Pfizer ha annunciato i dati di uno studio testa a testa fra axitiib e sorafenib in pazienti con tumore a cellule renali in fase avanzata e naive alla terapia. Si trattava di uno studio di superiorità nel quale, anche se di poco, axitinib non è risultato statisticamente superiore al farmaco di confronto.

Lo studio, il cui acronimo è AGILE 1051, ha arruolato 280 pazienti con tumore a cellule renali (RCC) in fase avanzata ed era stato disegnato per dimostrare una superiorità del 78% nella sopravvivenza senza progressione (OFS) ottenuta con axitinib verso sorafenib
Un’analisi preliminare dei dati ha dimostrato una superiorità numerica di axitinib che però non ha raggiunto la significatività statistica.

La superiorità numerica si è vista in un sottogruppo di pazienti con un buon performance status e non in un altro sottogruppo prespecificato con performance status intermedio. I dati completi dello studio verranno presentati nel corso di uno dei prossimi congressi medici.

Axitinib  è un inibitore orale selettivo dei recettori 1,2,3 del fattore di crescita vasculo-endoteliale (VEGFR 1,2,3). Questi recettori, che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali, sono coinvolti nello sviluppo di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi tumorale) che alimentano i tumori. Bloccando i recettori del VEGF, il farmaco dovrebbe rallentare la crescita delle cellule tumorali riducendo il loro apporto di sangue. I VEGFR sono fondamentali per la crescita e la diffusione dei seguenti  tumori: il carcinoma renale a cellule chiare, e i cancri della mammella, del polmone, della tiroide e dell'intestino.

L'inibizione dei recettori VEGFR 1,2, e 3 determina: - inibizione della vascolarizzazione del tumore (VEGFR 1); inibizione della proliferazione delle cellule endoteliali e la conseguente inibizione della angiogenesi (VEGFR 2), inibizione della linfonagiogenesi (neo-crescita di vasi linfatici nel tumore) con conseguente blocco della diffusione di certi tumori ai linfonodi regionali.

Axitinib è stato approvato in Usa e in Europa per i pazienti con carcinoma a cellule renali in fase avanzata. Pfizer lo sta studiando anche in pazienti con malattia in fase iniziale e naïve alla terapia cosìcome nell’epatocarcinoma.

Protocollo dello studio AGILE