Iniziare precocemente le cure palliative può offrire i migliori risultati per la qualità della vita dei pazienti e per il contenimento dei costi. È quanto è emerso dal congresso "Strapalliative Care", tre giorni intensi di aggiornamento avanzato nel campo della terapia del dolore che si sono tenuti a Palermo la scorsa settimana, con grande successo di partecipanti.

"Con la nuova legge è ormai più semplice prescrivere gli oppioidi, ma restano delle resistenze culturali che ne relegano la somministrazione il più delle volte all'ultimo mese di vita", afferma Sebastiano Mercadante, direttore dell'unità di Terapia del dolore e cure di supporto dell'ospedale La Maddalena di Palermo, fautore e pioniere di questo cambiamento culturale, in linea con quanto ormai dimostrato dalla scuola di Houston. "Le cure palliative - sottolinea il Sebastiano Mercadante - hanno il grande vantaggio di contenere i costi, perché consentono di identificare i problemi fisici e psicologici dei pazienti e prevenire le loro conseguenze nel tempo, limitando il ricovero inappropriato in luoghi poco consoni".

La terapia del dolore dovrebbe, dunque, essere iniziata negli ospedali, dove si possono intercettare precocemente i pazienti che ne necessitano, invece "la divisione cure in hospice e cure domiciliari non ha portato ai risultati sperati, anzi ha relegato le cure palliative ancor più alle cure di fine vita". Il consumo di oppioidi in Italia, denuncia poi Mercadante, "rimane uno dei più bassi d'Europa".

Attualmente esistono nel nostro Paese alcune centinaia di hospice e di programmi di cure domiciliari, ma non distribuiti capillarmente nel territorio nazionale. La carenza maggiore, afferma il professor Mercadante, è quella delle dei posti letto o unità mobili all'interno dei centri specializzati, come nei dipartimenti oncologici o nelle strutture neurologiche o cardiorespiratorie.

L'ostacolo culturale maggiore sta nel non considerare che dosi e modalità sono sempre prescritte da un medico specializzato, che sarà ben attento a ridurre al minimo le dipendenze e gli effetti collaterali. "Gli oppioidi - rassicura il professore - sono sicuramente i farmaci più efficaci e sicuri nel trattamento del dolore da cancro, agiscono sul sistema nervoso centrale limitando il traffico di impulsi dolorosi che arriva al cervello".

Il reparto diretto da Sebastiano Mercadante è un punto di riferimento in Italia, non solo per le cure somministrate, sia palliative che di supporto alle terapie convenzionali, ma anche per l'attività formativa e la ricerca, i cui risultati sono stati anche presentati nel corso di queste tre giornate. Sono stati studiati alcuni fenomeni, come il breakthrough pain, ovvero il dolore episodico intenso, per il quale sono state sperimentate nuove soluzioni terapeutiche. In linea con la personalizzazione della medicina, sono stati poi gli studi sulla rotazione degli oppioidi, per un uso personalizzato dei farmaci, delle dosi e delle vie di somministrazione, riducendo al minimo il ricorso a procedure interventistiche molto adoperate nel passato.

La ricerca di Mercadante e la sua equipe si è poi anche rivolta ad alcune sindromi complesse come l'occlusione intestinale, che sino a pochi anni fa risultava un fenomeno penoso per i pazienti, trovando delle soluzioni soddisfacenti con una combinazione di farmaci che adesso viene utilizzata in tutto il mondo.

Sulla scorta del successo di quest'anno e sull'interesse suscitato all'estero, Sebastiano Mercadante sta già pianificando i lavori per il congresso del 2015, che sarà internazionale.