RITA, la nuova app che migliora l'aderenza terapeutica nei pazienti onco-ematologici
Triplicare la probabilità di essere aderenti ai protocolli terapeutici nei pazienti con neoplasie ematologiche. È questo il risultato più significativo emerso dallo studio clinico MargheRITA, presentato al congresso nazionale della Società Italiana di Telemedicina (SIT), che ha visto protagonista l’applicazione digitale RITA – Remote Intelligence for Therapeutic Adherence, sviluppata da Advice Pharma Group.
Nel contesto dell’onco-ematologia, l’aderenza ai trattamenti è una sfida costante: i regimi sono lunghi, complessi, spesso accompagnati da effetti collaterali significativi. Eppure, l’aderenza è essenziale per garantire l’efficacia delle terapie. Proprio per affrontare questo nodo cruciale, Advice Pharma ha sviluppato RITA, un’applicazione software classificata come Software as a Medical Device (SaMD), che ha ottenuto la marcatura CE come dispositivo medico di Classe I.
RITA è pensata per accompagnare il paziente nel percorso di cura, semplificando la comunicazione con il medico, migliorando il monitoraggio clinico e valorizzando il ruolo attivo del paziente. Attraverso l’app è possibile effettuare chat e video-visite, registrare i parametri vitali (temperatura, pressione, frequenza cardiaca, saturazione), annotare sintomi e terapie in corso, e rispondere a questionari di qualità della vita (Patient-Reported Outcomes – ePRO).
“Le tecnologie digitali possono diventare una leva fondamentale per il successo terapeutico,” ha dichiarato Alessandro Ferri, presidente di Advice Pharma. “Nel caso di RITA, abbiamo costruito uno strumento concreto, integrabile nella pratica clinica e centrato sui bisogni reali dei pazienti.”
L’efficacia clinica di RITA non è rimasta sulla carta. Lo Studio MargheRITA, condotto in collaborazione con Vittorio Montefusco, medico responsabile della SSD di Ematologia dell’ASST Santi Paolo e Carlo, ha fornito evidenze solide: i pazienti che utilizzavano l’app avevano una probabilità fino a tre volte superiore di aderire ai protocolli di trattamento, rispetto al gruppo di controllo.
“Questo dato non solo conferma l’efficacia dello strumento,” ha spiegato Montefusco, “ma suggerisce che RITA può incidere in modo tangibile sugli esiti clinici, migliorando la costanza dei pazienti in percorsi terapeutici ad alta complessità.”
L’applicazione è stata presentata ufficialmente durante la plenaria del congresso SIT, davanti a una platea composta da clinici, ricercatori e stakeholder del settore sanitario digitale. La reazione è stata positiva, anche per le implicazioni più ampie che uno strumento di questo tipo comporta.
“Le neoplasie ematologiche rappresentano una sfida medica globale,” ha aggiunto Massimo Beccaria, Managing Director di Advice Pharma. “L’aderenza è spesso minata da barriere logistiche e dalla difficoltà di un follow-up costante. RITA permette di superare molti di questi ostacoli, portando la medicina più vicino al paziente.”
Oltre al beneficio clinico diretto, strumenti come RITA aprono nuove prospettive anche in termini di sostenibilità del sistema sanitario. La possibilità di monitorare a distanza, riducendo visite non necessarie, e di intervenire tempestivamente in caso di anomalie, contribuisce a ottimizzare le risorse e migliorare l’esperienza di cura.
Advice Pharma, oggi parte del Gruppo Sapio, è una CRO italiana specializzata nello sviluppo di dispositivi medici digitali e terapie digitali (DTx). Con RITA consolida la propria posizione nel panorama delle tecnologie per la salute, confermando un impegno attivo nella trasformazione digitale della medicina clinica.