La classifica dei dieci farmaci più venduti al mondo nel 2013 è guidata dal biologico Humira (adalimumab) e da altri due trattamenti per l'artrite reumatoide e malattie immunologiche, Enbrel e Remicade.
Complessivamente, i 10 farmaci più venduti hanno totalizzato vendite pari a 75,6 miliardi di dollari. Lo rivela il report pubblicato dalla società di analisi EvaluatePharma/EP Vantage.
Negli ultimi quattro anni, AbbVie ha quasi raddoppiato le vendite di Humira che lo scorso anno hanno raggiunto i $10,7 miliardi. Indicato per la terapia dell'artrite reumatoide, psoriasi, malattia di Crohn e altre patologie immunitarie, il farmaco è in cima alla top 10 per il secondo anno consecutivo. Nel 2013 ha sempre registrato incrementi a due cifre delle vendite e la sua crescita sembra inarrestabile.
Nel 2013, al secondo e al terzo posto in termini di vendite si sono classificati altri due farmaci antireumatici e per le malattie autoimmuni, Enbrel (etanercept) di Amgen e Pfizer e Remicade (infliximab) di Janssen e Merck. Anche Rituxan (rituximab) di Roche è entrato in classifica raggiungendo la sesta posizione. Questo farmaco viene utilizzato in oncologia, ma è frequentemente usato anche in pazienti con artrite reumatoide. Sempre di Roche sono anche Avastin (bevacizumab) per il tumore del colon e Herceptin (trastuzumab) per il tumore della mammella. Anche questi farmaci sono entrati in Top 10.
Fanno parte della classifica dei farmaci più venduti nel 2013 anche l'antiasma Advair (fluticasone e salmeterolo) di Gsk, che si colloca al quarto posto, l'antidiabete Lantus (insulina glargine) di Sanofi, quinto,. Seguono Rituxan, (6°), Avastin (7°), Herceptin (8°), l'anticolesterolo Crestor (rosuvastatina) di AstraZeneca (9°) e l'antipsicotico Abilify (aripiprazolo) di Otsuka e Bristol-Myers Squibb (10°).
Da notare che sei farmaci su 10 sono biologici, la maggior parte dei quali sono indicati per le patologie autoimmuni. Tre farmaci in questa prestigiosa classifica sono di Roche (Avastin, Rituxan e Herceptin).
Fino a pochissimi anni fa la classifica era guidata da farmaci di sintesi chimica. Nel 2011, il farmaco più venduto era stato Lipitor con 10,8 miliardi di dollari di vendite, seguito dall'anticoagulante Plavix di Bristol-Myers Squibb che al suo picco ha raggiunto i $9,7 miliardi. In quell'anno i 10 farmaci più venduti al mondo avevano raggiunto complessivamente vendite pari a 77,7 miliardi di dollari. Sia Lipitor che Plavix hanno però da tempo perso la copertura brevettuale e le loro vendite si sono ridotte a causa dell'arrivo dei generici.
Nessuno dei 10 farmaci più venduti nel 2013 si è però avvicinato ai 141 miliardi di dollari di vendite ottenuti da Lipitor dal suo arrivo sul mercato. Lanciato nel 1996 e prescritto a milioni di pazienti in tutto il mondo, il farmaco ha avuto picchi di vendite annuali di quasi 13 miliardi di dollari e rimane il più grande generatore di fatturato di tutti i tempi.
Anche se è appena arrivato, c’è un farmaco che potrebbe in poco tempo scalare la classifica. Si tratta di Sovaldi (sofosbuvir) il primo di una nuova generazione di farmaci sviluppati per la cura dell'epatite C che potrà essere impiegato anche in regimi cosiddetti interferon free. Attualmente in Usa il prezzo di una sola pillola dell'antivirale è di mille dollari e un ciclo completo di terapia può raggiungere gli 84mila dollari negli Stati Uniti e 57mila dollari nel Regno Unito. Il farmaco è stato approvato lo scorso anno in Usa e le vendite previste per i primi 12 mesi potrebbero addirittura raggiungere 7,12 miliardi i dollari.
Secondo gli analisti, Humira potrebbe arrivare a generare vendite annuali simili a quelle di Lipitor, ma potrebbe anche avere una vita commerciale molto più breve. La copertura brevettuale del farmaco scadrà nel 2016 e il medicinale dovrà affrontare la competizione dei biosimilari, che sono attratti da un mercato enorme e in forte espansione, come quello dell'artrite reumatoide e delle malattie autoimmuni. Il primo, di questi farmaci, almeno in Europa, è già stato approvato ed è il biosimilare di infliximab il cui arrivo nei vari mercati è pianificato tra quest’anno (già lanciato in Norvegia e alcuni Paesi dell'Europa centrale) e il 2015. Comunque, sottolineano gli analisti, lo sviluppo di farmaci biosimilari non è semplice come quello dei generici, in quanto sono molecole molto più complesse rispetto ai composti di sintesi chimica, e la loro accettazione da parte dei medici e dei pazienti non è scontata.