Secondo uno studio presentato al Congresso Annuale dell’American Association of Pain Medicine (AAPM), in corso a Fort Lauderdale, l’efficacia analgesica del cerotto transdermico di buprenorfina non sembra essere alterato dalla massa ossea del paziente al quale è applicato.

Lo studio ha passato in esame i risultati ottenuti on 2654 pazienti provenienti da 9 trial clinici randomizzati, condotti negli USA, che avevano utilizzato il cerotto transdermico a base di buprenorfina per una settimana. Inoltre lo studio ha effettuato un’analisi per sottogruppi in base all’indice di massa corporea (BMI) relativi ad uno di questi trials, della durata di 12 settimane, che aveva incluso pazienti in terapia con cerotto transdermico di buprenorfina ai dosaggi di 10 mcg e 20 mcg/ora.

I vantaggi della via di somministrazione transdermica sono noti e vanno dall’assenza di un effetto da primo passaggio epatico, alla indipendenza dalla capacità di assorbimento intestinale e dall’assunzione di cibo. La somministrazione transdermica è ideale per i pazienti con difficoltà di deglutizione, consente una lunga durata di azione e, quindi, un limitato numero di somministrazioni e una migliore compliance del paziente.

Uno dei problemi noti legati all’efficacia dei farmaci somministrati per via transdermica riguarda la possibile influenza del BMI sull’assorbimento del principio attivo, con conseguenti problemi di efficacia.

Lo studio in questione, pertanto, si è proposto di esaminare la problematica sopra citata mediante misurazioni dell’efficacia farmacocinetica ed analgesica del cerotto di buprenorfina in pazienti con BMI differente.

I risultati sono stati positivi: nell’analisi in pool dei dati relativi a tutti gli studi considerati, i pazienti responders alla terapia analgesica (decremento di almeno il 30% del punteggio relativo al dolore percepito) erano quasi egualmente distribuiti a seconda del BMI considerato, essendo pari al 61,5% tra i soggetti normopeso (BMI<25 kg/m2), al 71,6% tra quelli in sovrappeso (BMI compreso tra 25 e 30 kg/m2) e al 61,6% tra quelli francamente obesi (BMI< 30 kg/m2).

I dati relativi a 8 dei 9 studi considerati hanno mostrato come i soggetti normopeso abbiano raggiunto un punteggio riferito al dolore percepito pari a 7,33, non statisticamente dissimile da quello ottenuto nei soggetti in sovrappeso, pari a 7,06 e a quelli francamente obesi, pari a 7,23.

Quanto allo studio della durata di 12 settimane, l’analisi per sottogruppi ha confermato che i punteggi espressione della percezione del dolore erano simili in tutti i pazienti, indipendentemente dal BMI considerato.

In conclusione, non esistono differenze relative alla risposta al trattamento analgesico con cerotto di buprenorfina in relazione al BMI, benché vi sia un trend ad una risposta migliore nei soggetti in sovrappeso. Ciò implica, pertanto, che non è necessario adattare il dosaggio di buprenofina somministrata per via transdermica in relazione al BMI.

Cataldo M et al. Evaluating the weight-based efficacy of 7-day buprenorphine transdermal system. AAPM 2013; Abstract 111
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