In pazienti con demenza vengono utilizzate dosi più basse di oppioidi nel post operatorio. E' quanto mostra uno studio pubblicato sulla rivista Dementia and Geriatric Cognitive Disorders in cui gli autori sottolineano che l'uso di dosi inferiori nei soggetti senza demenza può riflettere l'incertezza su come trattare questo dolore.
Dolore in pazienti con demenza, è trattato adeguatamente?
In pazienti con demenza vengono utilizzate dosi più basse di oppioidi nel post operatorio. E’ quanto mostra uno studio pubblicato sulla rivista Dementia and Geriatric Cognitive Disorders in cui gli autori sottolineano che l’uso di dosi inferiori nei soggetti senza demenza può riflettere l’incertezza su come trattare questo dolore.
La demenza è una malattia cronico-degenerativa in continua crescita nella popolazione odierna; colpisce prevalentemente le persone anziane (1%-5% sopra i 65 anni) figurando tra i principali problemi dell’invecchiamento.
L’evolversi della demenza è accompagnata da cambiamenti a livello di sistema nervoso centrale che non compromettono la ricezione degli stimoli algogeni anche se col progredire della malattia il paziente può non essere più in grado di riferire il proprio dolore.
Le scale di valutazione del dolore usate nei pazienti senza questa problematica non sono ovviamente affidabili nel paziente con demenza. Per cui nel corso degli anni sono state sviluppate numerose scale di valutazione del dolore anche se ad oggi non si è giunti a uno strumento affidabile.
Studi precedenti hanno dimostrato che i pazienti affetti da demenza sono a rischio di ricevere un trattamento insufficiente per il dolore dopo una frattura dell'anca.
I ricercatori hanno, quindi, ipotizzato che i pazienti anziani con frattura con demenza avessero ricevuto un trattamento del dolore post-operatorio inferiore rispetto ai soggetti senza demenza.
In questa analisi sono stati reclutati pazienti (età ≥ 65 anni), che erano stati operati per una frattura presso il Copenhagen University Hospital nel 2009.
Sono stati registrati i dati sul consumo di analgesici nelle prime 72 ore dopo l'intervento chirurgico e acquisiti dal sistema elettronico di farmaci dell’ospedale e collegati con le informazioni su demenza, comorbidità, e precedente uso di droghe.
In totale sono stati inclusi 1.507 pazienti, di cui 296 (19,6%) soffriva di demenza.
I risultati hanno mostrato che entrambi i gruppi avevano la stessa probabilità di ricevere paracetamolo e oppioidi.
I pazienti con demenza hanno ricevuto dosi più basse di equivalenti di morfina orale durante il primo [demenza vs no demenza: 29,0 (26,4-31,8) vs 34,7 (33,1-36,4) mg, p=0.001] e il secondo giorno post operatorio [27,8 (25,4-30,5) vs 31,2 (29,9-32,4) mg, p=0.019] ma non dopo il terzo giorno (p=0,10).
In conclusione, come hanno sottolineato gli autori, questo studio mostra come l’utilizzo di dosi più basse di oppioidi possa riflettere l'incertezza su come trattare il dolore in pazienti affetti da demenza. Ulteriori studi dovranno fornire maggiori informazioni su come il trattamento inadeguato del dolore possa avere conseguenze negative.
Emilia Vaccaro
Jensen-Dahm C. et al. Postoperative Treatment of Pain after Hip Fracture in Elderly Patients with Dementia. Dement Geriatr Cogn Disord. 2016 Apr 6;41(3-4):181-191.
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