L'uso prolungato della metformina sembra avere un effetto particolarmente forte nel prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2 nelle donne che hanno avuto un diabete gestazionale. Lo evidenziano i dati del programma Diabetes Prevention Program (DPP) e della sua estensione, presentati al congresso dell'American Diabetes Association (ADA) terminato di recente a San Diego.
Diabete di tipo 2, effetto scudo della metformina molto spiccato in donne che hanno avuto diabete gestazionale
L'uso prolungato della metformina sembra avere un effetto particolarmente forte nel prevenire lo sviluppo del diabete di tipo 2 nelle donne che hanno avuto un diabete gestazionale. Lo evidenziano i dati del programma Diabetes Prevention Program (DPP) e della sua estensione, presentati al congresso dell’American Diabetes Association (ADA) terminato di recente a San Diego.
Dopo 15 anni dall'inizio del DPP, le donne che assumevano metformina e avevano una storia di diabete gestazionale alle spalle hanno mostrato un rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 ridotto del 41%, mentre nelle donne trattate col farmaco che non hanno sviluppato il diabete gestazionale la riduzione del rischio è risultata dell'11%. Nella coorte studiata, nel suo insieme, l’assunzione della metformina si è associata a una riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 18%.
"I risultati complessivi rafforzano l'efficacia a lungo termine della metformina nel ridurre lo sviluppo del diabete e ne giustificano un impiego più diffuso come misura di prevenzione nei soggetti ad alto rischio" ha affermato il primo autore dello studio, David M Nathan, direttore del Diabetes Center del Massachusetts General Hospital di Boston, presentando gli ultimi dati al congresso.
Secondo Shubhada Jagasia, questi nuovi risultati dovrebbero aiutare i medici a destinare il trattamento con metformina ai soggetti che ne beneficiano maggiormente.
Il DPP
Il DPP è un programma iniziato nel 1996 nel quale sono stati seguiti individui ad alto rischio di sviluppare il diabete sulla base dell'indice di massa corporea (BMI) e dell’alterata tolleranza al glucosio. I soggetti arruolati sono stati randomizzati in tre gruppi: uno sottoposto a un intervento intensivo sullo stile di vita che prevedeva una dieta ed esercizio fisico, uno trattato con metformina 850 mg due volte al giorno e uno trattato con un placebo.
Il programma è proseguito fino al 2002 e i ricercatori hanno confrontato l'incidenza del diabete, definito come la presenza di una glicemia a digiuno pari a 126 mg/dl o superiore o un test da carico orale di glucosio a 2 ore pari a 200 mg/dl in ciascun gruppo.
Come sopra riportato, i pazienti del gruppo placebo hanno sviluppato il diabete a un tasso dell'11% all'anno, mentre l'intervento sullo stile di vita è risultato associato a una diminuzione del rischio del diabete del 58% e la metformina a una riduzione del rischio del 31%.
Nell’analisi originaria, la metformina ha mostrato di ridurre il rischio di sviluppare il diabete del 51% nelle donne con una storia di diabete gestazionale. Anche altri due sottogruppi di pazienti sono sembrati avere maggiori benefici dalla metformina: i soggetti di età inferiore ai 60 anni e quelli con un BMI > 35 kg/m2.
Alla conclusione del DPP, la somministrazione del placebo è stata sospesa e a tutti i partecipanti è stato proposto un intervento leggermente diverso sullo stile di vita. Inoltre, le persone originariamente assegnate alla metformina hanno continuato a prendere questo farmaco. Quest’estensione, nota come Diabetes Prevention Program Outcomes Study (DPPOS), è stata avviata nel 2003 ed è tuttora in corso, con l'88% dei volontari originari ancora partecipanti.
Con il passare del tempo, la riduzione del 31% del rischio di diabete osservata inizialmente nel gruppo assegnato alla metformina è scesa al 18% a 10 anni ed è rimasta stabile, quindi "una riduzione del 18% è il risultato complessivo rispetto a quello ottenuto nel gruppo placebo originale" ha osservato Nathan.
A 15 anni, anche le differenze tra i sottogruppi in termini di benefici della metformina sono diminuite, in modo che gli effetti della metformina nella maggior parte dei casi non sono più risultati significativamente diversi in questi sottogruppi, tranne che nelle donne con una storia di diabete gestazionale.
Implicazioni cliniche
Quando pensano a quale dei loro pazienti dovrebbe prendere la metformina, i medici ora dovrebbero "essere più propensi a prescriverla" a donne con una storia di diabete gestazionale, che in questo studio hanno mostrato di essere il gruppo nel quale il farmaco ha il maggior impatto in termini di riduzione del diabete" ha commentato Jagasia.
"Questi sono i pazienti in cui dovremmo scegliere di percorre la strada della metformina se per qualsiasi motivo non è possibile ottenere un cambiamento intensivo dello stile di vita o una riduzione del peso corporeo compresa fra il 5% e il 10%" ha aggiunto l’esperta.
Tuttavia, ha ribadito la Jagasia, prima di prescrivere farmaci i medici dovrebbero innanzitutto caldeggiare un cambiamento dello stile di vita.
D.M. Nathan, et al. Effect of Metformin on Diabetes Prevention at 15 Years: Identification of Subgroups Most Likely to Benefit. Diabetes Prevention Program (DPP) Research Group. ADA 2017; abstract 169-OR/169.
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