La United States Preventive Services Task Force (USPSTF) ha pubblicato una bozza di raccomandazione in cui si dice che prendere un’aspirina al giorno è un approccio valido per la prevenzione del cancro del colon e delle malattie cardiovascolari, e se ne consiglia l’assunzione nei pazienti dai 50 ai 69 anni.
È la prima volta che l'aspirina viene raccomandata da un'organizzazione medica statunitense per la prevenzione di un tumore.
L’aspirina, se presa regolarmente per almeno 10 anni, può aiutare i soggetti tra i 50 e i 59 anni che sono a rischio aumentato di malattie cardiovascolari a prevenire il cancro del colon-retto e ridurre il rischio di infarti e ictus. In particolare, queste indicazioni si applicano alle persone che hanno un rischio cardiovascolare a 10 anni non inferiore al 10%, non sono a rischio aumentato di sanguinamento, hanno un’aspettativa di vita di almeno 10 anni e sono disposti a prendere ogni giorno un’aspirina a basso dosaggio (raccomandazione di grado B).
Le raccomandazioni della task force, che qualunque cittadino americano può commentare online fino al 12 ottobre, sono diverse a seconda della fascia di età.
Il vantaggio complessivo maggiore, secondo la USPSTF, si ha, appunto, per gli individui di età compresa tra 50 e 59 anni, mentre sembra essere inferiore per i soggetti dai 60 ai 69 anni. In questa fascia d’età, la task force dice che chi ha un rischio cardiovascolare a 10 anni superiore al 10% deve decidere individualmente se prendere o meno l’aspirina sulla base del suo stato di salute generale e dei valori e delle preferenze personali (raccomandazione di grado C). Anche in questo gruppo, tuttavia, il beneficio maggiore si avrebbe in coloro che non sono a rischio aumentato di sanguinamento, che hanno un’aspettativa di vita di almeno 10 anni e sono disponibili a prendere ogni giorno un’aspirina a basso dosaggio
"Ogni persona ha solo una decisione da prendere: se assumere o meno l'aspirina per la prevenzione" afferma Douglas K. Owens, della Stanford University e membro della task force, in un comunicato stampa diffuso dalla USPSTF. "Per aiutare i pazienti e i medici a prendere tale decisione, la task force ha integrato le evidenze sull'uso dell’aspirina per prevenire le malattie cardiovascolari e il cancro del colon-retto in una raccomandazione sull’impiego del farmaco".
Nei soggetti under 50 e in quelli over 70, l’USPSTF riferisce di non aver trovato prove sufficienti per stabilire se i benefici dell’aspirina nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro del colon-retto superino i rischi e per poter quindi formulare una raccomandazione al riguardo.
Le indicazioni della task force sono basate su una serie di review evidence-based, commissionate dalla stessa USPSTF.
Una review ha mostrato un potenziale beneficio a lungo termine dell’assunzione di aspirina sulla mortalità dovuta al tumore del colon-retto. I dati aggregati di una serie di studi hanno evidenziato che una riduzione della mortalità a lungo termine sembrava possibile, ma il beneficio non è evidente fino 10-20 anni dopo la randomizzazione.
Un'analisi di tre studi di prevenzione cardiovascolare ha mostrato una riduzione del 40% dell'incidenza del cancro del colon-retto associata al consumo di aspirina (RR 0,6; IC al 95% 0,47-0,76) da 10 a 19 anni dopo aver iniziato ad assumere il farmaco.
Un'analisi combinata di 10 studi ha mostrato una riduzione del 22% degli infarti e degli eventi coronarici con aspirina (RR 0,78; IC al 95% 0,71-0,87). Questa associazione è rimasta significativa anche quando i ricercatori hanno limitato l’analisi agli otto studi clinici in cui si era utilizzata aspirina a basso dosaggio.
Quanto al possibile effetto protettivo dell’aspirina nei confronti degli altri tipi di cancro, nel documento della USPSTF si dice che attualmente non ci sono dati robusti forniti da studi clinici a supporto di tale effetto.
Inoltre, la task force raccomanda di tenere in considerazione il rischio di effetti collaterali, tra cui la possibilità di ictus emorragico o emorragie cerebrali o gastriche, associati all'uso regolare di aspirina a basso dosaggio. Il rischio di sanguinamenti gastrointestinali maggiore, l'effetto avverso più comune dell'aspirina, è risultato, infatti, aumentato del 59% (OR 1,59; IC al 95% 1,32-1,91) in sette degli studi di prevenzione primaria cardiovascolare.
Pertanto, scrive l’USPSTF, prendere o meno l'aspirina quotidianamente è una decisione che medico e paziente devono prendere assieme, valutando se quest’approccio è sicuro ed efficace nel singolo caso specifico.
Secondo Andrew T. Chan, gastroenterologo del Massachusetts General Hospital e dell’Università di Harvard, la presa di posizione della USPSTF rappresenta un passo nella giusta direzione.
"In primo luogo, è un riconoscimento dell’insieme sostanziale di prove accumulatesi fino ad oggi secondo le quali l'aspirina riduce il rischio di cancro del colon retto" ha detto Chan. "In secondo luogo, si riconosce che la decisione se prendere o meno l'aspirina è complessa e richiede di valutare non solo i benefici contro il cancro del colon-retto, ma anche il ruolo del farmaco nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e i suoi potenziali rischi. Tenere conto di tutti questi fattori è impegnativo, ma necessario affinché ogni raccomandazione abbia un senso nella pratica clinica".
USPSTF. Draft recommendation statement: Aspirin to prevent cardiovascular disease and cancer.
Oncologia ed Ematologia