Gastroenterologia ed epatologia

Colite ulcerosa, tofacitinib efficace e sicuro nei pazienti anziani naïve ai biologici

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo:

Nei pazienti anziani con colite ulcerosa attiva e naïve ai farmaci biologici, tofacitinib potrebbe essere un'opzione terapeutica sicura ed efficace, secondo i risultati di uno studio pubblicati sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology (CGH), anche se i pazienti a rischio di complicanze trombotiche dovrebbero essere attentamente monitorati durante il trattamento.

«In India per i pazienti steroido-dipendenti affetti da colite ulcerosa le opzioni terapeutiche sono limitate» ha affermato il primo autore Arshdeep Singh, professore associato presso il dipartimento di gastroenterologia del Dayanand Medical College and Hospital. «Utilizziamo tofacitinib per la colite ulcerosa da 5 anni e, col tempo, ci siamo resi conto che negli studi clinici e in altri studi di pratica clinica i pazienti anziani erano poco rappresentati e che disponevamo di opzioni limitate per questa popolazione».

I pazienti anziani sono infatti spesso sottorappresentati negli studi clinici sulle malattie infiammatorie intestinali, creando una significativa lacuna nei dati per un processo decisionale clinico informato. Le decisioni terapeutiche per la colite ulcerosa negli anziani sono influenzate da fattori come la senescenza immunitaria, le comorbilità, la politerapia, l'elevato rischio di effetti avversi e le interazioni farmacologiche, che richiedono un approccio personalizzato.

Uno studio osservazionale a singolo centro su pazienti di almeno 60 anni
Tofacitinib si è dimostrato efficace nella gestione della colite ulcerosa da moderata a grave, ma la sua sicurezza ed efficacia nei pazienti anziani rimangono insufficientemente studiate.

Per questo motivo i ricercatori hanno condotto da luglio 2022 a giugno 2024 uno studio osservazionale di coorte monocentrico, coinvolgendo 57 soggetti con colite ulcerosa attiva, naïve ai farmaci biologici e di almeno 60 anni di età (mediana 64 anni, 40,4% uomini).

I pazienti hanno iniziato il trattamento con 10 mg di tofacitinib due volte al giorno, ridotto a 5 mg due volte al giorno per quanti hanno raggiunto la remissione clinica entro la settimana 8. I non responder hanno continuato a ricevere 10 mg due volte al giorno fino alla settimana 16, seguiti da una dose di mantenimento di 5 mg due volte al giorno. I partecipanti sono stati valutati ogni 4 settimane fino alla settimana 16, e in seguito ogni 8 settimane fino a 1 anno.

L’endpoint primario era la remissione clinica prolungata senza steroidi dalla settimana 8 alla settimana 52, mentre i secondari includevano remissione clinica, risposta clinica e remissione clinica senza steroidi alle settimane 8, 16, 24 e 52, oltre al mantenimento della remissione clinica e della risposta clinica tra le settimane 16 e 52.

Efficacia di tofacitinib incoraggiante, con un buon profilo di sicurezza
I risultati hanno mostrato che 21 pazienti (36,8%) non hanno ottenuto una risposta entro 16 settimane di terapia di induzione e 35 (61,4%) sono passati alla terapia di mantenimento.

Nove (15,8%) hanno raggiunto la remissione clinica senza steroidi dalla settimana 8 alla settimana 52. Diciotto pazienti (31,6%) hanno raggiunto la remissione clinica alla settimana 8, 23 (40,4%) alla settimana 16, 23 (40,4%) alla settimana 24 e 22 (38,6%) alla settimana 52. I tassi di risposta clinica hanno raggiunto il 64,9% alla settimana 8, il 61,4% alla settimana 16, il 49,1% alla settimana 24 e il 47,4% alla settimana 52.

Dalle settimane 16 alla 52, 19 pazienti (33,3%) hanno mantenuto la remissione clinica e 27 (47,4%) hanno mantenuto la risposta clinica.

Durante lo studio sono stati segnalati ventisei eventi avversi, il più comune dei quali è stata la caduta dei capelli (10,5%), seguita da tristezza (7%), dislipidemia (5,3%), herpes zoster (5,3%) e intolleranza gastrointestinale (5,3%).

Un paziente ha interrotto il trattamento a causa di un'occlusione bilaterale della vena centrale della retina, verificatasi durante la prima settimana. Durante il follow-up non sono stati osservati eventi cardiovascolari maggiori (MACE) o neoplasie.

Tra i limiti dello studio gli autori hanno riconosciuto la ridotta dimensione del campione, il disegno monocentrico e la mancanza di misurazioni di follow-up della calprotectina fecale e di esiti endoscopici o istologici a 1 anno. Inoltre non sono stati valutati parametri geriatrici specifici come la fragilità, che possono influire sulla qualità della vita dei pazienti.

«Eravamo fiduciosi che il farmaco sarebbe stato efficace, ma siamo stati rassicurati dalla scarsa tossicità nei pazienti anziani» ha dichiarato Singh. «La letteratura scientifica afferma che vi è un aumento del rischio di eventi cardiovascolari, tumori maligni o infezioni gravi, ma non ne abbiamo riscontrati nella nostra coorte».

Referenze

Singh A et al. Effectiveness and Safety of Tofacitinib in Biologic-naïve Elderly Patients With Ulcerative Colitis. Clin Gastroenterol Hepatol. 2025 Apr 15:S1542-3565(25)00292-7. 

Leggi

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo:


Altri articoli della sezione Gastroenterologia ed epatologia

Sindrome metabolica e malattie cardiovascolari nei pazienti con IBD: un legame crescente

Sindrome metabolica e malattie cardiovascolari nei pazienti con IBD: un legame crescente

Seconda edizione di

Seconda edizione di "Voci di pancia", campagna per migliorare la gestione e la qualità di vita de...

Clostridioides difficile: trapianto fecale non inferiore alla vancomicina come terapia iniziale 

Clostridioides difficile: trapianto fecale non inferiore alla vancomicina come terapia iniziale 

Malattia di Crohn, al via la campagna Crohnostorie per conoscere i bisogni dei pazienti

Malattia di Crohn, al via la campagna Crohnostorie per conoscere i bisogni dei pazienti

Malattia di Crohn e colite ulcerosa, nuove linee guida americane riflettono l'espansione delle terapie

Malattia di Crohn e colite ulcerosa, nuove linee guida americane riflettono l'espansione delle te...

Malattia di Crohn, dieta mediterranea aiuta a ridurre l'infiammazione e supporta la salute intestinale

Malattia di Crohn, dieta mediterranea aiuta a ridurre l'infiammazione e supporta la salute intest...