Oncologia ed Ematologia

Ca renale, girentuximab adiuvante non migliora la sopravvivenza nei pazienti ad alto rischio

L'anticorpo monoclonale girentuximab non sembra offrire un beneficio clinico significativo come trattamento adiuvante peri pazienti con carcinoma a cellule renale a cellule chiare (ccRCC), ad alto rischio. Lo evidenziano i risultati dello studio di fase III ARISER, pubblicato da poco su Jama Oncology.

L’anticorpo monoclonale girentuximab non sembra offrire un beneficio clinico significativo come trattamento adiuvante peri  pazienti con carcinoma a cellule renale a cellule chiare (ccRCC), ad alto rischio. Lo evidenziano i risultati dello studio di fase III ARISER, pubblicato da poco su Jama Oncology.

La terapia adiuvante con girentuximab, infatti, non è riuscita a migliorare né la sopravvivenza libera da malattia (DFS) né la sopravvivenza globale (OS) rispetto al placebo in una coorte di pazienti sottoposti a resezione chirurgica completa del tumore.

In un sottogruppo di pazienti con CAIX score non inferiore a 200, tuttavia, i ricercatori hanno evidenziato un beneficio in termini di DFS, anche se non statisticamente significativo.

Il farmaco sperimentale è apparso comunque ben tollerato, con un ottimo profilo di sicurezza, e non sono stati riportati eventi avversi gravi ad esso correlati.
"La nostra constatazione che girentuximab è stato più efficace nel sottogruppo di pazienti di età inferiore ai 65 anni è coerente con queste osservazioni e, sebbene necessiti di una conferma prospettica, suggerisce che l’assenza complessiva di efficacia potrebbe essere spiegata da un'attivazione insufficiente della citotossicità cellulare anticorpo-dipendente” scrivono gli autori, guidati da Karim Chamie, della David Geffen School of Medicine presso la University of California di Los Angeles (UCLA).

I ricercatori sottolineano inoltre che "praticamente tutti i trial di terapia adiuvante nei pazienti con carcinoma a cellule renali ad alto rischio non sono riusciti a evidenziare un beneficio del trattamento" e questo testimonia la difficoltà di identificare terapie adiuvanti efficaci.

"Il successo delle future sperimentazioni su terapie adiuvanti richiederà l'uso di criteri di inclusione sufficientemente ampi per soddisfare gli obiettivi di arruolamento, limitando l'inclusione a pazienti che hanno più probabilità di beneficiare della terapia" scrivono i ricercatori.

Girentuximab è un anticorpo monoclonale chimerico che ha come bersaglio l'anidridasi carbonica IX (CAIX), una glicoproteina della superficie cellulare che viene espressa in modo ubiquitario nel carcinoma a cellule renali. Studi precedenti di fase II hanno dimostrato la sicurezza e l’efficacia di quest’agente in questo setting, fornendo un razionale per lo studio ARISER (Adjuvant Rencarex Immunotherapy Phase 3 Trial to Study Efficacy in Nonmetastatic RCC).

Il trial, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, è stato condotto presso 142 centri accademici distribuiti in 15 Paesi del Nord e Sud America e in Europa e ha coinvolto 864 pazienti che erano stati sottoposti a una nefrectomia parziale o radicale e ricadevano in uno dei seguenti gruppi ad alto rischio: pT3/pT4Nx/N0M0 o pTanyN+M0 o pT1b/pT2Nx/N0M0 con grado nucleare 3 o superiore.

I partecipanti sono stati assegnati casualmente al trattamento con una singola dose da carico di girentuximab 50 mg (la prima settimana), seguita da infusioni endovenose settimanali di girentuximab, 20 mg (nelle settimane successive fino ad arrivare a 24) o un placebo, e stratificati in base al gruppo di rischio e alla regione di provenienza.

La DFS a 5 anni è risultata comparabile nei due gruppi e pari al 53,9% nel gruppo trattato con girentuximab e 51,6% nel gruppo placebo, mentre la DFS mediana è risultata di 71,4 mesi nel braccio trattato con l’anticorpo e non è stata raggiunta nel gruppo di controllo (P = 0,74).

LOS mediana non è stata raggiunta in nessuno dei gruppi e gli autori non hanno trovato alcuna differenza significativa fra i due bracci in termini di OS (HR 0,99; IC al 95% 0,74-1,32).

Gli eventi avversi sono stati riportati in 185 pazienti (il 21,6%) e hanno avuto un’incidenza paragonabile nei due gruppi, così come gli eventi avversi gravi, verificatisi in 72 pazienti (8,4%).

K. Chamie, et al. Adjuvant Weekly Girentuximab Following Nephrectomy for High-Risk Renal Cell CarcinomaThe ARISER Randomized Clinical Trial. JAMA Oncol. 2017;3(7):913-920; doi:10.1001/jamaoncol.2016.4419.
leggi