L’Fda ha approvato dolutegravir, un nuovo inibitore dell’integrasi a somministrazione once a day. Sviluppato da ViiV i farmaco sarà messo in commercio con il marchio Tivicay e potrà essere utilizzato in pazienti già trattati e in quelli naive. Lo ha reso noto ViiV Healthcare, la joint venture tra GlaxoSmithKline, Pfizer e la giapponese Shionogi.

La domanda di registrazione del farmaco è supportata dai dati di  quattro trial clinici di fase III condotti su 2553 pazienti, naive  già trattati.
S/GSK1349572 (dolutegravir) è un inibitore delle integrasi (INI) ed è il secondo farmaco di questa classe, dopo il raltegravir di MSD, un farmaco che fu inizialmente sviluppato in Italia. Alla stessa classe appartiene anche l’elvitegravir di Gilead, per ora disponibile solo nella combinazione quattro in uno denominata Striblid.

Gli inibitori dell’integrasi bloccano la replicazione del virus HIV  impedendo l’integrazione del DNA virale all’interno delle cellule umane (cellule T). Questa fase è essenziale nel ciclo replicativo del virus HIV ed è inoltre indispensabile alla cronicizzazione dell’infezione.

Su dolutegravir sono riposte molte speranze perché riesce ad essere attivo anche contro varianti virali divenute resistenti all’unico altro inibitore dell’integrasi oggi in commercio, il raltegravir. L’altra ragione che rende interessante questo farmaco è che non richiede booster e si può assumere in co-formulazione, insieme al tenofovir oppure con abacavir e lamivudina.

Secondo il parere di sei analisti contattati dalla società di anaisi di mercato Thomson Reuters, entro il 2017 il Farmaco potrebbe raggiungere vendite per $900 milioni.

Viiv è stata fondata nel 2009 quando GlaxoSmithKline e Pfizer hanno deciso di unire le forze per quanto concerne i farmaci antiretrovirali. Gsk detiene il 76,5%delle azioni, Pfizer ha il 13,5% e Shionogi il restante 10%. L’azienda giapponese ha portato in dote proprio il dolutegravir.