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Ictus, via libera europeo ad evolocumab come prevenzione di pazienti con malattia cardiovascolare accertata

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La Commissione Europea ha approvato una nuova indicazione per evolocumab in pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata (infarto del miocardio, ictus o arteriopatia periferica), per ridurre il rischio cardiovascolare abbassando i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (C-LDL). Con l’ampliamento dell’indicazione, Amgen sta lavorando con le Istituzioni per favorire l'accesso a pazienti con malattia cardiovascolare accertata, a rischio di un altro evento.

Tra tutti i fattori di rischio modificabili per infarto e ictus, la riduzione di livelli elevati di C-LDL è uno dei più importanti e di maggiore impatto. Tuttavia, anche tra i pazienti che attualmente assumono una terapia ipolipemizzante, molti hanno ancora elevati livelli di LDL e dunque rimangono a rischio di eventi cardiovascolari.

“Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia e nel mondo e il C-LDL è uno dei fattori più importanti sui quali possiamo agire. Come dimostrano i risultati dello studio FOURIER,  più abbassiamo i livelli di C-LDL e più si riduce il rischio di incorrere in eventi cardiovascolari come infarto del miocardio o ictus” - ha  dichiarato Pasquale Perrone Filardi, Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, Università Federico II Napoli – “L’ok della Commissione Europea all’estensione di indicazione di evolocumab è un’ottima notizia soprattutto per coloro che hanno già subìto un evento e che nonostante la terapia con statine non riescono a ridurre adeguatamente i livelli di colesterolo; questi, infatti, sono i pazienti più a rischio e quindi coloro che più possono beneficiare di questo tipo di terapia.”

Evolocumab è un farmaco innovativo che ha dimostrato di ridurre significativamente il cosiddetto "colesterolo cattivo" (o C-LDL) in pazienti ad alto rischio, cioè coloro che hanno elevati livelli di LDL, sono affetti da malattia cardiovascolare e, nonostante la terapia statinica, hanno ancora livelli di colesterolo elevati.

L'approvazione da parte della Commissione Europea riconosce i risultati positivi dello studio FOURIER includendo, nell’indicazione, l’impiego di evolocuab in pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata (infarto del miocardio, ictus o arteriopatia periferica) per ridurre il rischio cardiovascolare in aggiunta alla massima dose tollerata di statine.

Nello studio FOURIER sono state evidenziate riduzioni del rischio di infarto del 27%, del rischio di ictus del 21% e del rischio di procedure di rivascolarizzazione coronarica del 22% nei pazienti trattati con evolocumab e statine, rispetto ai pazienti in terapia con placebo e statine per una durata mediana di 26 mesi.

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