I pazienti con artrite idiopatica giovanile (AIG) hanno un rischio di sviluppare tumori maligni quattro volte maggiore rispetto a controlli che non hanno la stessa malattia. A evidenziarlo è uno studio retrospettivo di coorte appena pubblicato sulla rivista Arthritis & Rheumatism.

Aggiustando i dati in base a diverse variabili, nei bambini con AIG si è osservata un’incidenza di neoplasie  4,4 volte superiore rispetto ai bambini con asma o un deficit di attenzione e iperattività (ADHD), ma non l’AIG.  Ma pare non sia colpa dei farmaci. Infatti, le terapie per l’AIG, inclusi il metotrexate e gli inibitori del TNF non sembrano essere associati in modo significativo con lo sviluppo di tumori.

I risultati sono in linea con quelli di alcuni studi precedenti, ma non tutti, ragion per cui – sottolineano gli autori nella discussione – necessitano di una conferma attraverso altri studi più ampi e più a lungo termine.

Le evidenze e le circostanze che suggeriscono l’esistenza di un’associazione tra AIG e cancro non sono poche. Tra queste, la relativa coerenza degli studi che evidenziano appunto tale associazione, il fatto che la stessa artrite reumatoide aumenti il rischio di neoplasie e che con i farmaci immunosoppressori (come gli inibitori del TNF), spesso utilizzati per il trattamento dell’AIG, ci si può aspettare un aumento del rischio oncologico.

Nella loro discussione, gli autori sottolineano le preoccupazioni circa il fatto che l'uso degli anti-TNF e del  metotrexate in pazienti giovani possa aumentare rischio di tumori in questa popolazione, ricordando che l'Fda nel 2009 ha richiesto di inserire un ‘black box warning’ sulle confezioni e i foglietti illustrativi degli inibitori del TNF a seguito delle segnalazioni di diversi casi di neoplasie maligne in pazienti trattati con questi farmaci.

Per avere nuove informazioni su questo tema, Timothy Beukelman, della University of Alabama di Birmingham e altri autori, hanno scandagliato le richieste di rimborso inserite nella banca dati dell’assicurazione sanitaria Medicaid negli anni dal 2000 al 2005 e hanno identificato coorti di pazienti affetti da artrite idiopatica giovanile, asma o ADHD.

L'analisi finale ha preso in esame 7.812 pazienti con AIG con un follow-up di 12.614 persone-anni e 321.821 pazienti senza AIG. Della prima coorte facevano parte anche 1.484 pazienti trattati per 2.922 persone-anni con un inibitore del TNF, in primo luogo etanercept. Come termine di paragone, gli autori hanno considerato i dati relativi all’incidenza delle neoplasie ricavati dal database SEER del National Cancer Institute.

Durante il follow-up si sono registrati 265 tumori maligni: 10 nella coorte dei pazienti con AIG, 678 nella coorte di pazienti con ADHD e 193 nella coorte di pazienti asmatici. Gli autori hanno stimato che tra tutti i bambini con AIG il tasso di incidenza di neoplasie è stato 4,4 volte superiore a quello delle altre due coorti e 3,7 volte superiore rispetto al dato del registro nazionale SEER. A titolo di confronto, il tasso di incidenza di neoplasie nella coorte di bambini con ADHD è risultato pari a 0,9 volte quello del database SEER.

Un’analisi limitata ai bambini con AIG trattati con metotrexate ha evidenziato un aumento dell’incidenza di tumori di 3,9 volte rispetto a quella nei bambini senza AIG, mentre non è stato evidenziato alcun aumento nei bambini trattati con gli anti-TNF.

Per Karen B. Onel, e Kenan Onel, dell’Università di Chicago, autori dell’editoriale di accompagnamento, scrivono che i risultati sono al tempo stesso preoccupanti e rassicuranti. Rassicuranti perché i risultati dello studio suggeriscono che per i bambini con AIG l'uso dei farmaci più comunemente usati per la malattia di gravità medio-alta (cioè etanercept e metotrexate) non comporta un ulteriore aumento del rischio di cancro. Preoccupanti perché l’AIG di per sé sembra aumentare questo rischio, anche nei bambini in cui la gravità della malattia non richiede un trattamento con DMARD tradizionali o farmaci biologici.

Tuttavia, citando diversi limiti dello studio (tra cui il basso numero di pazienti, specie quelli trattati con gli anti-TNF), i due commentatori esortano anche alla cautela nell'interpretazione dei risultati e sostengono che i risultati del lavoro vanno confermati in studi più ampi, su diverse popolazioni di pazienti e con un follow up più lungo. Altra sottolineatura: la maggior parte dei pazienti trattati coi biologici erano in terapia con etanercept, perciò, suggeriscono gli esperti, i risultati potrebbero non essere applicabili agli altri anti-TNF.

T. Beukelman, et al. Rates of malignancy associated with juvenile idiopathic arthritis and its treatment. Arthritis & Rheumatism 2012. DOI: 10.1002/art.34348
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