Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all'unanimità una legge sull'erogazione dei farmaci e delle prestazioni magistrali a base di cannabinoidi.
La legge consente, fin dalla sua approvazione ed in conformità alla normativa vigente, l'importazione e l'utilizzo dei farmaci cannabinoidi nel rispetto della normativa statale, con semplificazione dei procedimenti amministrativi di acquisto e importazione (centralizzazione attività) e possibilità di proseguire la terapia a livello domiciliare, con oneri a carico del Sistema sanitario regionale, sulla base di una prescrizione originata in ambito ospedaliero.

Il testo base ha registrato alcune modifiche che, però, non ne alterano le finalità. Tra queste, l'abrogazione dell'articolo 7 che assegnava alla Giunta la possibilità di stipulare delle convenzioni con i soggetti autorizzati dalla normativa statale a preparare medicinali cannabinoidi per i Servizi sanitari regionali, e l'introduzione dell'articolo 7 bis a firma Stefano Pustetto (SA-SEL)-Annamaria Menosso (PD) con cui si introduce la clausola valutativa sui risultati che saranno ottenuti dalla legge.

Se poi ancora la Menosso avrebbe voluto un sostegno di 30.000 euro per le finalità dell'articolo 5 (informazione sanitaria tra i medici), Franco Dal mas (Pdl) ha portato l'Aula ad abbassare la cifra a 10.000 euro. Prima della votazione, un breve dibattito generale aveva visto il consigliere Pustetto con Giorgio Venier Romano (UDC) schierarsi in favore del provvedimento, al pari dell'assessore referente, Luca Ciriani.

Il Friuli Venezia Giulia si aggiunge così alle altre regioni, che hanno già regolamentato l’utilizzo di cannabinoidi a fini terapeutici, Marche, Toscana, Liguria e Veneto.