Ertugliflozin, un inibitore del SGLT2 in via di sviluppo per migliorare il controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2, riduce significativamente l'emoglobina glicata (HbA1c). Lo ha comunicato MSD, che in partnership con Pfizer sta sviluppando il farmaco, in occasione della 77a sessione scientifica delll'American Diabetes Association (ADA) che si è tenuta a San Diego.
Diabete, ertugliflozin migliora il controllo glicemico. Congresso ADA
Ertugliflozin, un inibitore del SGLT2 in via di sviluppo per migliorare il controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2, riduce significativamente l’emoglobina glicata (HbA1c). Lo ha comunicato MSD, che in partnership con Pfizer sta sviluppando il farmaco, in occasione della 77a sessione scientifica delll’American Diabetes Association (ADA) che si è tenuta a San Diego.
La riduzione dell’HbA1c è stata osservata nei due studi di fase III, VERTIS MET e VERTIS SITA, in cui ertugliflozin è stato testato a 5 e 15 mg al giorno, in aggiunta alla metformina o in co-somministrazione iniziale con sitagliptin. In aggiunta a questi risultati, MSD ha presentato anchei dati provenienti dall’estensione di 52 settimane di altri studi appartenenti al programma di sviluppo clinico VERTIS dell’ertugliflozin.
Ertugliflozin fa parte della classe degli inibitori del co-trasportatore sodio/glucosio di tipo 2 (SGLT2) che abbassano la glicemia facilitando l'eliminazione del glucosio da parte dei reni. Una volta in commercio, ertugliflozin se la dovrà vedere con empagliflozin di Eli Lilly e Boehringer Ingelheim, che ha già prodotto dati che dimostrano che può migliorare gòli end point cardiovascolari, con canagliflozin di Johnson & Johnson's che all’ADA con lo studio CANVAS ha confermato di poter ridurre a sua volta gli end point cardiovascolari e infine con dapagliflozin di AstraZeneca che ha dimostrato di essere neuro dal punto di vista cardiovascolare e di non aumentare gli eventi. Insoimma sarà una bella corsa in salita per ertugliflozin.
Anche MSD e Pfizer stanno conducendo uno studio che valuterà l’effetto del farmaco sul sistema cardiovascolare e di recente hanno modificato il protocollo per aumentarne la potenza, passando da 4mila pazienti a 8mila, e aggiungendo due endpoint secondari: la morte cardiovascolare e un endpoint composito costituito da morte per cause CV e ricovero per insufficienza cardiaca.
Studio VERTIS MET
Lo studio, della durata di 26 settimane, ha valutato l'efficacia e la sicurezza di ertugliflozin in combinazione con la metformina, rispetto al placebo e alla metformina da sola, negli adulti con diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato dalla metformina in monoterapia.
Lo studio ha dimostrato che i pazienti che assumevano ertugliflosin 5 o 15 mg, in aggiunta alla metformina, hanno avuto una maggiore riduzione dell’HbA1c rispetto al placebo (rispettivamente dello 0,7% e 0,9% rispetto allo 0,0% per il placebo; p <0,001, per entrambi i confronti).
Ertugliflozin in combinazione con la metformina ha raggiunto anche l’endpoint secondario, e cioè più pazienti trattati con i due dosaggi di ertugliflosin hanno raggiunto l’obiettivo di trattamento raccomandato dall’ADA, valori di emoglobina glicata inferiori al 7%, rispetto a quelli trattati con placebo o solo metformina.
Come terapia aggiuntiva alla metformina, il trattamento con ertugliflozin ha anche determinato una significativa riduzione del glucosio plasmatico a digiuno, del peso corporeo, della pressione sanguigna, sistolica e diastolica, rispetto al placebo.
Studio VERTIS SITA
Lo studio, della durata di 26 settimane, ha confrontato l'efficacia e la sicurezza della terapia iniziale di combinazione tra ertugliflozin e sitagliptin, inibitore della DPP-4, rispetto al placebo.
I pazienti che assumevano ertugliflosin, 5 o 15 mg, in associazione con sitagliptin 100 mg, hanno sperimentato una maggiore riduzione dell’HbA1c rispetto ai pazienti che assumevano solo placebo (rispettivamente di 1,6 e 1,7%, rispetto allo 0,4% nei pazienti trattati con placebo; p<0,001 per entrambi i confronti).
Inoltre, la co-somministrazione di ertugliflozin e sitagliptin ha raggiunto anche l’endpoint secondario in quanto significativamente più pazienti che assumevano ertugliflosin 5 mg o 15 mg, in combinazione con sitagliptin 100 mg, hanno raggiunto l'obiettivo di trattamento, HbA1c inferiore al 7,0%.
Il trattamento di combinazione iniziale con ertugliflozia e sitagliptin ha anche determinato una riduzione significativa del glucosio plasmatico a digiuno, del peso corporeo e della pressione sanguigna sistolica rispetto al placebo.
Programma di sviluppo clinico VERTIS
Il programma di sviluppo clinico di ertugliflozin, denominato VERTIS, è composto da nove studi di fase III che hanno coinvolto circa 12.600 adulti affetti da diabete di tipo 2. Lo studio VERTIS CV, il trial cardiovascolare in corso sull’ertugliflozin ha recentemente completato l’arruolamento e circa 8.000 pazienti sono esaminati per l'endpoint primario che consiste nel valutare la non inferiorità di ertugliflozin rispetto al placebo sul composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale.
Nel 2016, il trial è stato ampliato e sono stati aggiunti gli endpoint secondari per testare la superiorità sul composito di morte cardiovascolare e ospedalizzazione per insufficienza cardiaca oltre alla superiorità per sola morta cardiaca.
"Siamo lieti di condividere con la comunità scientifica questi nuovi dati di fase III che supportano il profilo di ertugliflozin come terapia aggiuntiva per la metformina o come farmaco di prima linea in associazione con sitagliptin", ha dichiarato i dottor Sam Engel, vice presidente associato della Merck clinical research, cardiometabolic and women’s health, "Questi studi sono importanti pietre miliari per portare questo farmaco sia ai pazienti con diabete di tipo 2 sia ai medici che li seguono".
"Questi risultati, combinati con i risultati di altri studi nel programma VERTIS, sottolineano il potenziale di ertugliflozin come un'opzione terapeutica importante per migliorare il controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2 ", ha affermato il dottor James Rusnak, Direttore per lo sviluppo, malattie cardiovascolari e metaboliche, Pfizer Global Product Developmen, "Mentre l'onere globale del diabete continua a crescere, siamo impegnati a soddisfare le esigenze dei pazienti con ulteriori opzioni di trattamento per aiutare a gestire la loro condizione".
La Food & Drug Administration (FDA) e l’European Medicines Agency (EMA) stanno revisionando l’impiego dell’ertugliflozina e dei due prodotti combinati a dose fissa (ertugliflozina e sitagliptin, ertugliflozina e metformina). La data del Prescription Drug User Fee Act (PDUFA) della FDA per l’impiego del nuovo farmaco è prevista nel dicembre 2017.