Gli adulti diabetici sottoposti a emodialisi che presentavano la maggiore variabilità glicemica avevano un rischio di mortalità per tutte le cause maggiore rispetto a quelli con una minore variabilità glicemica, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Diabetes and its Complications.
Diabete, la variabilità glicemica prevede la mortalità tra gli adulti in emodialisi
Gli adulti diabetici sottoposti a emodialisi che presentavano la maggiore variabilità glicemica avevano un rischio di mortalità per tutte le cause maggiore rispetto a quelli con una minore variabilità glicemica, secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of Diabetes and its Complications.
«La variabilità glicemica è emersa come una misura che potrebbe rivelare in modo più accurato i processi patologici derivanti dagli esiti avversi», hanno scritto il primo autore della ricerca, Chao Shi del First Affiliated Hospital of Jiaxing University in Cina e colleghi. «Nessuno studio finora aveva esplorato l'associazione tra variabilità glicemica e mortalità tra i pazienti con diabete in dialisi».
In uno studio di coorte prospettico e longitudinale tra il 2012 e il 2018 su 1240 adulti con diabete e in emodialisi (età media 64,3 anni, 39,2% donne), i ricercatori hanno utilizzato il monitoraggio continuo del glucosio (CGM) per valutare la variabilità glicemica al basale per 2 giorni consecutivi, uno con dialisi e uno senza. Un biosensore nel dispositivo CGM effettuava le misurazioni del glucosio a intervalli di 3 minuti.
Gli autori hanno stabilito dei coefficienti di variazione per ciascun partecipante. I soggetti con un coefficiente superiore al 52% presentavano una maggiore variabilità glicemica, mentre quelli con un coefficiente di variazione pari o inferiore al 31% mostravano una variabilità glicemica minore. Sono poi state esaminate le registrazioni dei pazienti durante 2,4 anni di follow-up mediano per valutare la mortalità.
Maggior rischio di morte con un’alta variabilità glicemica
Durante un follow-up mediano di 2,4 anni sono stati identificati 340 decessi (27,4%) nell'intera coorte ed è emerso che i partecipanti con la maggiore variabilità glicemica avevano il doppio delle probabilità di morire rispetto ai pazienti con la variabilità glicemica minore (OR=2).
È stato inoltre osservato che «il più alto quartile di coefficiente di variazione è rimasto un predittore statisticamente significativo della mortalità per tutte le cause» in modelli completamente adattati, dove i soggetti con una maggiore variabilità glicemica avevano più probabilità di morire durante il follow-up rispetto a quelli con un coefficiente di variazione compreso tra il 31% e il 40% (OR=2,2) e tra il 40% e il 52% (OR=1,7).
«Abbiamo scoperto che in questa popolazione di pazienti un'elevata variabilità glicemica è associata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause, in modo indipendente da emoglobina, albumina, proteina C reattiva, precedente anamnesi di malattie cardiovascolari, farmaci o ipoglicemia, aumentando il numero crescente di evidenze sul valore prognostico della variabilità glicemica», hanno scritto i ricercatori. «L'associazione della variabilità glicemica con la mortalità potrebbe essere correlata a un'importante influenza della variabilità glicemica sullo sviluppo di varie complicanze, in particolare quelle macrovascolare e microvascolare della malattia diabetica».
Bibliografia
Shi C et al. Glycemic variability and all-cause mortality in patients with diabetes receiving hemodialysis: A prospective cohort study. Journal of Diabetes and its Complications. Available online 24 January 2020.
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