Gastroenterologia ed epatologia

Risposta immunitaria innata, quanto influisce sulla eliminazione dell'HCV?

I pazienti con epatite C trattati con regimi a base di interferone e che hanno raggiunto in seguito una risposta virologica sostenuta grazie alla terapia con antivirali ad azione diretta hanno una più alta espressione di geni dell'immunità innata rispetto a soggetti non trattati in precedenza con interferone. E' quanto emerge da uno studio pubblicato su Hepatology.

I pazienti con epatite C trattati con regimi a base di interferone e che hanno raggiunto in seguito una risposta virologica sostenuta grazie alla terapia con antivirali ad azione diretta hanno una più alta espressione di geni dell’immunità innata rispetto a soggetti non trattati in precedenza con interferone. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Hepatology.

"I nostri risultati suggeriscono che la risposta immunitaria innata può contribuire alla clearance virale con un regime privo di interferone", hanno sottolineato nel lavoro Hawwa Alao, del National Institutes of Health di Bethesda, Maryland, e colleghi.
"Noi ipotizziamo che questa risposta immunitaria innata possa prevenire l'emergere di sostituzioni associate alla resistenza che portano a riattivazione virale durante la terapia con DAA" hanno aggiunto i ricercatori.

Alao e colleghi hanno arruolato 13 pazienti con genotipo 1b dell’ HCV che avevano avuto una precedente o nessuna risposta all'interferone peghilato in associazione con la ribavirina. Dodici pazienti avevano l'allele rs12979860-CT o -TT e dodici pazienti avevano la variante genetica rs368234815-delta G, che sono entrambi associati a una risposta sfavorevole al trattamento con interferone.

Rispetto al basale, i ricercatori hanno trovato 408 geni che erano espressi in modo diverso nelle biopsie prelevate durante il trattamento (p <0.01). La maggior parte dei geni espressi in maniera aberrante erano downregolati durante la terapia e la maggior parte delle vie cellulari significativamente sottoregolate erano vie di segnalazione dell'interferone, in particolare quelle relative alla produzione di geni stimolati dall’interferone (ISG).

I ricercatori hanno anche scoperto che i geni coinvolti nelle vie metaboliche e mitocondriali erano arricchiti da percorsi che erano sovraregolati durante la terapia con DAA.

"I nostri risultati estendono i dati pubblicati e suggeriscono che la replicazione virale è l'induttore di alta espressione dei geni stimolati dall’interferone", hanno precisato Alao e colleghi. "I dati sull'espressione ISG delle 72 ore iniziali, quando c'è il maggior declino nei livelli di HCV RNA, avrebbero fornito prove più forti. Sfortunatamente, non siamo stati in grado di eseguire una terza biopsia in questo primo periodo di trattamento.
In conclusione, questo studio mostra che l'immunità innata può contribuire alla clearance dell'HCV durante la terapia con DAA prevenendo l'insorgenza di sostituzioni associate alla resistenza che portano a riattivazione virale durante la terapia con DAA.

Alaho H. et al., Baseline Intrahepatic and Peripheral Innate Immunity are Associated with Hepatitis C VirusClearance During DAA Therapy. Hepatology. 2018 Apr 27. doi: 10.1002/hep.29921. [Epub ahead of print]
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