Le malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa) possono contribuire allo sviluppo di steatosi epatica non alcolica; inoltre i pazienti con entrambe le patologie hanno una più lunga durata delle IBD e sviluppano NAFLD con meno fattori di rischio metabolico rispetto ai pazienti con la sola NAFLD. E' quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Inflammatory Bowel Diseases.
Rischio aumentato di steatosi epatica nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali
Le malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa) possono contribuire allo sviluppo di steatosi epatica non alcolica; inoltre i pazienti con entrambe le patologie hanno una più lunga durata delle IBD e sviluppano NAFLD con meno fattori di rischio metabolico rispetto ai pazienti con la sola NAFLD. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Inflammatory Bowel Diseases.
“I pazienti con IBD, obesi o con elevata attività di malattia hanno un più alto burden di infiammazione” Questi individui possono essere a più alto rischio di sviluppo di NAFLD” ha precisato Kerri Glassner, del dipartimento di Medicina Interna dello Houston Methodist hospital. “E’ stato mostrato che l’interazione tra il sistema immunitario e il microbiota intestinale in pazienti con obesità o autoimmunità può promuovere la progressione della malattia epatica cronica.”
Tra gennaio 2015 e aprile 2016, i ricercatori hanno rivisto in maniera retrospettiva i dati sui pazienti arruolati nel programma IBD dello Houston Methodist hospital e identificato un gruppo di 56 pazienti con IBD e NAFLD, un gruppo sempre di 56 pazienti con solo IBD e un gruppo, con la stessa numerosità, con solo NAFLD per confrontare i fattori di rischio di NAFLD in pazienti con IBD.
L’età media dei pazienti con IBD e NAFLD era di 45 anni, significativamente più elevata rispetto all’età media di 35 anni dei pazienti del gruppo IBD (p=0.007). L’età media dei pazienti nel gruppo NAFLD era di 46 anni.
La durata dell’IBD è risultata significativamente più lunga tra i pazienti con NAFLD (20 vs. 10 anni, p=0.004).
Non sono state evidenziate differenze significative nei livelli di vitamina D tra i gruppi IBD-NAFLD e IBD da solo. Non sono state neanche evidenziate differenze tra i livelli di emoglobina, i markers infiammatori, i livelli di proteina C reattiva, l’uso di farmaci biologici, l’uso di corticosteroidi o l’uso di farmaci immunomodulatori.
Nel gruppo IBD-NAFLD rispetto al gruppo con solo IBD vi era un maggior numero di pazienti obesi (40% vs. 20%; p=0.02), diabetici (16% vs. 2%; p=0.01), con una media più elevata della BMI (30.4 vs. 25.6; p=0.002) e con un numero maggiore di fattori di rischio per lo sviluppo di sindrome metabolica. (il 14% aveva 3 o più fattori di rischio rispetto al 3.5%; p=0.04).
Tra i gruppi IBD-NAFLD e NAFLD da solo, non vi erano differenze significative negli enzimi epatici, livelli di vitamina D, livelli di emoglobina o media della BMI.
Il gruppo con sola NAFLD, rispetto al gruppo IBD-NAFLD presentava molti più pazienti obesi (59% vs. 40%; p=0.03), diabetici (40% vs. 16%; p=0.0001), ipertesi (55% vs. 33%; p=0.02) e iperlipidemici (53% vs. 17.5%; p=0.0001).
In conclusione. Come sottolineato dagli autori: “Come per altre condizioni epatiche e delle vie biliari, è importante la diagnosi precoce e il trattamento. I pazienti con steatoepatite non alcolica sono a rischio aumentato di mortalità per malattie cardiovascolari, tutte le cause di malignità, e decesso collegato a problemi epatici,” hanno evidenziato i ricercatori “Quando i test epatici o l’imaging identificano qualche problema di funzione epatica, i pazienti necessiteranno di valutare la possibilità di insorgenza di NAFLD e iniziare a ridurre il rischio”. Sono necessari ulteriori studi per identificare i fattori di rischio in pazienti con IBD.
Glassner K, et al. Epidemiology and Risk Factors of Nonalcoholic Fatty Liver Disease Among Patients with Inflammatory Bowel Disease. Inflamm Bowel Dis. 2017;doi:10.1097/MIB.0000000000001085.
http://journals.lww.com/ibdjournal/Abstract/publishahead/Epidemiology_and_Risk_Factors_of_Nonalcoholic.98601.aspx