Il panel di esperti dell'Fda riunitosi il 20 luglio ha votato in maniera quasi unanime (12 a 1) per il ritiro dell'indicazione d'uso come farmaco di prima linea nella terapia del tumore al seno HER positivo in combinazione con paclitaxel. Questa decisione, se il 17 settembre verrà confermata dall'Fda, non ha alcun effetto sulle altre indicazioni approvate in Usa per questo farmaco (colon-retto, glioblastoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule e carcinoma renale).

Nulla cambia invece nel resto del mondo e in particolare in Europa e in Italia. Nel nostro paese il farmaco è indicato per il trattamento di: carcinoma metastatico del colon o del retto,  carcinoma metastatico della mammella, carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, metastatico o in ricaduta e nel carcinoma renale avanzato o metastatico.

Nel 2008, bevacizumab era stato approvato dall'Fda per il tumore al seno sulla base dei dati dello studio E2100 che avevano evidenziato un aumento della progression free survival (PFS) di 5,5 mesi, ma a condizione che l'azienda portasse a  termine altri studi, essendo i dati disponibili giudicati ancora preliminari.

Due successivi studi di follow up (AVADO E RIBBON-1), condotti su quasi 2mila pazienti, hanno evidenziato un aumento della PFS di 0,9 e di 2,9 mesi, rispettivamente. In queste pazienti, il farmaco ha anche determinato un aumento dell'astenia e una elevazione dei valori pressori. A questo proposito, gli esperti dell'Oncologic Drugs Advisory Committee  hanno votato 12 a 0 affermando che gli studi post approvazione non hanno dimostrato vantaggi significativi in termini di profilo rischio efficacia.

Sono attualmente in corso oltre 500 studi clinici per valutare l'impiego di bevacizumab in oltre 50 tipi di tumore (tra cui tumore colorettale e mammario, carcinoma non a piccole cellule, cerebrale, gastrico, ovarico e altri) e in diverse situazioni (malattia avanzata o agli stadi iniziali).

Come noto, bevacizumab è un anticorpo che lega e blocca in modo specifico la proteina VEGF (fattore di crescita endoteliale vascolare). Il VEGF è l'elemento chiave dell'angiogenesi nei tumori - un processo fondamentale per sviluppare e preservare i vasi sanguigni di cui il tumore ha bisogno per proliferare e metastatizzare in altre regioni del corpo. La modalità d'azione di bevacizumab aiuta a controllare la proliferazione tumorale e le metastasi con un impatto limitato sugli effetti collaterali della chemioterapia.