Fa tappa a Roma il progetto “Dolore nelle RSA italiane: la rete assistenziale per il dolore non oncologico”, promosso da Anaste in collaborazione con il Coordinamento regionale Rete Terapia del Dolore Cronico non oncologico del Centro HUB Policlinico Umberto I. Dopo l’appuntamento a Lamezia Terme, il 25 febbraio prossimo alle ore 9.00 si terrà presso la sala della Direzione generale del Policlinico Umberto I un incontro organizzato dal Comitato scientifico del progetto.

Dolore negli anziani, farmaci che agiscono su di esso e terapie per pazienti con e senza deficit cognitivi saranno i temi dell’incontro. “Si tratta di un appuntamento importantissimo per le nostre RSA – spiega Sebastiano Capurso, presidente Anaste Lazio – perché il tema del dolore cronico non oncologico è centrale per chi voglia lavorare per aumentare la qualità di vita degli ospiti delle nostre residenze”.

Il progetto, promosso da ANASTE (Associazione nazionale strutture terza età),  partirà nel prossimo mese di marzo e coinvolgerà, in una prima fase, le Residenze sanitarie assistenziali associate nelle regioni Emilia-Romagna, Lazio e Calabria, per un totale di oltre 2.000 utenti coinvolti.

Lo studio si propone la individuazione delle problematiche legate al dolore nell’anziano ricoverato, con l’intenzione di ridurre le conseguenze del dolore non trattato sulla qualità della vita, con un approccio terapeutico-assistenziale e psico-sociale olistico.

L’obiettivo di questo protocollo è quello di valutare la prevalenza del dolore cronico utilizzando strumenti validati  da somministrare  ai pazienti senza e con deficit cognitivo, standardizzare metodologie di osservazione  secondo le indicazioni dell’American Geriatric Society (AGS1998-2002), stilare protocolli condivisi di gestione multidisciplinare del dolore cronico e valutare l’impatto che una adeguata gestione del dolore cronico può avere sulla qualità della vita dei pazienti e  sulla qualità dell’assistenza erogata.

La seconda fase prevede l’ampliamento dello studio a tutte le Regioni italiane, con il coinvolgimento di oltre 30.000 anziani.

“Si tratta della più vasta ed importante indagine su larga scala mai condotta nel settore della residenzialità per anziani – conclude Capurso – e confidiamo di raccogliere indicazioni preziose per il miglioramento dell’assistenza ai nostri pazienti”.