Nevralgia post-erpetica, quale trattamento è più efficace per controllare il dolore?
La combinazione di duloxetina e pregabalin si conferma un’opzione terapeutica efficace, sicura e ben tollerata per i pazienti con nevralgia posterpetica (PHN), offrendo benefici simili a quelli della combinazione con amitriptilina, ma con minori effetti collaterali. E’ quanto emerge da uno studio testa a testa pubblicato su CNS Neuroscience & Therapeutics.
La nevralgia post-erpetica (PHN) è la più comune complicanza cronica dell’herpes zoster (HZ), una patologia infettiva causata dalla riattivazione del virus varicella-zoster. Si manifesta con dolore neuropatico persistente per oltre 90 giorni dalla comparsa dell’eruzione cutanea. Questo dolore influisce negativamente su attività quotidiane, sonno e benessere psicologico, spesso causando ansia e depressione, con un impatto rilevante sulla qualità della vita.
Il presente studio ha avuto l’obiettivo di confrontare efficacia clinica e tollerabilità di due combinazioni terapeutiche nel trattamento della PHN: duloxetina più pregabalin verso amitriptilina più pregabalin.
Sono stati inoltre valutati gli effetti su sonno, depressione e qualità della vita, nonché l’incidenza di eventi avversi.
Lo studio, approvato dal comitato etico dell’Ospedale Drum Tower di Nanchino e registrato nel Chinese Clinical Trial Registry, ha coinvolto 220 pazienti affetti da PHN di età compresa tra 18 e 80 anni. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale (1:1) a uno dei due regimi terapeutici. Ogni trattamento è durato sei settimane, seguito da un washout con placebo di due settimane tra i due cicli e al termine. Il farmaco (duloxetina o amitriptilina) veniva assunto per via orale alla sera.
I parametri valutati durante l’ultima settimana di ciascun ciclo includevano: intensità media del dolore su 7 giorni (scala NRS 0–10); indice di qualità del sonno di Pittsburgh (PSQI); scala Hamilton per la depressione (HAMD-17); questionario SF-36 per la qualità della vita; eventi avversi significativi.
La riduzione del dolore è stata classificata come: buona: ≥ 50%; moderata: 25–50%; lieve: < 25%.
I risultati hanno mostrato che entrambi i trattamenti hanno determinato una riduzione significativa del dolore rispetto al valore basale (p<0.001).
Duloxetina più pregabalin ha mostrato una buona risposta nel 52% dei casi, moderata: nel 24% e lieve nel 7% mentre amitriptilina più pregabalin ha consentito una buona risposta: nel 48% dei pazienti, moderata nel 21% e lieve nel 9%.
Non sono emerse differenze statisticamente significative nei punteggi relativi al dolore, al sonno o alla depressione tra i due gruppi. Tuttavia, gli effetti collaterali differivano: la secchezza delle fauci è risultata significativamente più frequente nel gruppo amitriptilina (26% contro 11%; p=0.008).
Gli autori hanno evidenziato che l’amitriptilina è un antidepressivo triciclico di prima linea secondo le linee guida, ma può provocare effetti anticolinergici (secchezza, stipsi, sonnolenza) a causa del suo ampio profilo recettoriale. Duloxetina, inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI), è raccomandata come trattamento di seconda linea. Essa agisce migliorando i circuiti inibitori discendenti del dolore e aumentando la soglia del dolore, oltre a migliorare la qualità del sonno.
Pregabalin, invece, è un modulatore dei canali del calcio ed è un trattamento di prima linea per la PHN, ma in monoterapia spesso non riesce a controllare efficacemente il dolore esplosivo iniziale. Numerosi studi recenti sostengono la maggiore efficacia della combinazione con altri farmaci, come duloxetina o amitriptilina.
Nel presente studio, duloxetina più pregabalin si è dimostrata altrettanto efficace quanto amitriptilina più pregabalin, ma con minore incidenza di effetti collaterali. Inoltre, duloxetina ha dimostrato un vantaggio farmacoeconomico, con tassi inferiori di eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAE: 12% vs. 27%) e un incremento di 0.12 QALY (Quality Adjusted Life Years) rispetto all’amitriptilina.
In conclusione, il trattamento combinato con duloxetina e pregabalin rappresenta un’opzione efficace, sicura e ben tollerata per i pazienti con PHN, con benefici comparabili a quelli della combinazione con amitriptilina, ma con minori effetti collaterali, in particolare secchezza delle fauci. Tale regime terapeutico è particolarmente indicato nei pazienti che non tollerano gli effetti collaterali degli antidepressivi triciclici.
Questo studio dunque sostiene l’uso della duloxetina combinata con pregabalin nella pratica clinica quotidiana, offrendo una valida alternativa terapeutica per il controllo del dolore nella PHN e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Yue Wang et al., Comparison of Duloxetine Supplemented With Pregabalin and Amitriptyline Supplemented With Pregabalin for the Treatment of Postherpetic Neuralgia: A Double-Blind, Randomized Crossover Trial CNS Neurosci Ther. 2025 May;31(5):e70460.
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