Dolore

Dolore, ibuprofene per via endovenosa sicuro ed efficace negli anziani

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Nei pazienti ospedalizzati con almeno 60 anni di età, l’ibuprofene per via endovenosa si è dimostrato sicuro ed efficace nella gestione di febbre e dolore, confermando la sua utilità per ridurre il ricorso ai farmaci oppioidi. Sono i risultati di un nuovo studio dedicato a questa popolazione vulnerabile, pubblicati sulla rivista Clinical Therapeutics.

La gestione del dolore negli anziani presenta dele sfide specifiche, per via della maggiore sensibilità agli analgesici oppioidi e del rischio più elevato di effetti collaterali. Quasi un terzo di tutti gli interventi chirurgici ambulatoriali viene eseguito su pazienti anziani, eppure questa popolazione è spesso sottorappresentata negli studi clinici, un'importante esigenza medica che è stata valutata in questo studio.

L'ottimizzazione della gestione del dolore dopo gli interventi chirurgici rimane una questione cruciale nell'ambito dell'assistenza ai pazienti acuti. Nonostante la somministrazione di farmaci analgesici, molti avvertono dolore da moderato a estremo dopo l'intervento chirurgico, evidenziando la necessità di migliorare i protocolli di gestione del dolore.

L'invecchiamento della popolazione è in costante aumento e i soggetti anziani sono sovrarappresentati in ambito chirurgico, dal momento che circa il 33% degli interventi chirurgici ambulatoriali viene eseguito su tali pazienti in età avanzata. Tuttavia, come conseguenza dell'invecchiamento, questi soggetti sono esposti a maggiori rischi di morbilità e mortalità a causa dell'intervento chirurgico, in particolare a causa degli eventi avversi correlati ai farmaci.

Necessità di ridurre l’utilizzo di farmaci oppioidi
Gli oppioidi continuano ad avere un ruolo nel trattamento del dolore acuto associato a gravi lesioni traumatiche o interventi chirurgici invasivi, tuttavia le linee guida raccomandano di ridurne al minimo l'utilizzo per via del rischio di dipendenza, abuso ed esiti negativi, soprattutto nelle popolazioni più anziane. In risposta a questa esigenza sono stati sviluppati regimi di analgesia multimodale che utilizzano farmaci non oppioidi per limitare l'uso di oppioidi e ridurre i rischi associati ad alte dosi di singoli analgesici. I regimi analgesici multimodali combinano più terapie con meccanismi d'azione unici e sinergici per migliorare il sollievo dal dolore e ridurre le dosi necessarie dei singoli farmaci, e questo approccio ha dimostrato un beneficio significativo negli anziani.

A causa delle comorbilità esistenti, della farmacocinetica alterata e dell'uso di farmaci concomitanti interagenti, l'uso di oppioidi negli anziani è associato a un aumento del rischio di cadute e lesioni da caduta, stitichezza, disturbi da uso di oppioidi ed eventi cardiorespiratori, evidenziando nel complesso la necessità critica di un approccio che risparmi sugli oppioidi nella gestione del dolore.

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono ormai una componente standard dei regimi di analgesia multimodale, e il loro utilizzo per la gestione del dolore negli anziani è associato a un rischio ridotto di decesso, utilizzo dell'assistenza sanitaria, cadute/fratture e disturbi gastrointestinali rispetto agli oppioidi.

Valutazione dell’ibuprofene per via endovenosa negli anziani ospedalizzati 
L'ibuprofene è uno dei FANS più comunemente utilizzati ed è stato impiegato con successo per trattare il dolore postoperatorio dopo diversi tipi di interventi chirurgici negli adulti. La formulazione iniettabile è approvata negli Stati Uniti per la gestione della febbre e del dolore negli adulti e nei pazienti pediatrici di almeno 3 mesi di età. Anche se si è dimostrata sicura ed efficace sia nella popolazione pediatrica che in quella adulta, l’efficacia e la sicurezza non sono state valutate specificamente negli anziani.

Per questo motivo è stata condotta un'analisi retrospettiva post-hoc per sottogruppi che ha utilizzato i dati di quattro studi clinici prospettici nei quali l’ibuprofene per via endovenosa è stato somministrato per il trattamento del dolore e/o della febbre in pazienti ospedalizzati (due studi di fase III controllati con placebo e due studi di fase IV in aperto).

La valutazione di efficacia ha coinvolto 591 pazienti provenienti dai due studi controllati con placebo, mentre la sicurezza è stata valutata sui 1.024 pazienti complessivi coinvolti nei quattro studi.

Una formulazione efficace utile gestire il dolore e ridurre il ricorso agli oppioidi
Il trattamento con ibuprofene per via endovenosa ha comportato:

  • una riduzione del 24% del dolore a riposo (p=0,008) e a una riduzione del 20% del dolore durante il movimento (p=0,001) tra le 6 e le 24 ore successive all'intervento chirurgico, rispetto al placebo.
  • una riduzione del 23,2% del fabbisogno totale di morfina postoperatoria (p=0,031) rispetto al placebo.
  • un’incidenza di eventi avversi inferiore rispetto al placebo (55% contro il 90% nei pazienti più anziani)

Non sono stati osservati aumenti significativi di eventi avversi gastrointestinali, renali, cardiovascolari o emorragici con il trattamento attivo, così come non sono state rilevate differenze significative nei profili di efficacia e sicurezza del farmaco nei pazienti anziani rispetto ai più giovani, nonostante le dosi cumulative più elevate somministrate ai primi.

«Questi risultati dimostrano in modo convincente che l'ibuprofene per via endovenosa è sicuro ed efficace per la gestione del dolore postoperatorio nei pazienti anziani» ha affermato Tong Joo Gan, responsabile della Divisione di Anestesiologia, Terapia Intensiva e Medicina del Dolore presso l'MD Anderson Cancer Center. «La riduzione significativa del consumo di oppioidi è particolarmente importante per questa popolazione vulnerabile, che affronta rischi maggiori di eventi avversi correlati a questi farmaci, come cadute, depressione respiratoria e deterioramento cognitivo».

«Abbiamo da tempo riconosciuto la necessità di opzioni analgesiche non oppioidi efficaci per i pazienti chirurgici anziani» ha osservato Stephen Southworth, chirurgo ortopedico presso l'Orthopaedic Institute of North Mississippi. «Questa analisi dimostra che il farmaco non solo riduce l'intensità del dolore, ma anche la necessità di farmaci oppioidi, migliorando potenzialmente i risultati complessivi di recupero in questa fascia demografica in crescita. La maggior parte del dolore da lesioni e interventi chirurgici è di natura infiammatoria e non viene trattata con oppioidi, motivo per cui l’ibuprofene per via endovenosa è diventato un pilastro del nostro regime multimodale per il dolore».

Referenze

Gan TJ et al. The Safety and Efficacy of Intravenous Ibuprofen in Older Patients: A Retrospective Subgroup Analysis. Clin Ther. 2025 May 27:S0149-2918(25)00164-X. 

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