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Carcinoma epatocellulare, approvazione europea per cabozantinib in seconda linea

La Commissione europea ha approvato cabozantinib come monoterapia per il trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) negli adulti precedentemente trattati con sorafenib. Il farmaco è già approvato per il carcinoma a cellule renali.

La Commissione europea ha approvato cabozantinib come monoterapia per il trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) negli adulti precedentemente trattati con sorafenib.

Il dossier registrativo dal quale deriva l’approvazione dell’Ema si basa sui risultati dello studio internazionale di fase 3 CELESTIAL, un trial controllato vs placebo, che ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza globale (OS), con cabozantinib che ha apportato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante nella OS rispetto al placebo in pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato che sono stati precedentemente trattati con sorafenib.

Nel luglio 2018 i risultati dello studio CELESTIAL erano stati pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Cabozantinib è una piccola molecola orale che inibisce alcuni recettori, inclusi VEGFR, MET, AXL e RET. In modelli preclinici, cabozantinib ha dimostrato di inibire l'attività di questi recettori, che sono coinvolti nel normale processo funzionale cellulare ed in processi patologici quali angiogenesi tumorale, invasività, metastasi e resistenza al farmaco.

Il farmaco è già approvato per il carcinoma a cellule renali.

Informazioni sullo studio CELESTIAL
CELESTIAL è uno studio randomizzato di fase 3, in doppio cieco, controllato vs placebo con cabozantinib nei pazienti con carcinoma epatocellulare (HCC) avanzato che erano stati precedentemente trattati con sorafenib. Lo studio è stato condotto in più di 100 centri globalmente in 19 paesi. Lo studio è stato progettato per arruolare 760 pazienti affetti da HCC in fase avanzata trattati precedentemente con sorafenib, che potevano aver ricevuto fino a due precedenti terapie antineoplastiche per HCC e con adeguata funzionalità epatica.

L’arruolamento dello studio è stato completato nel settembre 2017, e sono stati randomizzati 773 pazienti. I pazienti sono stati randomizzati con una ratio di 2:1 a ricevere 60 mg di cabozantinib una volta al giorno o placebo e sono stati stratificati in base all’eziologia della malattia (epatite C, epatite B o altro), regione geografica (Asia verso altre regioni) e presenza di malattia extra epatica e/o invasione macrovascolare (sì o no). Non era permesso il cross-over tra i bracci dello studio.

L'endpoint primario dello studio è l'OS, gli endpoint secondari includevano la percentuale di risposta obiettiva (ORR) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Gli endpoint esploratori includevano i patient reported outcome, i biomarcatori e la sicurezza.

Sulla base dei dati clinici disponibili da diversi studi condotti nel setting in seconda linea dell’HCC avanzato, l’ipotesi statistica per l'endpoint primario di OS nel CELESTIAL prevedeva una mediana di 8,2 mesi di OS per il gruppo placebo. Erano quindi richiesti un totale di 621 eventi nello studio per ottenere una potenza del 90% al fine di rilevare un aumento del 32% della mediana di OS nell'analisi finale (HR 0.76). Sono state pianificate due analisi ad interim e condotte rispettivamente al 50% e al 75% dei 621 eventi previsti.

Lo studio CELESTIAL ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza globale (OS), con cabozantinib che fornisce un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo della OS mediana rispetto al placebo nei pazienti con HCC. Il comitato indipendente di monitoraggio dei dati dello studio ha raccomandato di interrompere la sperimentazione per efficacia dopo la seconda analisi ad interim pianificata. I dati di sicurezza nello studio erano coerenti con il profilo stabilito di cabozantinib.

Con circa 800mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, l’HCC rappresenta la sesta più comune causa di tumore e la seconda causa di morte di tumore nel mondo. Secondo i dati di GLOBOCAN, si stima che nel 2020all’interno dell'Unione Europea (EU-28) circa 60.000 nuovi pazienti saranno diagnosticati con un tumore del fegato. Senza trattamento, i pazienti con la malattia in fase avanzata in genere sopravvivono tra i 4 e gli 8 mesi.