Il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali ha emesso parere favorevole per l’approvazione di ipilimumab per la terapia dei pazienti con melanoma in stadio avanzato (non resecabile o metastatico) già trattati con altri farmaci. Una volta approvato in via definitiva, il farmaco sarà messo in commercio da Bristol-Myers Squibb con il marchio Yervoy.
Ipilimumab agisce al livello delle cellule del sistema immunitario, attraverso un meccanismo target che rimuove i ‘blocchi' della risposta immunitaria antitumorale.
Il farmaco è un anticorpo monoclonale diretto contro il CTLA-4 (Cytotoxic T-Lymphocyte Antigen 4), un recettore appartenente alla superfamiglia delle Ig (immunoglobuline) espresso sui linfociti T CD4+ e CD8+ recentemente attivati. La presenza o meno del CTLA-4 può aumentare o sopprimere la risposta immunitaria mediata dalle cellule T che si scatena per contrastare la malattia. Ipilimumab è disegnato per bloccare l’attività del CTLA-4 e in questo modo sostiene una risposta immunitaria diretta contro le cellule cancerogene.
Sono stati condotti due studi registrativi. Il primo studio ha randomizzato i pazienti a una terapia con dacarbazina (DTIC) più ipilimumab verso dacarbazinba più placebo, in prima linea. In questo studio, ipilimumab ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza generale di pazienti naive con melanoma in fase metastatica rispetto alla sola chemioterapia, I dati completi dello studio saranno presentato al prossimo congresso ASCO. La dacarbazina (conosciuta anche come imidazolo carbossamide) è un farmaco chemioterapico antitumorale utilizzato nel trattamento di vari tipi di cancro, tra cui figurano il melanoma. La dacarbazina fa parte della sottoclasse degli agenti alchilanti. Viene normalmente somministrata per iniezione endovena
L’altro studio, è stato condotto in un setting di seconda linea di terapia, e ha confrontato ipilimumab, il vaccino antimelanoma a base glicoproteina 100 (gp100) e la combinazione dei due farmaci.
In totale, 676 pazienti HLA-A*0201-positivi con melanoma di stadio III o IV non resecabile, nei quali la malattia è progredita nel corso della terapia per tumore metastatico, sono stati assegnati in maniera casuale e in rapporto 3:1:1 a ricevere Ipilimumab più vaccino gp100 (403 pazienti), Ipilimumab da solo (137 pazienti) o vaccino gp100 da solo (136 pazienti). La sopravvivenza generale mediana è stata di 10 mesi tra i pazienti trattati con ipilimumab più gp100, rispetto a 6.4 mesi dei pazienti trattati con vaccino gp100 da solo ( hazard ratio per mortalità, 0,68; P<0,001). La sopravvivenza generale mediana con il solo ipilimumab è stata di 10,1 mesi (hazard ratio per la morte nel confronto con vaccino gp100 da solo, 0,66; P=0,003).
Uno degli aspetti più interessanti è che molti dei pazienti che arrivavano ai due anni di sopravvivenza erano ancora in vita a distanza di 7 anni, senza recidive della malattia.
Dal punto di vista della tollerabilità, si è osservato che circa il 30% dei pazienti sviluppa colite, che si manifesta come diarrea e che va affrontata reidratando il paziente e somministrando steroidi ad alte dosi. Un altro effetto indesiderato è l’ipofisite, che si registra in circa il 10% dei pazienti, e che si manifesta sotto forma di una profonda astenia, cefalea e alterazioni visive (fotofobia e diplopia). Tali eventi avversi risultavano trattabili e reversibili nella maggior parte dei casi.
Melanoma
Il melanoma è un tumore in constante crescita. Secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità nel mondo vi sono ogni anno 132mila nuove diagnosi. La sua incidenza è cresciuta a un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di cancro, a eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne, con un aumento di 10 volte negli ultimi cinquant'anni, e un incremento annuo del 6% dagli anni Settanta. E cala anche l'età dei malati: colpisce persone giovani, infatti in più del 50% dei casi la diagnosi avviene entro i 59 anni.
ll melanoma, che in Italia ogni anno fa registrare 7mila nuovi casi e 1.500 decessi, è un tumore estremamente aggressivo per il quale finora vi erano scarse opzioni di trattamento: progredisce in stadio metastatico nel 20% dei pazienti, con una prognosi infausta, caratterizzata da una sopravvivenza mediana di soli 6-9 mesi (dopo un anno la sopravvivenza è del 25-35%).
Studio con ipilimumab e il vaccino gp100
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Ipilimumab, parere positivo Ue per il melanoma avanzato
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