Diabete - Endocrinologia

Diabete di tipo 2 e prediabete, le uova fanno male o no?

Tra i pazienti in sovrappeso o obesi con prediabete o diabete di tipo 2, quelli che hanno mangiato 12 uova o più a settimana avevano livelli ematici dei marcatori di malattia cardiovascolare simili a quanti ne mangiavano meno di 2 a settimana. E' quanto emerge dallo studio Diabetes and Egg (DIABEGG), pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition.

Tra i pazienti in sovrappeso o obesi con prediabete o diabete di tipo 2, quelli che hanno mangiato 12 uova o più a settimana (dieta ad alto contenuto di uova) avevano livelli ematici dei marcatori di malattia cardiovascolare simili a quanti mangiavano meno di 2 uova a settimana (dieta a basso contenuto di uova).

I risultati dello studio Diabetes and Egg (DIABEGG) di Nicholas Fuller, del Boden Institute of Obesity, Nutrition, Exercise and Eating Disorders presso l'Università di Sydney, Australia, e colleghi, sono stati pubblicati nei giorni scorsi sull'American Journal of Clinical Nutrition.

«Questi risultati suggeriscono che l’assunzione regolare di uova è sicura per le persone ad alto rischio o con diabete di tipo 2, e rappresenta una fonte di cibo accettabile e conveniente», concludono i ricercatori.

Questi dati non implicano «che le persone con diabete (o qualsiasi altra persona) non dovrebbero preoccuparsi dei loro livelli di colesterolo nel sangue, ma dimostra semplicemente che un apporto di uova piuttosto elevato (e quindi di colesterolo) non ha avuto un impatto negativo sul colesterolo ematico in questo studio», ha commentato Jyrki Virtanen dell'Università della Finlandia orientale, a Kuopio, non coinvolto nello studio.

In generale, l'assunzione di colesterolo nella dieta ha un impatto piuttosto limitato sui livelli di colesterolo sanguigno della maggior parte delle persone, spiega Virtanen, aggiungendo che, per esempio, la qualità del grasso che si consuma ha un impatto molto maggiore.

Uno studio motivato da indicazioni discordanti
La sperimentazione è stata condotta per via dei risultati contrastanti nelle ricerche e nelle linee guida nazionali in merito al consumo di uova nel diabete.
In studi epidemiologici su persone con diabete di tipo 2 (ma non sulla popolazione generale), ad esempio, un’elevata assunzione di uova è stata associata a un maggior rischio di malattia cardiovascolare (CVD) e di mortalità precoce, scrivono gli autori dello studio.

Di contro, alcuni studi controllati condotti su persone con prediabete o diabete di tipo 2 hanno mostrato effetti prevalentemente favorevoli della maggior assunzione di uova sui fattori di rischio cardiovascolare e metabolico.

E per aggiungere ulteriore confusione, i diversi paesi e società scientifiche hanno raccomandazioni contrastanti. Ad esempio, nelle persone con diabete di tipo 2, la British Heart Foundation e Diabetes del Regno Unito non raccomanda di limitare il consumo di colesterolo o di uova, ma la National Heart Foundation of Australia raccomanda un massimo di 6 uova a settimana.

L'American Diabetes Association raccomandava di limitare il consumo totale di colesterolo a 300 mg/die (un uovo contiene circa 200 mg di colesterolo), ma ha recentemente rimosso questo limite.

Nessun effetto avverso sui marker CVD in DIABEGG
Nello studio, 128 adulti con diabete di tipo 2 o prediabete e un indice di massa corporea (BMI) di almeno 25 kg/m2, sono stati randomizzati a una dieta dimagrante sana, con poche o molte uova.

La dieta ha enfatizzato la sostituzione dei grassi saturi (come il burro) con grassi monoinsaturi e polinsaturi (come l'avocado e l'olio d'oliva).
I pazienti avevano un'età media di 60 anni e un BMI medio di 34 kg/m2. Circa tre quarti avevano il diabete di tipo 2 e il 54% erano donne.
Il loro colesterolo medio HDL basale (l'outcome primario) era 1,3 mmol/L (circa 50 mg/dL) e più della metà (58%) stava assumendo un farmaco per abbassare il colesterolo.

Per il periodo di rodaggio di 3 mesi, i pazienti sono stati istruiti a mantenere il loro peso. Quelli del gruppo con molte uova dovevano mangiare 2 uova al giorno a colazione, mentre il gruppo con poche uova a mangiarne meno di 2 a settimana, pareggiando l'assunzione proteica del primo gruppo con il consumo di 10 g di proteine animali magre (carne, pollo o pesce) o altri alimenti ricchi di proteine, come legumi e latticini a ridotto contenuto di grassi (anch'essi consumati a colazione).

Le uova potevano essere bollite o affogate, ma potevano anche essere fritte se veniva usato un olio da cucina polinsaturo, come l'olio d'oliva.
Ai partecipanti sono stati forniti uova o buoni alimentari e sono stati incoraggiati ad aumentare i loro passi a 10.000 al giorno.

Dopo i primi 3 mesi, i partecipanti sono entrati in una fase di perdita di peso attiva di ulteriori 3 mesi, durante la quale si sono incontrati con un dietologo una volta al mese. Sono quindi entrati in una fase di follow-up di 6 mesi e sono stati invitati a continuare a mangiare lo stesso numero di uova.

I pazienti di entrambi i gruppi hanno perso circa 2 kg al termine dei 3 mesi della fase di perdita di peso attiva, e un altro chilo nei 6 mesi successivi.

Nel periodo da 3 a 12 mesi, i partecipanti a entrambi i gruppi hanno avuto cambiamenti simili nei lipidi (colesterolo HDL, colesterolo LDL, colesterolo totale e apolipoproteina B), marcatori dell’infiammazione (proteina C-reattiva, interleuchina-6 ed E-selectina solubile), marcatori di stress ossidativo (F2-isoprostani) e marcatori glicemici (glucosio, HbA1c, adiponectina e 1,5-anidroglucitolo).

Propaganda dell'industria delle uova?
David Spence, ricercatore presso il Stroke Prevention & Atherosclerosis Research Centre a London, Ontario, che a lungo ha criticato il marketing delle uova, ha affermato che questo tipo di ricerca è solo "propaganda" dell'industria delle uova. Pur non riferendosi in modo specifico questo studio, ha ribadito la sua convinzione che non c'è una quantità di tuorlo d'uovo che possa dirsi sicura per le persone con diabete o a rischio di malattie cardiovascolari. Mentre l’albume può essere consumato senza problemi.

«Le uova aumentano il rischio di diabete e nelle persone già malate aumentano il rischio di attacchi di cuore», afferma, osservando che i tuorli d'uovo sono una delle fonti più concentrate di colesterolo.

«Anche se le uova hanno un alto contenuto di colesterolo - e le persone con diabete di tipo 2 tendono ad avere livelli più alti di colesterolo LDL – il nostro studio supporta le evidenze secondo cui il consumo di uova ha poco effetto sui livelli di colesterolo nel sangue delle persone che ne fanno uso», ha spiegato Fuller in una dichiarazione dell'Università di Sydney.

E ribadisce che «nonostante i diversi consigli sui livelli di sicurezza del consumo di uova nei soggetti con prediabete e diabete di tipo 2, la nostra ricerca indica che le persone non devono trattenersi dal mangiare uova se fanno parte di una dieta sana».