Il Comitato di esperti dell’Ema ha dato parere favorevole all’approvazione di ketoconazolo per la terapia dei pazienti con la Sindrome di Cushing, una malattia rara invalidante per la quale sono disponibili pochi trattamenti efficaci.

Il parere del Chmp è stato adottato a seguito di una procedura di revisione accelerata, che è riservata ai medicinali destinati ad aree terapeutiche aventi bisogni medici non ancora soddisfatti.

La Sindrome di Cushing è causata da un rilascio eccessivo di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali, provocata da un tumore benigno ipofisario. L’aumento del cortisolo può portare a diverse complicane, quali lo sviluppo del diabete, l’aumento della pressione sanguigna e la depressione. Nel 2012, i pazienti colpiti dalla malattia, in Europa, erano circa 46mila. 

La terapia di prima linea della malattia rimane la rimozione chirurgica del tumore. Con l’intervento, se eseguito da mani esperte, si può arrivare a percentuali di remissione del 90%, ma in generale fino al 50% dei pazienti operati può mostrare comunque una persistenza della malattia o una ricaduta dopo la prima chirurgia.

La terapia medica è una delle opzioni possibili per il trattamento di seconda linea, ma finora il ricorso a quest’approccio è stato limitato dall’insufficienza di trattamenti farmacologici efficaci.

Il ketoconazolo è approvato in Europa per la terapia delle infezioni fungine, in quanto fa parte dei farmaci azolici. Questi medicinali bloccano la sintesi dell'ergosterolo, componente indispensabile delle membrane dei funghi, per azione selettiva su un Citocromo P450 fungino. Lo scorso anno, l’Ema aveva raccomandato la sospensione della formulazione orale del medicinale nei pazienti che lo avevano assunto per un periodo superiore ad un mese, in quanto i rischi quali l’epatotossicità superavano i benefici del farmaco. La formulazione topica del medicinale, invece, non aveva subito alcuna restrizione d’uso.

Il farmaco viene impiegato off label da circa 30 anni anche per la terapia della Malattia di Cushing, in quanto se somministrato a dosi elevate è un inibitore della sintesi dei glucocorticoidi, come il cortisolo.

Durante la valutazione del Chmp per l’uso del farmaco nella Sindrome di Cushing, gli esperti hanno stabilito che, in questa patologia rara ed invalidante, i benefici del farmaco superano i rischi, i quali potrebbero essere gestiti  nella pratica clinica attraverso misure specifiche, come il monitoraggio continuo del paziente e la prescrizione del farmaco dovrà essere riesrvata unicamente agli speciaisti che trattano il Cushing.