Nell’ambito del percorso intrapreso dall’Italia a tutela del diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore con la legge 38/2010 (“Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”), va registrato, nel 2013, un incremento nella prescrizione di farmaci per la terapia del dolore del +5,3% e nella spesa del +9,9%. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Osmed relativo al consumo dei farmaci in Italia nel corso del 2013.

Anche i farmaci ricompresi nell’allegato III bis del Testo Unico sugli Stupefacenti  riscontrano un costante incremento dalle 3,9 DDD/1000 ab die del 2011 alle 4,3 DDD/1000 ab die del 2013, riscontrando un incremento rispetto al 2012 del +6,5%.

Nel 2013, per i farmaci per il dolore si sono spesi complessivamente 369,80 milioni di euro (141,10 per i farmaci per il dolore neuropatico, 128,70 per gli oppioidi maggiori, 100,00 per gli oppioidi minori/oppioidi in associazione).  
Gli oppioidi minori/oppioidi in associazione sono stati i più prescritti (65,4 milioni di DDD totali), seguiti dagli oppioidi maggiori (48,5 milioni di DDD totali) e dai farmaci per il dolore neuropatico (44,6 milioni di DDD totali).

Un’analisi della variabilità regionale dei consumi di questa categoria di farmaci rivela che nelle Regioni del Nord e del Centro Italia si prescrive un maggior numero di farmaci per la terapia del dolore rispetto alle Regioni del Sud Italia. Emilia Romagna (10,4 DDD/1000 ab. die), Valle D’Aosta (10,3 DDD/1000 ab. die) e Provincia Autonoma di Bolzano (10,0 DDD/1000 ab. die) sono le Regioni con il più elevato consumo di farmaci per il dolore. Campania (4,5 DDD/1000 ab. die), Molise e Calabria (4,7 DDD/1000 ab. die), Basilicata (5,2 DDD/1000 ab. die), Abruzzo e Sicilia (5,5 DDD/1000 ab. die) sono le Regioni con minor consumo di farmaci per il dolore.

Valle d’Aosta (+17,5%), P.A. di Bolzano (+12,5%), Puglia (+11,2) e Basilicata (+10,1%) sono le Regioni che hanno registrato l’aumento percentuale più elevato rispetto al 2012.

È interessante notare che si verifica nell’ambito della prescrizione dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), medicinali indicati nel trattamento di patologie associate a dolore acuto e cronico, un pattern opposto a quello dei farmaci per la terapia del dolore. Infatti i FANS sono più utilizzati nelle Regioni del Sud, ovvero dove si ricorre meno all’utilizzazione dei farmaci per la terapia del dolore, e viceversa nel caso delle Regioni del Nord.

Pregabalin e codeina in associazione sono le sostanze più prescritte (1,6 DDD/1000 ab. die). Pregabalin è anche la molecola con la spesa lorda pro capite più alta (2,05 euro), seguita da fentanil (1,07 euro), oxicodone in combinazione (0,76 euro), codeina in  associazione (0,51 euro).

Il 10,9% della spesa per i farmaci per il dolore è rappresentata da molecole equivalenti o comunque non più coperte da brevetto (+57% rispetto al 2012). L’89,1% della spesa per tali farmaci riguarda molecole coperte da brevetto. Queste ultime costituiscono il 75% delle prescrizioni totali di farmaci per il dolore.