Merck Serono ha annunciato di aver presentato all’Ema una richiesta di estensione delle indicazioni per cetuximab in associazione alla chemioterapia standard di prima linea a base di platino, nei pazienti colpiti da tumore avanzato o metastatico del polmone non a piccole cellule (NSCLC, Non-Small Cell Lung Cancer) caratterizzato da iperespressione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR, Epidermal Growth Factor Receptor).
La richiesta si basa sui risultati di una nuova metodologia di analisi dei livelli di espressione del biomarcatore EGFR, nei tumori dei pazienti che hanno partecipato allo studio di Fase III denominato FLEXa (First-line in Lung cancer with ErbituX).
I nuovi dati, presentati a dicembre 2010 nel corso del Chicago Multidisciplinary Symposium in Thoracic Oncology, hanno mostrato un aumento significativo del tasso di risposta, dal 28,1% al 44,4% (p=0,002), nei pazienti con EGFR iperespresso trattati con chemioterapia standard in associazione a Cetuximab. [1] Merck Serono ha esaminato ulteriori dati clinici a sostegno di tale richiesta e intende presentare altri risultati nel corso dei prossimi Congressi.
In Europa, il tumore al polmone è quello che causa il maggior numero di decessi, determinando il 20% di tutte le morti per tumore (il 28% fra gli uomini e il 10% fra le donne).
In particolare, il NSCLC costituisce circa l’80% di tutti i casi di tumore al polmone. Alla diagnosi, la maggior parte dei pazienti colpiti da NSCLC presenta uno stadio avanzato della malattia, non operabile (detta anche “non resecabile”), e con prognosi infausta. Il NSCLC rimane una patologia difficile da curare, per la quale esistono pochissimi trattamenti innovativi ed efficaci che sono stati individuati nel corso degli ultimi 10 anni. Nel tumore al polmone il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 10%, rispetto all’81% nel melanoma e al 75% nei tumori al seno.
Ema