Una nuova strada nella lotta al mesotelioma maligno potrebbe giungere dal Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica di Alessandria. Il team di ricerca ha individuato una combinazione efficace tra ascorbato (vitamina C), l'EGCG (epigallo-catechina-3-gallato, che è un polifenolo estratto dal té verde) e il farmaco gemcitabina.

I primi test preclinici sono stati superati con successo, evidenziando una notevole riduzione della massa tumorale e l'assenza di metastasi. Il prossimo obiettivo sarà la pianificazione di test clinici per valutare l'efficacia sull'uomo di questa nuova terapia.

Lo studio è condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con l'Istituto San Raffaele di Milano. La ricerca, intitolata "Preclinical Demonstration of Synergistic Active Nutrients/Drug (and) Combination as a Potential Treatment for Malignant Pleural Mesothelioma", è stata condotta da Bruno Burlando, Stefano Biffo, Elia Ranzato e Simona Martinotti.

L'approccio terapeutico più efficace al mesotelioma era stato finora quello della chemioterapia, che tuttavia ha sempre presentato alti rischi di recidività ed effetti collaterali negativi. Studiando l'azione chemiopreventiva di alcuni nutrienti attivi, i ricercatori alessandrini hanno sviluppato l'idea di combinare nutrienti attivi e farmaci antitumorali per contrastare la progressione del tumore.

Già alcuni anni fa lo stesso gruppo di ricercatori aveva dimostrato come l'ascorbato, se somministrato in quantità tollerabili, fosse tossico per le cellule di mesotelioma. La ricerca, sostenuta dalla Fondazione Buzzi-Unicem Onlus di Casale Monferrato, è stata pubblicata ieri dalla prestigiosa rivista internazionale di settore "PLoS ONE".