Secondo due lavori presentati all’ultimo congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago, il ginseng e il desametasone possono offrire una nuova speranza ai pazienti che hanno il cancro per combattere l’affaticamento e la spossatezza provocati dalle malattia e dalle terapie antitumorali.

Uno dei due studi, effettuato su pazienti con malattia in stadio iniziale, ha dimostrato che 8 settimane di assunzione giornaliera di 2 g di radice di ginseng macinata hanno portato a una riduzione del 20% dei punteggi relativi alla fatica contro una diminuzione del 10% ottenuta con il placebo (P = 0,003).

"Il mio obiettivo era trovare qualcosa che permettesse di alleviare la fatica senza sostituirla con un altro gruppo di effetti collaterali. In questo senso, il ginseng si è rivelato positivo perché ha dimostrato di ridurre la fatica, senza effetti collaterali osservabili rispetto al placebo" ha detto in un'intervista l’autrice principale dello studio Debra Barton, della Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota.

Il secondo studio, questa volta su pazienti con un cancro in stadio avanzato, ha evidenziato nei soggetti trattati con desametasone 4 mg due volte al giorno un miglioramento significativo rispetto al placebo dopo 8 e 15 giorni sia in termini di riduzione della fatica sia di miglioramento della qualità di vita.

"Il nostro studio ha mostrato che un trattamento a breve termine con desametasone è efficace nel migliorare la qualità della vita, in particolare nei pazienti con il maggior disagio sia fisico sia psicologico" ha spiegato l’autore principale Sriram Yennu, dell’MD Anderson Cancer Center di Houston. Yennu ha fatto notare che i pazienti trattati a più lungo col farmaco vanno monitorati per rilevare la comparsa di eventuali effetti avversi, come edema e miopatia.

Ginseng
Per lo studio sul ginseng, un trial randomizzato, controllato e in doppio cieco i ricercatori hanno arruolato 364 pazienti che dovevano sottoporsi a un trattamento con intento curativo (o lo avevano già fatto) e lamentavano un senso di affaticamento legato al cancro di almeno 4 punti su una scala a 10 punti da uno o più mesi. I partecipanti sono stati trattati con 1.000 mg di ginseng americano o placebo due volte al giorno.

L'endpoint primario era la variazione rispetto al basale nella sottoscala generale della Multidimensional Fatigue Symptom Inventory (MFSI) dopo 4 settimane di trattamento. Sono state anche analizzate altre sottoscale del MFSI e la sottoscala relativa all’inerzia e alla fatica del Profile of Mood States (POMS) (POMS), trasformando i dati in una scala da 0 a 100.

I risultati a 4 settimane hanno mostrato una tendenza a favore del ginseng rispetto al placebo in termini di miglioramento dei punteggi dell’MFSI (4,1 ± 2,1 contro 13,4 ± 12,9; P = 0,2061), MFSI generale (14,4 ± 27,1 contro 24,8 ± 8,2; P = 0,0737 ), MFSI fisico (1,6 ± 15,9 contro -0,4 ± 14,7; P = 0,3942) e del POMS (14,5 ± 25,0 contro 23,6 ± 7,7; P = 0,0795).

A 8 settimane, i miglioramenti sono diventati significativi per tutte le scale valutate: MFSI 6,7 ± 3,7 contro 14,0 ± 14,6 (P = 0,0193), MFSI generale 20,0 ± 27,0 contro 10,3 ± 26,1 (P = 0,0029); MFSI fisico 3,0 ± 17,9 contro -1,7 ± 18,2 (P = 0,0043); POMS 18,6 ± 24,8 contro 10,2 ± 26,1 (P = 0,0083). Inoltre, non sono stati riportati eventi avversi da parte dei medici o dei pazienti.

Secondo quanto riferito dall’autrice, il ginseng ha avuto un effetto più forte tra i pazienti che stavano facendo in quel momento la terapia antitumorale, il che, ha detto la Barton, è stato un po' sorprendente ma non del tutto. Il risultato, infatti, è coerente con la modalità tramite la quale si pensa che il ginseng possa aiutare: diminuendo, cioè, i segnali infiammatori e regolando meglio la secrezione di cortisolo, l'ormone dello stress che è stato associato con l’affaticamento ed è certamente associato alle terapie antitumorali.

Nessun farmaco, ha sottolineato l’autrice, ha mai dimostrato in modo coerente di essere efficace per alleviare l’affaticamento legato al cancro. Molti utilizzano psicostimolanti come il metilfenidato, ma non ci sono prove valide che siano utili e questi agenti hanno altri effetti collaterali.

