Il Chmp ha dato parere positivo all’approvazione di ponatinb, un nuovo inibitore delle tirosin chinasi, per l’ìuso nella terapia della leucemia mieloide acuta e della leucemia cromosoma Philadelphia-positiva (Ph+) resistente ad altri farmaci della stessa classe. Sviluppato dalla biotech americana Ariad Pharmaceuticals, il farmaco, sul quale sono riposte molte aspettative sia cliniche sia economiche, sarà messo in commercio con il marchio Iclusig.
Più precisamente, gli esperti si sono espressi in modo favorevole per le seguenti due indicazioni:
- il trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC) in fase cronica, accelerata o blastica che abbiano mostrato una resistenza al dasatinib o al nilotinib, che siano intolleranti al dasatinib o al nilotinib e per i quali un successivo trattamento a base di imatinib non sia appropriato da un punto di vista clinico, o che presentino la mutazione T315I; oppure
- il trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta positiva per il cromosoma Philadelphia (LLA Ph+) che abbiano mostrato resistenza al dasatinib, che siano intolleranti al dasatinib e per i quali un successivo trattamento a base di imatinib non sia appropriato da un punto di vista clinico, o che presentino la mutazione T315I.
Ponatinib è stato progettato per aggirare una delle più comuni mutazioni che conferiscono resistenza agli inibitori della tirosin-chinasi, la sostituzione "gatekeeper" T315I che blocca il legame di tutti e tre i farmaci attualmente approvati della classe: imatinib e i più recenti dasatinib, nilotinib e bosutinib.
Il farmaco, che si assume per via orale una volta al giorno, è considerato un pan-inibitore della proteina BCR-ABL perché è efficace contro tutte le forme native e quelle mutanti testate di questa proteina prodotta dal cromosoma Philadelphia, che dà luogo alla LMC e alla LLA Ph-positiva.
L’approvazione del farmaco si basa sui dati dello studio PACE, un trial di fase II (due!) nel quale sono stati trattati pazienti con leucemia mieloide cronica o leucemia linfoblastica acuta Ph+ resistenti o intolleranti alla terapia con altri inibitori della tirosin chinasi.
Il trial ha arruolato 444 pazienti trattati con 45 mg/die di ponatinib somministrato per via orale. I pazienti sono stati suddivisi in 6 coorti in base alla fase della malattia e alla presenza o meno della mutazione T315I. Il 93% dei pazienti arruolati aveva ricevuto una terapia precedente con almeno due inibitori delle tirosin chinasi. Il 58% aveva ricevuto tre o più trattamenti prima di partecipare allo studio. Dei 267 pazienti eleggibili per le analisi, con leucemia mieloide cronica in fase cronica, il 54% ha raggiunto una risposta citogenetica maggiore e il 44% una risposta citogenetica completa.
E’ già in corso uno studio testa a testa denominato EPIC (Evaluation of Ponatinib versus Imatinib in Chronic Myeloid Leukemia) che valuterà su circa 500 pazienti l’efficacia e la sicurezza di ponatinib verso imatinib, il farmaco che ha rivoluzionato la cura della leucemia mieloide cronica (LMC), e della leucemia linfoblastica acuta (LLA).
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Leucemie, parere UE positivo per ponatinib, nuovo inibitore delle tirosin chinasi
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