L’Unione europea ha approvato il nuovo antifungino isavuconazolo per il trattamento di aspergillosi invasiva e mucormicosi (zigomicosi) nei quali il trattamento von anfotericina B sia inappropriato. Il farmaco è stato sviluppato dalla società svizzera Basilea Pharmaceutica e sarà messo in commercio con il marchio Cresemba.

Noto anche con la sigla BAL4815, isavuconazolo è un nuovo antimicotico ad ampio spettro, che appartiene alla classe dei triazoli. Il farmaco è idrosolubile, può essere somministrato per via endovenosa ma lo si sta studiando anche per quella orale.

Il farmaco è indicato  per il trattamento potenziale di infezioni fungine invasive pericolose per la vita, che prevalentemente si verificano in pazienti immunocompromessi: persone con infezione da Hiv, cancro, con neutropenia e che hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali.
L'ampio spettro del farmaco si estende alle candide resistenti al fluconazolo, agli aspergillus e agli zigomiceti causa di infezioni potenzialmente letali nei pazienti immunodepressi.
L’approvazione del farmaco si basa sui dati degli studi di fase III SECURE e VITAL.

Lo studio SECURE era uno studio globale condotto doppio cieco randomizzato che ha arruolato 516 pazienti (popolazione intent-to-treat) e ha valutato la sicurezza e l'efficacia di isavuconazole una volta al giorno contro voriconazolo due volte al giorno nel trattamento primario delle malattie fungine invasive causate da Aspergillus specie o altri funghi filamentosi.
Lo studio VITAL era uno studio in aperto su isavuconazole (N = 149 pazienti) nel trattamento dei pazienti aspergillosi con insufficienza renale preesistente o in pazienti con malattia fungina invasiva causata da emergenti e spesso stampi fatali come Mucorales, lieviti, o dimorphic funghi.

Le aspergillosi sono infezioni causate da varie specie di aspergillus (in particolare A. fumigatus, A. flavus, A. niger, A. terreus). Rappresentano una causa importante di mortalità e morbilità in pazienti immunodepressi, ossia con neutropenia cronica. Infezioni da HIV in stadio avanzato, immunodeficienza congenita e in pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche e/o trapianto di polmone.

Ti č piaciuto l'articolo? Condividilo: