I risultati dello studio LUX-Lung 6, presentati in occasione del Congresso  della Società Americana di Oncologia Clinica – ASCO 2013, mostrano che i pazienti trattati con il farmaco sperimentale innovativo afatinib hanno avuto una sopravvivenza libera da progressione della malattia di circa un anno rispetto ai poco meno di sei mesi dei pazienti sottoposti alla chemioterapia standard (gemcitabina/cisplatino).

La valutazione indipendente dei risultati ha riscontrato una sopravvivenza libera da progressione della malattia (PFS) di 11,0 mesi con afatinib e di 5,6 mesi con la chemioterapia.
Inoltre, dopo un anno di trattamento il 47% dei pazienti trattati con afatinib era in vita e libero da progressione della malattia, rispetto al solo 2% dei pazienti sottoposti a chemioterapia.

LUX-Lung 6 è il secondo studio di Fase III, dopo LUX-Lung 3, a dimostrare la superiorità di afatinib* rispetto a chemioterapie standard2 in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) positivo per mutazioni EGFR (ErbB1). L’omogeneità dei risultati conseguiti nei due vasti studi prospettici in questa popolazione di pazienti conferma la solidità dell’efficacia di afatinib.

In entrambi gli studi registrativi l’omogeneità dei risultati in termini di capacità di ritardare la progressione della malattia ne evidenzia la solidità.
• LUX-Lung 3: PFS = 11,1 mesi con afatinib* contro 6,9 mesi con pemetrexed/cisplatino
• LUX-Lung 6: PFS = 11,0 mesi con afatinib* contro 5,6 mesi con gemcitabina/cisplatino
(Risultati delle analisi primarie con valutazione indipendente).

In linea con quanto riscontrato nello studio LUX-Lung 3, il trattamento con afatinib ha prodotto una riduzione significativa e duratura della massa tumorale rispetto alla chemioterapia (gemcitabina/cisplatino in LUX-Lung 6). Specificatamente, la valutazione indipendente ha rilevato riduzione significativa della massa tumorale (risposta oggettiva) in circa i due terzi (66,9%) dei pazienti in terapia con afatinib , contro il 23% dei pazienti nel braccio in chemioterapia (gemcitabina/cisplatino). La riduzione del tumore avvenuta con afatinib si è tradotta in miglioramenti dei sintomi di questi pazienti quali tosse, dolore e dispnea (fiato corto) rilevati con questionari standard per il carcinoma polmonare.

Inoltre, i pazienti trattati con afatinib hanno anche riferito una qualità di vita significativamente migliore (es. nello svolgimento delle attività lavorative e domestiche), rispetto ai pazienti in terapia con gemcitabina/cisplatino (qualità di vita rilevata con questionari standard per il carcinoma polmonare). 4 Anche i risultati di qualità di vita sono in linea con quelli riscontrati in altri studi del programma LUX-Lung, fra cui quelli dello studio clinico LUX-Lung 3 presentati in occasione della scorsa edizione del Congresso ASCO. 

Gli eventi avversi di grado 3 più frequenti associati ad afatinib nello studio LUX-Lung 6 sono stati rash (14,2%), diarrea (5,4%) e stomatite/mucosite (infiammazione delle mucose del cavo orale e della gola) (5,4%).1 Si è trattato di effetti collaterali previsti per l’inibizione di EGFR, in linea con quelli riscontrati in studi precedenti, che sono stati prevedibili, gestibili e reversibili. Gli effetti collaterali più frequenti associati alla chemioterapia sono stati neutropenia (diminuzione dei neutrofili - un tipo di globuli bianchi - al di sotto del limite inferiore di normalità) (17,7%), vomito (15,9%) e leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi  al di sotto del limite inferiore di normalità) (13,3%). Le percentuali di interruzione della terapia a causa degli eventi avversi ad essa correlati sono state 5,9% per i pazienti nel braccio afatinib e 39,8% dei pazienti nel braccio in chemioterapia. Un aspetto importante è che solo il 2% dei pazienti in terapia con afatinib*ha deciso di interrompere la terapia a causa di rash e nessuno l’ha sospesa per diarrea. 

Più dell’85% dei 391.000 nuovi casi di tumore polmonare che vengono diagnosticati ogni anno in Europa è un carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Data la sua prognosi infausta, il carcinoma polmonare provoca circa 340.000 morti ogni anno in Europa, ed è la prima causa di mortalità per tumore. 5,6 In Asia, più del 14% dei tumori è un carcinoma polmonare, responsabile di più del 18% della mortalità per tumore, con incidenza che varia da una regione all’altra. Le percentuali più elevate si riscontrano in Asia Orientale; ogni anno i nuovi casi di tumore polmonare diagnosticati sono più di mezzo milione in Cina, oltre 86.000 in Giappone e più di 9.000 a Taiwan. 7 Nei pazienti colpiti da carcinoma polmonare la valutazione precoce delle mutazioni EGFR è cruciale per migliorare l’esito. La percentuale dei pazienti con tumore con mutazioni EGFR è  del 10-15% nei pazienti caucasici e del 40% nei pazienti asiatici con NSCLC.

Afatinib
Afatinib è un farmaco sperimentale, che inibisce in maniera irreversibile dei recettori della famiglia ErbB (EGFR o ErbB1, HER2 o ErbB2, ErbB4 e per trasfosforilazione anche ErbB3),  che sono noti per il loro ruolo centrale nello sviluppo e nella diffusione dei tumori più pervasivi a mortalità elevata (carcinoma polmonare, carcinoma mammario, tumore della testa e del collo). Afatinib* è attualmente in fase di sviluppo clinico di Fase III come terapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule e del tumore della testa e del collo.
Il dossier di afatinib è stato inoltrato alle Autorità regolatorie statunitense (FDA), europea (EMA), asiatiche e di altri paesi, per l’approvazione del farmaco come trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato e metastatico, positivo per mutazioni EGFR. L’FDA ha concesso la procedura di valutazione prioritaria e status di farmaco orfano ad afatinib.