I dolori di tipo neuropatico si presentano attraverso meccanismi sottostanti distinti perciò sarebbe più opportuno classificarli secondo il diverso profilo sensoriale anziché guardando all'eziologia.
Tale risultato viene fuori da uno studio che è stato pubblicato sulla rivista Pain (1) e ha coinvolto un gruppo di ricercatori italiani. Lo studio ha evidenziato anche che esiste un’associazione tra la densità delle fibre nervose epidermiche e i dolori provocati suggerendo che in alcuni pazienti questi tipi di dolore potrebbe essere mediata da afferenze nocicettive risparmiate e sensibilizzate.
I diversi tipi di dolore neuropatico (ad esempio, dolore bruciante e l’allodinia) sono frequenti e invalidanti specialmente in pazienti con neuropatie periferiche.
La neuropatia delle piccole fibre è una condizione patologica relativamente frequente, che complica il decorso di malattie quali diabete mellito, immunodeficienze da HIV, neoplasie, che può verificarsi quale complicanza di chemioterapia o più raramente riconosce cause genetiche o rimane idiopatica.
Sebbene la tecnica standard di riferimento per la diagnosi delle neuropatie dolorose a piccole fibre è la valutazione della densità delle fibre nervose attraverso biopsia cutanea, la relazione tra la densità delle fibre nervose epidermiche (ENF) e il dolore neuropatico non è ancora chiara.
Questo studio clinico è stato progettato per studiare se i cambiamenti nella densità delle ENF sono direttamente collegati al dolore.
I ricercatori del Dipartimento di Neurologia e Psichiatria dell’Università la Sapienza di Roma, hanno arruolato 139 pazienti con neuropatia periferica distale simmetrica. L’età media dei pazienti era di 67.4 anni, 53 erano maschi e 86 femmine. Tutti i pazienti stati sottoposti ad esame clinico e la diagnosi si basava su dati di laboratorio, clinici e biologici secondo i criteri proposti in un lavoro di England et al (2). Sono stati inclusi 3 tipologie di pazienti: con diabete, con crioglobulinemia associata a epatite C e in chemioterapia; mentre sono stati esclusi pazienti con disturbi neurologici (diversi dalla polineuropatia) e con disturbi cognitivi.
Per distinguere i differenti tipi di dolore neuropatico è stato utilizzato il questionario NPSI (neuropathic pain symptom inventory). I pazienti sono stati sottoposti a biopsia della pelle nella zona distale della gamba; le biopsie sono state effettuate sotto anestesia locale e tre zone, scelte in maniera random, da ogni biopsia sono state sottoposte ad esame immunologico con anticorpi policlonali anti PGP 9.5 (anticorpi anti protein-gene-product 9.5, una idrolasi selettivamente espressa dai neuroni e trasportata attraverso il sistema assonale di trasporto lento che consente di evidenziare estensivamente la innervazione dell’epidermide).
La densità lineare di queste fibre è stata, inoltre, quantificata con microscopia in campo chiaro.
I pazienti sono stati raggruppati secondo la documentazione clinica di presenza o assenza di dolore neuropatico che è stato valutato attraverso il questionario DN4, che comprende varie voci e indica la presenza di tale tipo di dolore se il punteggio è superiore a 4.
I risultati hanno mostrato che dei 139 pazienti arruolati, 101 avevano dolore in accordo col punteggio DN4.
Non è stata osservata nessuna differenza nell’età, nella densità delle fibre ENF, nelle frequenza del dolore e nella tipologia di dolore nelle tre diverse eziologie di pazienti inclusi nello studio (p>0.5 con test ANOVA per età e densità; p>0.1 con test X2 per frequenza del dolore).
Analizzando le risposte date al questionario NPSI è stato osservato che molti pazienti con dolore neuropatico (85 di 101) soffrivano anche di disturbi sensoriali dolorosi come sensazione di punture di spilli e formicolii.
Il dolore più frequente è risultato quello bruciante superficiale (72 pazienti su 101) con intensità di 7.5±1.9 nella scala numerica di valutazione. 50 pazienti soffrivano di dolori provocati, 34 avevano allodinia meccanica dinamica (intensità 6.2 ± 2.2). Tutti i pazienti con dolore (tranne 1 caso con crioglobulinemia associata al virus dell’epatite C) hanno assunto farmaci per il controllo del dolore. La maggior parte dei pazienti sono stati trattati con pregabalin o gabapentin come monoterapia o in combinazione con antidepressivi o oppioidi. La soglia di percezione del dolore, come valutato con stimoli laser, ha mostrato una debole ma significativa correlazione con la densità di ENF ( Pearson r: -0.2461, p=0.004).
Non sono state trovate differenze nella densità delle ENF e nella frequenza dei gonfiori assonali e nel rapporto rigonfiamento assonale/ENF tra pazienti con e senza dolore neuropatico (densità ENF, p=0.35; frequenza dei rigonfiamenti assonali, p=0.4 ; rapporto rigonfiamento assonale/ENF, p=0.19).
Anche se non sono state riscontrate differenze nella densità ENF tra pazienti con e senza dolore bruciante in corso (p=0.9), la densità era significativamente più alta nei pazienti con dolori provocati e allodinia che in pazienti senza tali problemi (dolori provocati, p=0.006; allodinia meccanica dinamica, p=0.04). L’allodinia meccanica dinamica può essere provocata da una leggera spazzolatura o strofinando la pelle con un batuffolo di cotone o pennello
In conclusione, gli autori del lavoro evidenziano che questo studio ha mostrato come la densità ENF differisce nei vari tipi di dolore neuropatico; ciò supporta l'ipotesi che questi dolori si presentano attraverso meccanismi sottostanti distinti, sostenendo così l'idea di classificare il dolore neuropatico secondo il diverso profilo sensoriale anziché l'eziologia.
L'associazione tra la densità ENF e i dolori provocati suggerisce che in alcuni pazienti questi tipi di dolore potrebbe essere mediata da afferenze nocicettive risparmiati e sensibilizzati, fornendo così il razionale per l'utilizzo di farmaci topici.
Emilia Vaccaro
1. Truini A. Does the epidermal nerve fibre density measured by skin biopsy in patients with peripheral neuropathies correlate with neuropathic pain? Pain. 2014 Apr;155(4):828-32
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2. England JD et al. Distal symmetrical polyneuropathy: definition for clinical research. Muscle Nerve 2005;31:113–23.
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