Dolore

Dolore acuto postoperatorio, quanto costa trattarlo nei primi 3 giorni dopo l'intervento? Ce lo dice uno studio italiano

Trattare il dolore post operatorio è fondamentale per eliminare inutile sofferenza al paziente e per ridurre i tempi di ripresa. Ci sono però da considerare anche i costi per un'adeguata gestione post operatoria. Un articolo pubblicato su Minerva Medica da autori italiani ha analizzato i costi sostenuti nei 3 giorni successivi a interventi chirurgici in 9 ospedali italiani.

Vi siete mai chiesti quanto costa trattare il dolore in un paziente che è stato sottoposto a un intervento chirurgico? A questa domanda hanno cercato di rispondere un gruppo di anestesisti e ricercatori italiani in un articolo pubblicato su Minerva Medica dopo aver analizzato i costi sostenuti nei 3 giorni successivi a interventi chirurgici in 9 ospedali italiani.
L’articolo 7 della legge 38 del 2010 declina che è obbligo riportare la quantità di dolore del paziente nella cartella clinica durante la degenza ospedaliera. Ovviamente questa espressione riguarda tutti i tipi di dolore riportati dal paziente tra cui quello post operatorio.
Come più volte ribadito negli ultimi congressi della SIIARTI, se tale dolore viene trascurato può cronicizzare mentre se trattato bene può facilitare la guarigione, soprattutto nei pazienti sottoposti a interventi agli arti.
Negli anni sono state emesse diverse linee guida nazionali e internazionali, tra cui le ultime di pochi giorni fa dell’American Pain Society, che danno delle indicazioni su come gestire il dolore in questi pazienti.
Ovviamente per una corretta e tempestiva gestione sono tanti gli aspetti da considerare e le figure coinvolte, con relativi costi.

“Spesso e volentieri-ha precisato dr. Andrea Fanelli, dip Scienze Mediche e Chirurgiche, Anestesia e Terapia antalgica  Policlinico Sant'Orsola Malpighi Bologna, ai microfoni di Pharmastra-quando parliamo del costo della terapia del dolore acuto post operatorio ci fermiamo al farmaco o al device quando invece esiste quello che è un costo-terapia che è costo del personale, gestione delle complicanze ed efficacia del trattamento. E’ impossibile pensare di valutare quella che è la situazione attuale dominata dalla malpractice rispondendo solo che il problema è economico. Sappiamo davvero quali sono i costi del trattamento del dolore post operatorio con una determinata tecnica? Ci sono scarsissimi dati a livello americano, nulli a livello italiano. Abbiamo, quindi, pensato di fare questa sorta di intervista prendendo questi 9 centri, analizzando diverse tipologie di interventi chirurgici e su quella che è l’esperienza del singolo ospedale andare a capire quali fossero le tecniche analgesiche utilizzate, valutarne i costi ed arrivare a un risultato.”

Lo scopo di questa analisi è stato, infatti, quello di valutare, i costi di 72 ore di trattamento del dolore post-operatorio in pazienti sottoposti a chirurgia addominale maggiore, procedure ortopediche e toraciche in nove diversi ospedali italiani, definito come il costo cumulativo di farmaci, materiali di consumo e tempo richiesto per anestesisti, chirurghi e infermieri.
Al fine della quantificazione sono stati coinvolti nove ospedali italiani attraverso la compilazione di un questionario da parte degli anestesisti con l’obiettivo di acquisire informazioni sulla pratica clinica italiana in termini di analgesia. 
Questo studio ha utilizzato l'analisi Activity Based Costing (ABC) che fornisce dati sull'effettiva incidenza dei costi associati a ciascun prodotto e ciascun servizio per identificare, misurare e valorizzare le risorse necessarie per fornire il trattamento terapeutico usato in Italia per la gestione del dolore postoperatorio dopo l'intervento chirurgico.
E’ stata eseguita un’analisi di sensitività deterministica (DSA) per identificare le determinanti di costo che principalmente incidono sul costo finale di ogni trattamento analizzato. 
I costi sono stati riclassificati a seconda di tre macro aree della chirurgica (addominale, ortopedica e toracica) con l'obiettivo di rilevare il costo associato non solo alla tecnica analgesica considerata ma anche  al tipo di intervento a cui è stato sottoposto il paziente prima di iniziare il percorso analgesico.
Nell’analisi della gestione del dolore nei 9 ospedali considerati sono state identificate ben 15 diverse tecniche per il trattamento del dolore da moderato a grave nei pazienti che hanno subito chirurgia maggiore addominale, ortopedica o toracica.
I risultati hanno mostrato che il trattamento più economico attualmente impiegato è la somministrazione per via orale "tutto il giorno" (8,23 €), mentre il più costoso è il blocco nervoso periferico continuo (€ 223,46). 
L'analgesia endovenosa controllata dal paziente costa 277,63 €.
In termini di risorse assorbite, la somministrazione non continua tramite bolo è il gold standard in termini di costi legati ai farmaci utilizzati (€ 1,28), e quando somministrato “al bisogno” assorbe la quantità più bassa di consumabili (€ 0,58 ) rispetto a tutte le altre terapie che richiedono un dispositivo di somministrazione.
La somministrazione “al bisogno” di analgesici per via orale è associata al minor costo in termini di operatori sanitari coinvolti (€ 6,25), mentre per via endovenosa PCA (analgesia controllata dal paziente) è la più costosa (€ 245,66) poichè richiede un elevato monitoraggio da parte di medici e infermieri.

Come ha precisato il dr. Fanelli: “I risultati hanno mostrato che le 3 tecniche raccomandate per il trattamento del dolore acuto post operatorio moderato-severo ovvero PCA con oppiacei, epidurale e blocco nervoso continuo sono le 3 tecniche più costose. E’ interessante notare che la tecnica che viene considerata economica come l’elastomero che utilizza la morfina che costa poco in realtà non è così economica perché siamo sopra ai 100 euro; per cui abbiamo una tecnica che è inefficace, non raccomandata e neanche tanto conveniente. Il prossimo step è verificare se quell’esborso in più relativo alle tecniche raccomandate si tramuta in un outcome a medio termine migliore per il paziente.”
“La realtà italiana, ha proseguito il dr. Fanelli, come emerge da questo studio e dagli studi POPSI 1 e 2 che l’hanno preceduto, è dominata, per motivi non soltanto economici, ma da una malpractice”.


In conclusione, i questionari compilati in 9 diversi ospedali italiani mostrano che esiste un’elevata eterogeneità nel trattamento del dolore da moderato a severo dopo chirurgia addominale maggiore, interventi chirurgici ortopedici e toracici tra gli anestesisti che hanno risposto, con 15 diverse modalità analgesiche segnalate. La maggior parte delle tecniche analgesiche considerate nell'analisi non è raccomandata dalle linee guida e la loro applicazione nella vita reale può essere uno dei motivi per l'alta incidenza di dolore non controllato, che è ancora registrato nel periodo post-operatorio. I costi sanitari sono diventati sempre più importanti anche se la scelta del miglior trattamento analgesico è un compromesso tra efficacia e considerazioni economiche. “Il prossimo step, ha aggiunto il dr. Fanelli, sarà capire come migliorare la malpractice e come SIIARTI stiamo cercando a tal fine di sviluppare degli standard clinici”
Emilia Vaccaro


Fanelli A. et al. Activity-based costing analysis of the analgesic treatments used in postoperative pain management in Italy. Minerva Med. 2016 Feb;107(1):1-13.
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