Lo scorso 19 maggio, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) ha adottato un parere positivo raccomandando la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio in circostanze eccezionali per il medicinale Upstaza, destinato al trattamento del deficit di L-amminoacido decarbossilasi aromatica (AADC). Poiché Upstaza è un medicinale per terapie avanzate, il parere positivo del Chmp si basa sulla valutazione del Comitato per le terapie avanzate. Il richiedente di questo medicinale è PTC Therapeutics International Limited.
Deficit di L-amminoacido decarbossilasi aromatica, via libera del Chmp per eladocagene exuparvovec
Lo scorso 19 maggio, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) ha adottato un parere positivo raccomandando la concessione di un'autorizzazione all'immissione in commercio in circostanze eccezionali per il medicinale eladocagene exuparvovec (Upstaza), destinato al trattamento del deficit di L-amminoacido decarbossilasi aromatica (AADC).
Eladocagene exuparvovec, una terapia di sostituzione genica una tantum che corregge il difetto genetico alla base del disturbo, è raccomandata per i pazienti di età superiore ai 18 mesi. Il richiedente di questo medicinale è PTC Therapeutics International Limited.
L'approvazione del farmaco di PTC arriva mesi dopo la decisione di Bluebird bio di ritirare dall'Europa due terapie geniche approvate a causa di una controversia sui rimborsi. Se approvato dalla Commissione europea, Upstaza sarà una delle tre terapie geniche presenti sul mercato dopo Luxturna e Zolgensma, che hanno ottenuto l'approvazione dell'UE rispettivamente nel 2018 e nel 2020.
"Il Deficit di AADC è un disturbo neurologico devastante, in assenza di un trattamento efficace. Prima della terapia, i bambini affetti non riuscivano nemmeno a sollevare la testa, ma ora molti possono sedersi, stare in piedi se aiutati, mangiare da soli, e alcuni possono anche camminare e parlare", ha detto il Prof. Vincenzo Leuzzi, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Università di Roma La Sapienza e responsabile UOC di Neuropsichiatria Infantile presso il Dipartimento di Neuroscienze Umane del Policlinico Umberto I di Roma.
Upstaza sarà disponibile come soluzione per infusione di 2,8 x 1011 genomi vettoriali/0,5 mL. Il principio attivo è l'eladocagene exuparvovec, un prodotto di terapia genica che infonde il gene che codifica per l'enzima AADC umano nella regione cerebrale del putamen (alla base del telencefalo). La conseguente espressione dell'AADC determina la produzione di dopamina e, di conseguenza, lo sviluppo della funzione motoria nei pazienti con deficit di AADC.
Il beneficio del armaco è il miglioramento della funzione motoria. Gli effetti collaterali più comuni sono insonnia iniziale, irritabilità e discinesia.
Il farmaco è indicato per il trattamento di pazienti di età pari o superiore a 18 mesi con una diagnosi clinica, molecolare e geneticamente confermata di deficit di L-aminoacido decarbossilasi aromatica (AADC) con un fenotipo grave.
Upstaza deve essere somministrato da un neurochirurgo qualificato in un centro specializzato in neurochirurgia stereotassica.
Per ottenere l'approvazione, PTC ha testato Upstaza su 28 pazienti di età compresa tra i 18 mesi e gli 8 anni e 6 mesi, confrontando il loro sviluppo con il decorso della malattia documentato per i pazienti con deficit di AADC. I pazienti trattati con la terapia sono stati in grado di controllare la testa, di sedersi, di stare in piedi con un supporto, di comunicare e hanno acquisito capacità cognitive che normalmente non si riscontrano nei soggetti affetti dal disturbo.
Secondo le stime dell'EMA, la carenza di AADC colpisce una persona su 118.000 nell'UE. Secondo Brian Abrahams, analista di RBC, PTC ha stimato che siano eligibili al farmaco 300 pazienti e prevede un fatturato di 60 milioni di dollari all'anno per PTC in Europa.
Informazioni su Eladocagene exuparvovec
Eladocagene exuparvovec, precedentemente PTC-AADC, è una terapia una tantum del gene della sostituzione per il trattamento del Deficit di AADC. È una terapia genica basata sul sierotipo del virus adeno-associato ricombinante 2 (AAV2), contenente il gene DDC umano.1 È progettata per correggere il difetto genetico soggiacente, sviluppando un gene DDC funzionante direttamente nel putamen, aumentare l'enzima AADC e ripristinando la produzione di dopamina.
Il profilo di efficacia e sicurezza di Eladocagene exuparvovec è stato dimostrato attraverso studi clinici e programmi di uso compassionevole. La prima dose somministrata ad un paziente risale a oltre 10 anni fa. Negli studi clinici, Eladocagene exuparvovec ha dimostrato miglioramenti neurologici rapidi, proseguiti per un massimo di nove anni dopo il trattamento. Gli effetti collaterali più comuni sono stati insonnia iniziale, irritabilità e discinesia.
La somministrazione di Eladocagene exuparvovec avviene attraverso una procedura chirurgica stereotassica, una procedura neurochirurgica minimamente invasiva utilizzata per il trattamento di una serie di disturbi neurologici pediatrici e negli adulti. La procedura di somministrazione di Eladocagene exuparvovec sarà eseguita da un neurochirurgo qualificato in un centro specializzato in neurochirurgia stereotassica.
Carenza di L-aminoacido decarbossilasi aromatico (AADC)
La carenza di AADC è una malattia genetica fatale e rara che causa tipicamente disabilità grave e sofferenza fin dai primi mesi di vita, pregiudicante ogni funzione di vita – fisico, mentale e comportamentale. La sofferenza dei bambini con carenza di AADC può essere esacerbata da: episodi di crisi oculogriche invalidanti, simili a convulsioni, che possono accadere ogni giorno e durare per ore, facendo roteare gli occhi verso l’alto, causando vomito frequente, problemi comportamentali, difficoltà a dormire, oltre a complicazioni potenzialmente letali quali infezioni respiratorie e disturbi gastrointestinali.
Non esiste alcun trattamento che modifichi il decorso della malattia che sia stato approvato, per la carenza di AADC e le vite dei bambini affetti sono influenzate severamente ed abbreviate, con l'uso di molti farmaci differenti per contribuire a controllare i sintomi. Anche la terapia fisica, occupazionale e logopedica in corso, oltre che gli interventi, compresa la chirurgia, sono spesso necessari per gestire complicazioni potenzialmente pericolose, come infezioni, gravi problemi di alimentazione e respirazione e scoliosi.