Ematologia, conferme a lungo termine per la tecnologia CRISPR/Cas9 di Vertex#EHA25
Annunciati al congresso annuale dell'Associazione Europea di Ematologia (EHA) di Milano i dati positivi a lungo termine relativi a exagamglogene autotemcel (exa-cel) derivanti da studi clinici globali condotti su persone affette da anemia falciforme severa (SCD) o beta-talassemia trasfusione-dipendente (TDT).
I risultati continuano a dimostrare i benefici clinici significativi e duraturi di exa-cel. Il follow-up più lungo nei pazienti con SCD ha superato ormai i 5,5 anni, che diventano oltre 6 nei pazienti con TDT, con una media rispettivamente di 39.4 e 43.5 mesi. Exa-cel è la prima e unica terapia approvata di editing genetico basata sulla tecnologia CRISPR/Cas9.
“Questi dati a lungo termine confermano ulteriormente che exa-cel può offrire significativi benefici clinici, duraturi nel tempo, alle persone eleggibili al trattamento affette da anemia falciforme o beta-talassemia trasfusione-dipendente”, ha affermato Franco Locatelli, Professore di Pediatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Direttore del Dipartimento di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. “Considerata l’urgenza e il bisogno insoddisfatto di nuovi trattamenti trasformativi per queste patologie, sono particolarmente lieto dei notevoli progressi compiuti per rendere disponibile exa-cel ai pazienti eleggibili al trattamento nella pratica clinica quotidiana”.
I nuovi dati di follow-up a lungo termine provenienti dagli studi clinici su exa-cel presentati al Congresso:
SCD: 43/45 (95.6%) dei pazienti valutabili con almeno 16 mesi di follow-up sono risultati liberi da crisi vaso-occlusive (VOC) per almeno 12 mesi consecutivi (VF12) negli studi CLIMB-121 e CLIMB-131 combinati (IC 95%: 84,9%, 99,5%). La durata media del periodo senza VOC è stata di 35.0 mesi (intervallo: 14.4 - 66.2 mesi).
Tutti i pazienti valutabili (45/45 [100%]) hanno ottenuto l’assenza di ricoveri ospedalieri per VOC gravi per almeno 12 mesi consecutivi (HF12) negli studi CLIMB-121 e CLIMB-131 combinati (IC 95%: 92,1%, 100%), con una media senza ospedalizzazione di 36.1 mesi (intervallo: 14.5 - 66.2 mesi).
TDT: 54/55 (98.2%) dei pazienti valutabili con almeno 16 mesi di follow-up hanno ottenuto l’indipendenza da trasfusioni per almeno 12 mesi consecutivi, con un valore medio ponderato di emoglobina (Hb) di almeno 9 g/dl (TI12) negli studi CLIMB-111 e CLIMB-131 combinati (IC 95%: 90,3%, 100%). La durata media dell’indipendenza da trasfusioni è stata di 40,5 mesi (intervallo: 13.6 - 70.8 mesi).
L’unico paziente valutabile che non ha ottenuto TI12 è rimasto libero da trasfusioni per 14.8 mesi.
La terapia di chelazione del ferro è stata sospesa per più di 6 mesi in 39/56 (69.6%) dei pazienti trattati in seguito all’infusione di exa-cel, con un sostenuto miglioramento dei livelli di ferritina e di ferro epatico, il che suggerisce che exa-cel abbia il potenziale per correggere un’eritropoiesi inefficace.
I pazienti continuano a presentare livelli stabili di emoglobina fetale (HbF) e di editing allelico.
Il profilo di sicurezza di exa-cel continua a essere generalmente coerente con il condizionamento mieloablativo a base di busulfano e con il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche.
Informazioni su exagamglogene autotemcel [exa-cel]
Si tratta di una terapia cellulare non virale, costituita da cellule modificate ex vivo mediante la tecnologia CRISPR/Cas9, per pazienti eleggibili con SCD o TDT, in cui le cellule staminali e progenitrici ematopoietiche del paziente stesso vengono modificate nella regione enhancer specifica per gli eritroidi del gene BCL11A attraverso una precisa rottura del doppio filamento del DNA. Questa modifica porta alla produzione di alti livelli di emoglobina fetale (HbF; emoglobina F) nei globuli rossi. L'HbF è la forma di emoglobina che trasporta ossigeno, naturalmente presente durante lo sviluppo fetale, che viene sostituita dalla forma adulta dell'emoglobina dopo la nascita.
È stato dimostrato che exa-cel riduce o elimina le VOC per i pazienti con SCD e la necessità di trasfusioni per i pazienti con TDT.
Exa-cel è approvato da diversi enti regolatori a livello mondiale per i pazienti con SCD e TDT eleggibili al trattamento di età pari o superiore a 12 anni.
Informazioni sugli studi CLIMB
Gli studi di Fase 1/2/3 in aperto, CLIMB-111 e CLIMB-121, sono disegnati per valutare la sicurezza e l'efficacia di una singola dose di exa-cel in pazienti di età compresa tra i 12 e i 35 anni, rispettivamente con TDT o SCD con VOC ricorrenti. Gli studi hanno conluso l'arruolamento. I pazienti saranno seguiti per circa due anni dopo l'infusione di exa-cel. A ciascun paziente è chiesto di partecipare allo studio a lungo termine in aperto, CLIMB-131. CLIMB-131 è disegnato per valutare la sicurezza e l'efficacia a lungo termine di exa-cel nei pazienti che hanno ricevuto il prodotto negli altri studi CLIMB. Si prevede un’osservazione dei pazienti fino a 15 anni dopo l'infusione di exa-cel.
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