I bambini con genitori che soffrono di dolore cronico muscolo-scheletrico (CMP) sono a più alto rischio di sviluppare lo stesso disturbo. E’ quanto dimostrato da un nuovo studio che ha analizzato la possibile familiarità di questo disturbo e che è stato pubblicato sulla rivista  BMC Public Health.

Secondo i ricercatori dell'Università norvegese di Scienza e Tecnologia di Trondheim,  il CMP è "tra le principali cause di deterioramento della qualità della vita e disabilità nei paesi occidentali," ma poco è conosciuto circa la possibile associazione genitori-prole che secondo alcune ipotesi potrebbe essere associata a polimorfismi del metabolismo delle catecolamine. Gli studi in merito sull’argomento hanno prodotto ad oggi dati contrastanti.

In questo studio, quindi, i ricercatori hanno analizzato i dati di un grosso studio sanitario Norvegese (studio HUNT) ,basato su questionari compilati dalla popolazione e su altre informazioni reperite attraverso interviste a persone di età superiore ai 20 anni  negli anni 1984-1986, 1995-1997 e 2006-2008. Queste informazioni servivano per determinare se il CMP fosse o meno ereditabile e se l'età o il sesso influisse su tale associazione. In particolare, è stato chiesto ai partecipanti se avevano sofferto di CMP negli ultimi 3 mesi e se questo dolore aveva influenzato il loro lavoro, le loro attività quotidiane e in ultima analisi la qualità della vita. E’ stata indagata anche la tipologia del dolore, la durata media e sono stati analizzati parametri chimico-clinici di ogni partecipante.

Utilizzando i dati di 11.248 campioni di genitori-prole (cioè, padre, madre e figlio), i ricercatori hanno scoperto che "il CMP materno e paterno è stato associato con un aumento del 20% e del 40% della probabilità del CMP in figli e figlie."

La più forte associazione genitore-prole è stata vista quando entrambi i genitori avevano questo tipo di dolore (odds ratio, 1.6; 95% intervallo di confidenza, 1.4-1.9).
E’ stato inoltre verificato che l'età e il sesso dei genitori e dei figli non aveva alcun effetto su questa associazione (p≥0.39 e p≥0.26, rispettivamente).

I ricercatori hanno notato che non tutti i casi di studio erano stati clinicamente rilevante, e i dati disponibili non hanno permesso loro di testare approfonditamente i fattori genetici e ambientali alla base del CMP. Alcuni ricercatori avevano già dimostrato che lo sviluppo di CMP dipende sia dalla componente genetica che da quella ambiente e sociale di un individuo, in modo che alcune associazioni genitori-prole possono diventare più forti con la crescita del bambino.

Lier R. et al. Parental chronic pain in relation to chronic pain in their adult offspring: family-linkage within the HUNT Study, Norway. BMC Public Health. 2014 Aug 5;14:797. doi: 10.1186/1471-2458-14-797.

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