Il National Institute for Health and Clinical Excellence ha pubblicato una raccomandazione preliminare sfavorevole alla rimborsabilità di bevacizumab quale prima linea di trattamento del tumore al seno metastatico, in combinazione con  capecitabina. Questa raccomandazione è adesso aperta alla consultazione pubblica e la decisione finale verrà presa entro il mese di agosto.

La decisione del Nice è stata presa sulla base di considerazioni farmaco economiche e anche perché l’agenzia britannica non ha chiaro come il beneficio dimostrato da questa associazione nell’aumentare la sopravvivenza senza progressione si traduca poi in un vantaggio in termini di sopravvivenza globale.

Lo scorso anno l’Ema aveva approvato l’associazione di bevacizumab e capecitabina  che rappresenta un’ulteriore opzione terapeutica per le donne per le quali un trattamento con altri chemioterapici (inclusi taxani o antracicline) non è considerato appropriato.

Questa indicazione si basa sullo studio di fase III RIBBON 1 in cui il farmaco ha dimostrato di permettere alle donne con tumore al seno metastatico di vivere più a lungo senza peggioramento della malattia quando trattate con bevacizumab in combinazione con capecitabina rispetto alla sola capecitabina (2,9 mesi in più, p=0,0002). Gli eventi avversi nello studio RIBBON 1 sono risultati in linea con quelli evidenziati nei precedenti trial.

Documento del Nice