Il trattamento con la combinazione bicalutamide-everolimus ha portato a risposte promettenti in uno studio di fase II su pazienti con un cancro alla prostata resistente alla castrazione (CRPC), anche se una parte sostanziale dei pazienti ha mostrato tossicità correlate all'inibitore di mTOR everolimus. Lo studio è stato pubblicato online da poco sulla rivista Cancer.
Ca alla prostata resistente alla castrazione, promettente la combinazione bicalutamide più everolimus
Il trattamento con la combinazione bicalutamide-everolimus ha portato a risposte promettenti in uno studio di fase II su pazienti con un cancro alla prostata resistente alla castrazione (CRPC), anche se una parte sostanziale dei pazienti ha mostrato tossicità correlate all’inibitore di mTOR everolimus. Lo studio è stato pubblicato online da poco sulla rivista Cancer.
La terapia di seconda linea con un modulatore del recettore degli androgeni quale bicalutamide porta generalmente a una percentuale di risposta del 25% circa, con una durata della risposta di pochi mesi. La maggior parte dei pazienti finisce per sviluppare resistenza a questi trattamenti. "Di conseguenza, vi è una necessità sostanziale di migliorare le nuove opzioni terapeutiche" scrivono gli autori dello studio, guidati da Chong-Xian Pan, della University of California di Davis.
Studi precedenti hanno suggerito che combinando bicalutamide con un inibitore di mTOR si potrebbero migliorare gli outcome. Da qui, il tentativo di Pan e i colleghi di testare la combinazione di bicalutamide ed everolimus.
Il loro studio ha coinvolto 24 pazienti con un cancro alla prostata resistente alla castrazione e con un'età media di 71,1 anni; naïve sia a bicalutamide sia a everolimus. I partecipanti sono stati trattati con bicalutamide orale 50 mg ed everolimus orale 10 mg, entrambi una volta al giorno.
Un totale di 18 pazienti (il 75%) ha mostrato una risposta biochimica, definita come una riduzione di almeno il 30% rispetto al basale dei livelli di antigene prostatico specifico (PSA). La durata mediana della risposta per quei pazienti è stata di 5,6 mesi, con un range da 0 a 21,6 mesi. A titolo di confronto, in una coorte trattata con la sola bicalutamide la durata mediana della risposta era stata di 3,2 mesi.
Inoltre, 15 pazienti (il 62,5%) hanno mostrato una calo del PSA di almeno il 50%.
Quattro pazienti hanno mostrato una risposta parziale e uno ha ottenuto una risposta completa alla terapia. Altri 14 pazienti hanno avuto una stabilizzazione della malattia, mentre in quattro casi la malattia ha progredito e per uno non erano disponibili i risultati relativi alla risposta.
Al momento del cut off dei dati, nel mese di febbraio 2015, 11 pazienti (il 46%) erano ancora vivi. Dei restanti 23, 11 risultavano deceduti a causa della progressione della malattia e due per altre cause. La sopravvivenza globale (OS) mediana è risultata di 28 mesi e la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 9,4 mesi. Di nuovo, questo dato è risultato migliore di quello della coorte storica, nella quale la PFS mediana dopo il trattamento con la sola bicalutamide era stato di 5,8 mesi.
In totale, 13 pazienti (il 54,2%) hanno manifestato un evento avverso di grado 3 e un paziente una tossicità di grado 4. La maggior parte delle tossicità ematologiche è stata lieve, anche se c’è stato almeno un episodio di neutropenia, anemia e trombocitopenia di grado 3 e un paziente ha avuto una sepsi non neutropenica di grado 4. Gli eventi avversi non ematologici più comuni di grado 3 sono stati mucosite orale in quattro pazienti e iperglicemia in due, ma questi sintomi sono migliorati una volta ridotta la dose di everolimus.
"La combinazione di everolimus e bicalutamide rappresenta una nuova e promettente area di trattamento per i pazienti con un cancro alla prostata resistente alla castrazione naïve a bicalutamide " concludono gli autori, aggiungendo che a questo punto varrebbe la pena testare la combinazione in uno studio di fase III.
Tuttavia, le tossicità emerse in questo studio di fase II suggeriscono che servirebbe un cambiamento nel disegno dello studio, possibilmente con una dose di everolimus più bassa. Inoltre, aggiungono Pan e i colleghi, si potrebbero testare anche nuovi farmaci anti-androgenici, tra cui abiraterone ed enzalutamide.
H. Chow, et al. A phase 2 clinical trial of everolimus plus bicalutamide for castration-resistant prostate cancer. Cancer 2016; 10.1002/cncr.29927.
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