Dolore

Salute orale e sindromi dolorose nelle donne: esiste una connessione?

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Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Pain Research, una cattiva salute orale è associata a una maggiore intensità del dolore. La relativa abbondanza del batterio Gardnerella è risultata correlata con i punteggi relativi alla salute orale, mentre la presenza di Lancefieldella e Mycoplasma salivarius è stata associata all’emicrania.

Sebbene ricerche precedenti abbiano evidenziato un legame tra il microbiota orale e l’emicrania, esistono ancora informazioni limitate sull’interazione tra salute orale, microbiota orale, emicrania e altre condizioni dolorose nelle donne.

In un’analisi prospettica, i ricercatori hanno esaminato l’effetto della salute orale compromessa sulla manifestazione del dolore nelle donne.

Le partecipanti eleggibili erano donne iscritte allo studio principale (ANZCTR Numero: ACTRN12620001337965), non fumatrici e prive di condizioni infiammatorie croniche o diabete, seguite tra dicembre 2011 e il 2022.

Sebbene siano necessari studi più ampi per confermare questi risultati, i ricercatori hanno concluso che il microbioma orale svolge un ruolo nella segnalazione del dolore, suggerendo l’esistenza di un asse di comunicazione tra microbioma orale e sistema nervoso.

I dati raccolti riguardavano dolore corporeo, emicrania, dolore addominale, salute orale e microbioma, valutati attraverso una serie di questionari auto-compilati.

Lo studio ha incluso 158 partecipanti (età media: 45,7 anni; neozelandesi: 71,8%; indice di massa corporea medio: 28,5), di cui 156 hanno fornito dati completi sulla salute orale.

I punteggi auto-riportati sulla salute orale hanno mostrato un’associazione significativa con tutte le misure del dolore (p<0.001).

Tra le partecipanti che hanno completato il questionario SF-36 (Short-Form 36) relativo al dolore corporeo, il 10,8% ha valutato il proprio dolore come 0 su 100, mentre il 31,0% e il 23,4% hanno riportato rispettivamente dolore moderato e grave.

Le donne affette da emicrania presentavano punteggi di salute orale inferiori rispetto a quelle senza emicrania (media: 188 contro 199; p<0.001). Inoltre, le partecipanti nei quintili inferiori di salute orale avevano una probabilità significativamente maggiore di soffrire di emicrania (χ² = 23,24; p<0.001).

L’associazione tra il tipo di emicrania e la salute orale è risultata anch’essa significativa (H = 24,5; p<0.001). Complessivamente, la salute orale si è dimostrata un predittore significativo di emicrania frequente e cronica, con punteggi più alti associati a minori probabilità di soffrire di queste condizioni (odds ratio [OR]: 0,95 e 0,92, rispettivamente).

Anche la gravità del dolore addominale, misurata tramite l’indice FBDSI (Functional Bowel Disorder Severity Index), è risultata correlata ai punteggi di salute orale.

L’analisi dei campioni di saliva ha rivelato che la relativa abbondanza di 52 specie batteriche era significativamente correlata con i punteggi di salute orale. Sono emerse correlazioni inverse per 16 specie, tra cui Gardnerella vaginalis ha mostrato il coefficiente di correlazione più elevato (p=-0,379).

I punteggi SF-36 hanno mostrato correlazioni con 28 specie batteriche, delle quali 25 sono rimaste significative (p≤0.10). La presenza relativa di Gardnerella era correlata ai punteggi di salute orale (p=-0,346), mentre Lancefieldella e Mycoplasma salivarius erano associate all’emicrania.

Tra i batteri rilevati i ricercatori evidenziano i seguenti: Solobacterium moorei, coinvolto nell’alitosi e nella formazione di biofilm; Dialister pneumosintes, patogeno parodontale legato a infezioni extraorali; Fusobacterium nucleatum, noto per la sua implicazione nelle patologie orali; Parvimonas micra, biomarcatore emergente per il cancro del colon-retto; e Gardnerella vaginalis, correlata alla disbiosi e favorita dalla presenza di F. nucleatum.

Un ruolo rilevante è stato anche attribuito al genere Mycoplasma, in particolare M. salivarium, che pur essendo un commensale, può stimolare la risposta infiammatoria e contribuire al dolore mandibolare (ATM).

Sorprendentemente, anche Bifidobacterium, spesso considerato probiotico, ha mostrato un’associazione inversa con la salute orale e positiva con il dolore, mettendo in discussione il suo ruolo benefico nel contesto orale.

Dal punto di vista fisiopatologico, i batteri orali producono molecole implicate nella trasmissione del dolore, come la sostanza P, CGRP e VEGF, tutte coinvolte nella sensibilizzazione del sistema nervoso. In particolare, il CGRP, attivato da endotossine batteriche, è fortemente implicato nell’emicrania, mentre il VEGF è associato a neuroinfiammazione e dolore viscerale.

La presenza di batteri gram-negativi e delle loro endotossine (LPS) può inoltre contribuire a disturbi come fibromialgia e CRPS, soprattutto in presenza di aumento della permeabilità cellulare.

È emersa anche una relazione inversa tra commensali orali e dolore: maggiore abbondanza di commensali è stata osservata nei soggetti con buona salute orale e minore dolore.

Non esistono ancora criteri ben definiti per identificare un microbioma orale "sano", ma questo studio rafforza l’ipotesi che la disbiosi orale possa contribuire alla genesi del dolore cronico sistemico. Pertanto, migliorare la salute orale e ristabilire l’equilibrio microbico (eubiosi) potrebbe avere un impatto positivo nella gestione del dolore legato alla sensibilizzazione centrale.

I risultati suggeriscono, come evidenziano gli autori, che la salute orale è un fattore modificabile nell’eziologia del dolore cronico. Sono necessari studi clinici per valutare se migliorare l’igiene orale possa ridurre i sintomi in pazienti con emicrania, fibromialgia e altri disturbi dolorosi. Le iniziative di sanità pubblica dovrebbero promuovere la consapevolezza dell’importanza della salute orale anche nella prevenzione del dolore cronico.

In sintesi, punteggi più bassi di salute orale sono stati associati a punteggi di dolore più elevati, nonché a una maggiore abbondanza relativa di patobionti orali.

Tra i limiti dello studio vi sono l’utilizzo di dati auto-riportati per la valutazione della salute orale e la limitata generalizzabilità dei risultati, applicabili principalmente a soggetti con emicrania.

"I nostri risultati suggeriscono che, previa conferma da studi su scala più ampia, il microbioma orale potrebbe avere un ruolo nella trasmissione del dolore e merita attenzione come potenziale componente di un asse microbioma orale–sistema nervoso", hanno concluso i ricercatori.

Bibliografia
Erdich S, et al.,. An association between poor oral health, oral microbiota, and pain identified in New Zealand women with central sensitization disorders: a prospective clinical study. Front Pain Res. 2025;6:1577193. doi:10.3389/fpain.2025.1577193

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