Le pazienti con tumore alla mammella HER2 positivo in fase iniziale che ricevono per un anno il trattamento con trastuzumab dopo chemioterapia standard presentano un rischio minore di ricorrenza della patologia, con effetti a lungo termine che perdurano per 4 anni. E' il risultato di uno studio di fase III denominato HERA, pubblicato su The Lancet Oncology. Primo autore dello studio è il Prof. Luca Gianni della Fondazione San Raffaele di Milano.

HERA è un grande studio internazionale di fase III condotto dal BIG (Breast International Group). Lo studio ha valutato i benefici di trastuzumab come trattamento adiuvante per le donne affette da carcinoma mammario HER2 positivo in stadio precoce. L'endpoint primario è la sopravvivenza libera da malattia o DFS (Disease-Free Survival), quello secondario è costituito dalla sopravvivenza globale od OS (Overall Survival) e dalla sicurezza cardiaca.

Lo studio ha arruolato più di 5mila pazienti provenienti da 39 paesi randomizzati a ricevere trastuzumab per 1 o 2 anni o a far parte del gruppo di controllo. Tutti i pazienti hanno ricevuto la chemioterapia adiuvante o neoadiuvante standard.

Dallo studio è emerso che dopo un anno di trattamento con trastuzumab, il farmaco ha ridotto il rischio di ricorrenza della malattia di circa il 46% rispetto al gruppo di controllo. I pazienti assegnati alla sola chemioterapia che presentavano determinate caratteristiche hanno avuto la possibilità di passare al trattamento con trastuzumab.

Dopo due anni di trattamento con il farmaco, è stato confermato un aumento significativo sia della sopravvivenza libera dalla patologia, sia della sopravvivenza generale.

I dati a 4 anni sono quelli appena pubblicati su The Lancet Oncology. Dopo 48 mesi di follow up,  trastuzumab ha aumentato la sopravvivenza libera dalla patologia in maniera significativa rispetto alla sola chemioterapia (78,6% vs 72,2%) e ha ridotto il rischio di ricorrenza del 24%. La differenza nel rischio di decesso non è risultata significativa (89,3% per trastuzumab e 87,7% per la sola chemioterapia).

Secondo gli autori, questo risultato è dovuto probabilmente all'effetto del crossover. Il 52% dei pazienti del gruppo di controllo è passato a trastuzumab circa 23 mesi dopo la randomizzazione. Questi pazienti hanno mostrato un'incidenza minore di ricorrenza della malattia rispetto ai soggetti che non avevano effettuato il crossover.
Il farmaco è risultato generalmente ben tollerato, anche se eventi avversi gravi si sono verificati più frequentemente con trastuzumab. Il tasso di insufficienza cardiaca è comunque rimasto ridotto durante tutto il follow-up.

Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, creato per identificare e bloccare l'attività di HER2, una proteina prodotta da un gene specifico a potenziale cancerogeno. Il meccanismo di azione di trastuzumab è unico in quanto attiva il sistema immunitario e inibisce i recettori HER2 per distruggere il tumore. Si è dimostrato efficace nel trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo, sia nello stadio iniziale che in quello metastatico.

Il carcinoma mammario è il tumore femminile più diffuso al mondo. Ogni anno vengono diagnosticati oltre un milione di nuovi casi e quasi 400.000 persone perdono la vita a causa di questa malattia.
La caratteristica del carcinoma mammario HER2 positivo è la presenza di maggiori quantità di proteina HER2 sulla superficie delle cellule tumorali. Questo fenomeno è noto come positività HER2 e colpisce circa il 20-25% delle donne affette da carcinoma mammario.

Informazioni sul BIG
Il Breast International Group (BIG), con sede a Bruxelles, è un organismo internazionale senza scopo di lucro per gruppi di ricerca accademici di tutto il mondo nel campo del carcinoma mammario. Fondato nel 1996 da eminenti opinion leader europei, il BIG è oggi una rete che collega 44 gruppi operanti in Europa, Canada, America Latina e nell'area Asia/Pacifico. Questi gruppi di ricerca sono a loro volta collegati a circa 3000 strutture specializzate, tra ospedali e centri di ricerca, in vari paesi del mondo.

Luca Gianni et al, Treatment with trastuzumab for 1 year after adjuvant chemotherapy in patients with HER2-positive early breast cancer: a 4-year follow-up of a randomised controlled trial The Lancet Oncology, Early Online Publication, 25 February 2011 doi:10.1016/S1470-2045(11)70033-X
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