Secondo la Barton, i pazienti dovrebbero provare il ginseng ad alto dosaggio per un mese o due prima di decidere se nel loro caso funziona oppure no. Le diverse formulazioni variano quanto a concentrazione dei principi attivi, per cui la formulazione raccomandata è quella al 5% di ginseng americano macinato. Inoltre, ha spiegato l’autrice, anche la modalità di lavorazione può fare la differenza in termini di potenza e di altre caratteristiche: per esempio alcuni estratti sono ottenuto con etanolo e hanno caratteristiche estrogeniche, per cui non dovrebbero essere utilizzati da pazienti con tumori ormonosensibili, come il cancro al seno.


Desametasone
Per lo studio su desametasone, anche questo randomizzato, controllato e in doppio cieco, i ricercatori hanno arruolato 83 pazienti con un tumore in stadio avanzato che avevano un punteggio di 4 su 10 o superiore della Edmonton Symptom Assessment Scale (ESAS) e almeno 2 sintomi correlati alla fatigue, come dolore, nausea, appetito, depressione, ansia o disturbi del sonno.

I partecipanti sono stati trattati con desametasone 4 mg per via orale due volte al giorno per 15 giorni o con placebo e gli esiti sono stati valutati utilizzando la sottoscala Functional Assessment of Chronic Illness-Fatigue (FACIT-F) (FACIT-F).

I risultati hanno dimostrato che il trattamento con desametasone ha migliorato in modo significativo rispetto al basale i sintomi della fatigue legati al cancro, valutati mediante i punteggi della sottoscala FACIT-F in confronto al placebo; da 18 ± 11 a 27 ± 11 con lo steroide (P <0,001) e da 21 ± 9 a 24 ± 12 con placebo (P = 0,06).

Il miglioramento medio del punteggio della sottoscala FACIT-F è stato significativamente più elevato nel gruppo desametasone rispetto al gruppo placebo (9,6 ± 11 contro 3,1 ± 9,7; P = 0,005). Inoltre, si è vista una differenza significativa tra farmaco e placebo per quanto riguarda il punteggio della sottoscala ESAS relativa al disagio fisico ESAS (P = 0,02), ma non per quelli della sottoscala relativa al disagio complessivo o a quella relativa al disagio psicologico (rispettivamente P = 0,11 e P = 0,88).

La prevalenza degli eventi avversi gravi non ha mostrato differenze significative tra i due gruppi (20 su 42 contro 18 su 47; P = 0,37).

"Il dato positivo dello studio è che il miglioramento è stato abbastanza rapido, perché si è vista una differenza tra i due bracci in meno di 8 giorni e un beneficio in 15 giorni" ha commentato la Barton, la quale non si è detta sorpresa dei risultati di questo lavoro, perché è risaputo che il desametasone può causare insonnia e migliorare l'appetito come effetti collaterali. Pertanto “questi risultati non sono necessariamente sorprendenti, ma è positivo vedere che si sono ottenuti in uno studio randomizzato e controllato, in una popolazione specifica" ha aggiunto l’autrice.

"Sulla base dei risultati di questo trial e di uno studio preliminare condotto in precedenza dal nostro gruppo, penso si possa dire che si può utilizzare il desametasone per un periodo di tempo breve, di circa 2 settimane, e anche più a lungo per il trattamento della fatica legata al cancro, in base alla tollerabilità" ha consigliato Yennu, trovando l’accordo della Barton.

"Penso che sarebbe ragionevole per un medico provare il desametasone per un tempo limitato in una popolazione di pazienti con un cancro in fase avanzata per vedere se aiuta, tenendo conto del rapporto rischio/beneficio. Idealmente, il farmaco dovrebbe essere riservato a pazienti che mostrano affaticamento, anoressia e sintomi debilitanti al punto di creare problemi nel funzionamento, nel godimento delle relazioni interpersonali, nel rimanere svegli e vigile e nel passare del tempo di qualità" ha detto la specialista.

Entrambi i medici hanno poi sottolineato che sono necessari ulteriori studi per valutare la durata dell’efficacia dello steroide e il tempo occorrente perché gli effetti collaterali diventino fastidiosi.

D.L. Barton, et al. Phase III evaluation of American ginseng (panax quinquefolius) to improve cancer-related fatigue: NCCTG trial N07C2. ASCO 2012; abstract 9001.
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S. Yennurajalingam, et al. Dexamethasone (DM) for cancer-related fatigue: A double-blinded, randomized, placebo-controlled trial. ASCO 2012; abstract 9002.
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