Ozanimod e sclerosi multipla, confermata l'assenza di effetto rebound nello studio DAYBREAK
Secondo un'analisi dello studio DAYBREAK, presentata a Phoenix durante il congresso annuale del Consortium of Multiple Sclerosis Centers (CMSC) 2025, l’interruzione del trattamento con ozanimod non ha determinato un aumento inaspettato dell’attività di malattia, segnale tipico di un effetto rebound, nei pazienti con sclerosi multipla recidivante.
Sebbene il tasso di recidiva fosse leggermente più elevato tra le donne, i dati risultano coerenti con le precedenti osservazioni in letteratura.
La natura dell'effetto rebound e la sua rilevanza clinica
Il concetto di effetto rebound si riferisce a un peggioramento clinico e/o radiologico dell'attività di malattia che può verificarsi dopo la sospensione di alcune terapie modificanti la malattia per la sclerosi multipla.
Questo fenomeno, ben documentato in relazione a specifiche classi di farmaci, si manifesta generalmente entro settimane o pochi mesi dall'interruzione, con nuovi episodi di recidiva, incremento delle lesioni captanti gadolinio alla risonanza magnetica e, in alcuni casi, una progressione più rapida della disabilità.
La sua comparsa può influenzare significativamente la strategia terapeutica dei neurologi, rendendo cruciale la valutazione del profilo di ciascun farmaco nel lungo periodo.
Disegno dello studio e metodologia
DAYBREAK è uno studio di estensione di fase 3, in aperto e a braccio singolo, progettato per valutare l'efficacia e la sicurezza di ozanimod nel lungo periodo.
L’analisi, presentata da Ralf Gold, direttore del dipartimento di neurologia presso l’Università di Bochum, Germania, ha incluso un totale di 2494 pazienti, con una maggiore rappresentanza femminile (1120 donne vs 559 uomini).
Al termine del trattamento con ozanimod, 42 donne (3,8%) e 13 uomini (2,3%) hanno riportato una recidiva durante il follow-up. Le recidive si sono verificate con una mediana di 69 giorni nelle donne (range 3-141) e 43 giorni negli uomini (range 16-90).
Dal punto di vista clinico, l’aumento del punteggio nella Expanded Disability Status Scale (EDSS) è stato mediamente più marcato tra le donne (1,0 punti, range 0-3,0) rispetto agli uomini (0,5 punti, range 0-2,0). In particolare, 6 donne (14,3%) e 1 uomo (7,7%) hanno registrato un incremento di EDSS ≥ 2,0, indicativo di un impatto funzionale più significativo.
Dati sul recupero e implicazioni terapeutiche
Solo una recidiva, riscontrata in una paziente femminile, è stata classificata come grave dagli investigatori, con un incremento di 0,5 punti nell’EDSS e un recupero parziale in 36 giorni.
Complessivamente, più donne hanno mostrato un recupero completo dalla recidiva rispetto agli uomini (81,0% vs 61,5%), mentre un recupero parziale è stato osservato nel 16,7% delle donne e nel 30,8% degli uomini. Solo un caso per ciascun sesso non ha mostrato miglioramenti.
Un aspetto significativo riguarda l’inizio di nuove terapie modificanti la malattia durante il follow-up, con una percentuale simile tra uomini e donne (4,6%). Tuttavia, solo una paziente ha riportato una recidiva sotto trattamento con fingolimod, suggerendo una possibile differenza nel profilo di risposta ai diversi farmaci della classe S1P.
I farmaci modulatori del recettore S1P (sfingosina-1-fosfato), tra cui ozanimod, esercitano un'azione selettiva sulla dinamica dei linfociti, regolando il loro traffico tra il sangue e i tessuti, in particolare il sistema nervoso centrale.
Agendo su specifici sottotipi recettoriali di sfingosina-1-fosfato, questi farmaci inducono una riduzione della migrazione dei linfociti patogeni dal circolo ematico verso il parenchima cerebrale e midollare, diminuendo l’infiltrazione infiammatoria responsabile della demielinizzazione e del danno neuronale nella sclerosi multipla.
La selettività recettoriale di ozanimod, rispetto ad altri farmaci della stessa classe, contribuisce a un profilo di sicurezza favorevole, con una modulazione efficace dell’infiammazione senza impatti significativi sulla funzionalità cardiaca e sistemica, aspetto cruciale per la gestione a lungo termine della malattia.
Approvazioni internazionali e disponibilità clinica
Ozanimod è stato approvato dalla FDA nel 2020 per la sclerosi multipla recidivante. Ozanimod ha ottenuto l'approvazione dall'EMA (Agenzia Europea del Farmaco) a maggio 2020 per il trattamento della sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) nei pazienti adulti con malattia in fase attiva, definita da caratteristiche cliniche o di imaging.
Successivamente, l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ne ha approvato la rimborsabilità con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 6 settembre 2021, rendendolo concretamente accessibile ai pazienti italiani.
Evidenze cliniche aggiuntive: conferme e nuove prospettive
Uno studio presentato al Forum ACTRIMS 2024 (2) ha riportato un tasso annualizzato di recidiva di 0,098 (IC 95%: 0,082-0,117) dopo 72 mesi di trattamento, con il 67% dei pazienti libero da recidive. Dopo 60 mesi, il 17,2% e il 15,2% dei pazienti hanno mostrato progressione confermata della disabilità a 3 e 6 mesi, con stabilità dell’attività lesionale alla RM.
Un’analisi a lungo termine dello studio DAYBREAK (3) ha inoltre evidenziato un impatto significativo sulla riduzione della perdita di volume cerebrale, con decrementi stabili e contenuti del volume cerebrale totale fino a 60 mesi.
Nei pazienti trattati con ozanimod 0,92 mg in modo continuativo, le variazioni del volume cerebrale sono rimaste contenute sia nello studio RADIANCE (-0,27% annuo) sia in SUNBEAM (-0,35% annuo), con differenze statisticamente significative rispetto ai pazienti precedentemente trattati con interferone-beta-1a.
Questi dati confermano il profilo favorevole di ozanimod in termini di efficacia e sicurezza, con un impatto positivo sulla stabilizzazione della progressione della malattia e sull'assenza di effetti rebound post-sospensione.
Fonti:
Gold R, Selmaj KW, Berkovich R, et al. (PLA-A1) No Rebound Observed Following Ozanimod Discontinuation in Female and Male Participants in the DAYBREAK Open-Label Extension Study. 2025 CMSC Annual Meeting. Phoenix, Arizona. Abstract PLA-A1
Selmaj KW, Steinman L, Comi G, et al. Long-term Safety and Efficacy of Ozanimod in Relapsing Multiple Sclerosis: Final Analysis of the DAYBREAK Open-label Extension Study. ACTRIMS Forum 2024. West Palm Beach, Florida. Abstract P090
Cohen J, Arnold D, DeLuca J, et al. Whole Brain, Cortical Grey Matter, and Thalamic Volume Changes During 5–7 Years of Ozanimod in Relapsing MS: Final Results From the DAYBREAK Open-Label Extension Study. ECTRIMS Congress 2024. Copenhagen, Denmark. Abstract 1623/141
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