Fulvestrant potrebbe prolungare la sopravvivenza globale (OS) più di quanto non faccia l’inibitore dell’aromatasi anastrozolo quando utilizzato come terapia di prima linea in pazienti con un cancro al seno localmente avanzato o metastatico e positivo al recettore degli estrogeno (ER+). A suggerirlo sono i risultati dello studio multicentrico di fase II FIRST (Fulvestrant First-Line Study Comparing Endocrine Treatments), pubblicato di recente sul Journal of Clinical Oncology.

Rispetto ad anastrozolo, infatti, fulvestrant ha ridotto il rischio di mortalità complessiva di circa il 30%. Attualmente, riferiscono gli autori, guidati da Matthew J. Ellis del Lester and Sue Smith Breast Center della Baylor University di Houston, è in corso uno studio più ampio randomizzato e in doppio cieco di fase III, chiamato FALCON, volto a confermare questo risultato.

Lo studio FIRST è, invece, un trial randomizzato in aperto che ha coinvolto 205 donne in postmenopausa con un cancro al seno localmente avanzato o metastatico ER+, non trattate in precedenza per la malattia avanzata, arruolate presso 62 centri di 9 Paesi. Le partecipanti sono state assegnate in parti uguali al trattamento con fulvestrant 500 mg oppure anastrozolo 1 mg di come terapia di prima linea.

Al momento del cutoff dei dati erano decedute 63 donne (il 61,8%) del braccio trattato con fulvestrant e 74 (il 71,8%) del braccio trattato con l’inibitore dell’aromatasi.

L’OS mediana è risultata di 54,1 mesi con fulvestrant e 48,4 mesi con anastrozolo, un'estensione di circa 6 mesi (HR 0,70; IC al 95% 0,50-0,98; P = 0,04). Questa differenza si è mantenuta in tutti i sottogruppi analizzati e in un'analisi di sensibilità.

Durante lo studio, inoltre, non sono emerse nuove problematiche di sicurezza o tollerabilità. Nel gruppo fulvestrant si sono però manifestati due eventi avversi gravi che sono stati ritenuti correlati al trattamento: un caso di ipertensione e uno di embolia polmonare.

Nella discussione, Ellis e i colleghi osservano che è nei Paesi con sistemi sanitari avanzati è relativamente poco frequente che oggi le pazienti si presentino con un cancro al seno in stadio avanzato che non sia mai stato trattato con la terapia endocrina. Tuttavia, data l'alta prevalenza della malattia, pazienti di questo tipo ancora "rappresentano una popolazione numericamente consistente" nei Paesi occidentali e continuano a rappresentare una percentuale significativa di donne in quelli in via di sviluppo.

Inoltre, nella loro conclusione, gli autori riconoscono che l’analisi relativa all’OS presenta diversi limiti, tra cui il fatto che non era prevista dal protocollo originale, ma è stata aggiunta dopo che sono stati analizzati i dati relativi al tempo alla progressione e che non tutte le donne hanno partecipato al follow-up aggiuntivo per la valutazione dell’OS. Tuttavia, scrivono, “gli attuali risultati suggeriscono che fulvestrant 500 mg prolunghi l’OS rispetto ad anastrozolo” come terapia di prima linea nella popolazione analizzata. Lo studio FALCON dovrebbe rivelare se è davvero così oppure no.

M.J. Ellis, et al. Fulvestrant 500 mg Versus Anastrozole 1 mg for the First-Line Treatment of Advanced Breast Cancer: Overall Survival Analysis From the Phase II FIRST Study. J Clin Oncol. 2015; doi: doi: 10.1200/JCO.2015.61.5831.