L’Fda ha approvato la combinazione carbidopa/levodopa in sospensione enterale di AbbVie per il trattamento delle fluttuazioni motorie in pazienti con Parkinson.

Le fluttuazioni motorie consistono in variazioni dello stato clinico nell’arco della giornata in cui momenti di buona motilità si alternano a momenti di blocco motorio (fenomeno on-off). La levodopa è un intermedio nella via biosintetica della dopamina. La carbidopa è una molecola usata come farmaco assieme alla levodopa nel trattamento del Parkinson.

Buona parte dei problemi correlati alla terapia con la levodopa è però dovuta al fatto che l'unica via di somministrazione è quella orale. Infatti l’assorbimento irregolare del farmaco a livello intestinale limita la biodisponibilità cerebrale diminuendo la sua efficacia, che in fase avanzata di malattia può essere molto ridotta.

La combinazione carbiodopa/levodopa, che utilizza per la somministrazione una pompa da infusione che rilascia in continuo carbidopa e levodopa nell’intestino tenue per 16 ore, permette di superare il passaggio dei farmaci a livello gastrico e consente un assorbimento più riproducibile. Per il posizionamento della cannula, il paziente è sottoposto a una procedura endoscopica percutanea.

La decisione dell’Fda di approvare la nuova formulazione della combinazione di farmaci si basa sui risultati di uno studio di fase III della durata di 12 settimane, in doppio cieco, multicentrico, controllato con placebo, che ha comparato l’efficacia e la sicurezza di carbiodopa/levodopa in sospensione enterale rispetto alla combinazione dei farmaci somministrati per via orale in un'unica compressa nel trattamento di pazienti con Parkinson in stadio avanzato.

Carbiodopa/levodopa in sospensione enterale ha ridotto significativamente i momenti di blocco motorio giornalieri di circa 4 ore a 12 settimane riducendo la durata dei momenti “off” di circa 1,9 ore rispetto alla combinazione dei farmaci somministrati per via orale. L’uso della nuova formulazione era associato anche un miglioramento della mobilità nei momenti “on” riducendo la durata delle discinesie di circa 4 ore a 12 settimane, aumentando la durata dei periodo “on” di circa 1,9 ore rispetto alla formulazione orale.

Nello studio, gli eventi avversi più frequenti includevano nausea, costipazione, eritema al sito di incisione per l’inserimento della cannula, discinesie, depressione, edema periferico, ipertensione, infezione del tratto respiratorio superiore, dolore all’orofaringe, stato di confusione, ansia, vertigini e ernia iatale.