La Commissione Europea ha approvato lixisenatide per la terapia del diabete di tipo II in pazienti adulti al fine di raggiungere il controllo glicemico in combinazione con altri ipoglicemizzanti orali e/o con insulina basale, insieme alla dieta e all’esercizio fisico, quando questi trattamenti si rivelano insoddisfacenti. L’autorizzazione si applica ai 27 Paesi membri dell’Unione Europea e si estende anche a Islanda, Lichtenstein e Norvegia.
Il farmaco viene somministrato una volta al giorno per via sottocutanea. E’ stato sviluppato inizialmente dalla danese Zealand Pharma che ha poi ceduto i diritti mondiali a Sanofi che lo metterà in commercio con il marchio Lyxumia. L’accordo siglato da Sanofi con Zealand Pharma prevede che l’azienda danese riceva fino a 215 milioni di dollari al superamento di tutte le milestones regolatorie e commerciali e royalties a due cifre sulle vendite.
Lixisenatide, è un agonista del recettore del peptide-1 simil glucagone (GLP-1), la classe farmacologica cui appartengono anche exenatide e liraglutide. Il GLP-1 è un ormone prodotto naturalmente dall'intestino che aiuta l'organismo ad assorbire nel modo migliore il glucosio durante la digestione. Nelle persone diabetiche questo ormone viene prodotto in quantità insufficienti determinando i picchi glicemici. I farmaci GLP-1 agonisti aumentano l'efficacia della produzione di insulina in seguito all'ingestione di carboidrati e aiutano l'organismo a perdere i chili superflui grazie soprattutto alla loro capacità di ridurre la sensazione di fame.
L’approvazione del farmaco si basa sul programma GetGoal, che comprende 11 studi internazionali di fase III che hanno arruolato oltre 5mila pazienti. In alcuni di questi studi il farmaco è stato valutato anche in combinazione con insulina basale.
Il farmaco ha dimostrato di essere in grado di ridurre in maniera spiccata la glicemia post prandiale e di poter essere impiegato in associazione a insulina basale e ad altro antidiabetici orali. Ha anche un effetto di riduzione del peso corporeo. Il farmaco è stato generalmente bel tollerato e gli effetti indesiderato più comuni erano transitori e di lieve entità (nausea e vomito) e il rischio di ipoglicemia si è rivelato modesto.
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