Presto disponibile in tutte le farmacie italiane una nuova versione dell'Aspirina, in una formulazione in compresse rivestite che svolge la propria attività analgesica in metà tempo rispetto a una compressa tradizionale da 500mg. Il farmaco offre al paziente un valido rimedio nel trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato come mal di testa, dolori cervicali, dolori muscolari, mal di schiena e disturbi infiammatori.
La nuova aspirina si avvale della tecnologia MicroActive, sviluppata da Bayer e il cui brevetto è stato depositato. La nuova compressa contiene al proprio interno un nucleo effervescente, costituito da carbonato di sodio, che funge da agente disgregante. La compressa si disgrega in particelle di microdimensioni di principio attivo (acido acetilsalicilico) le cui dimensioni sono in media 1/10 di quelle di una compressa tradizionale da 500 mg.
Una volta nello stomaco, la nuova compressa agisce come un’effervescente e si dissolve in pochi minuti (6 volte più velocemente rispetto ad una compressa di aspirina tradizionale da 500mg), consentendo un più rapido assorbimento del principio attivo (2 volte e mezza più rapido) ad una concentrazione tre volte superiore rispetto a quella di una compressa tradizionale da 500mg, con un conseguente effetto antalgico in metà tempo.
Molto è stato fatto per caratterizzare in maniera estensiva la tollerabilità di questo farmaco: l’acido acetilsalicilico, con una storia di oltre 115 anni, è stato testato in situazioni real life da diverse generazioni. Una meta-analisi di recente pubblicazione, ad esempio, derivata da 67 studi clinici, che hanno incluso oltre 13.000 pazienti, ha riconfermato il profilo di tollerabilità gastrointestinale dell’acido acetilsalicilico nel trattamento a breve termine del dolore acuto, febbre e sindromi da raffreddamento. Se usato come da indicazioni, l’acido acetilsalicilico mostra infatti un’incidenza di effetti collaterali gastrointestinali bassa e paragonabile a quelle osservate con ibuprofene e paracetamolo nelle stesse situazioni d’uso. Inoltre, l’acido acetilsalicilico è tra i pochissimi anti-infiammatori non steroidei il cui uso non è associato a un aumento né del rischio cardiovascolare (viene infatti impiegato, con modalità e dosaggi differenti, proprio per la prevenzione cerebro-cardiovascolare), né di quello renale.
Due review Cochrane sono state condotte sull’azione di Aspirina come analgesico, mostrando come il farmaco sia efficace nell’emicrania8 e nel dolore acuto post-operatorio9. A tutto questo si aggiunge la ben nota efficacia di Aspirina sull’infiammazione.
“Nelle Linee Guida della SISC – Società Italiana per lo Studio delle Cefalee, così come in altre Linee Guida Internazionali, Aspirina è raccomandata tra i trattamenti di prima scelta sia dell’emicrania (al dosaggio di 1.000 mg), che della cefalea di tipo tensivo (dosaggio 500-1.000 mg, a seconda dell’intensità dei sintomi) – dichiara il Professor Paolo Martelletti, Direttore del Centro di Riferimento della Regione Lazio per le Cefalee dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e Presidente della Società Italiana per lo Studio delle Cefalee. Inoltre, nell’emicrania Aspirina si è dimostrata efficace anche sui sintomi associati: nausea, fastidio alla luce (fotofobia) e al rumore (fonofobia).”
Dolore