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Artrite reumatoide in remissione: riduzione efficace e sicura della terapia con ozoralizumab e metotrexato #EULAR2025

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Uno studio giapponese presentato al congresso EULAR ha valutato la possibilità di ridurre progressivamente la terapia con ozoralizumab o metotrexato in pazienti con artrite reumatoide (AR) in remissione o a bassa attività di malattia. I risultati di questo studio hanno mostrato che, con un attento monitoraggio clinico, l’allungamento dell’intervallo di somministrazione di ozoralizumab o la riduzione della dose di metotrexato sono strategie percorribili, soprattutto nei pazienti in remissione clinica stabile.

Razionale e obiettivi dello studio
Il trattamento dell’AR, come è noto, richiede una gestione a lungo termine. Una volta raggiunto l’obiettivo terapeutico – remissione o bassa attività di malattia – è opportuno valutare la possibilità di ridurre gradualmente la terapia. Tuttavia, non esistono ancora strategie standardizzate per la graduale riduzione della posologia di somministrazione dei farmaci nei pazienti trattati con anti-TNF in associazione a metotrexato (MTX).

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di valutare l’efficacia e la sicurezza della riduzione dell’intensità terapeutica attraverso due approcci: 1) l’allungamento dell’intervallo di somministrazione di ozoralizumab (OZR) – un inibitore di nuova generazione del TNF che lega TNFα e albumina – oppure 2) la riduzione graduale della dose di MTX, confrontandoli con la prosecuzione della terapia di combinazione standard in pazienti con AR che avevano mantenuto la remissione o una bassa attività di malattia con la combinazione OZR + MTX.

Disegno dello studio
Lo studio, multicentrico, in aperto, randomizzato, strutturato a gruppi paralleli e avente un disegno di non inferiorità, ha coinvolto 149 pazienti provenienti da uno studio precedente, che avevano mantenuto la remissione o una bassa attività di malattia per circa 3-4 anni in terapia combinata con OZR e MTX. L’attività di malattia era definita da un Clinical Disease Activity Index (CDAI) ≤10.

I pazienti sono stati randomizzati in tre gruppi sulla base dei seguenti regimi di trattamento:
- continuazione della terapia di combinazione
- riduzione della frequenza di somministrazione di OZR (da ogni 4 a 6-8 settimane)
- riduzione del dosaggio di MTX (2 mg/settimana ogni 8 settimane)

L’endpoint primario era rappresentato dalla proporzione di pazienti che mantenevano un CDAI ≤10 alla settimana 48.
Ulteriori endpoint includevano la percentuale di pazienti che diventavano liberi da trattamento con MTX nel gruppo di riduzione posologica  di MTX e quella dei pazienti che raggiungevano un intervallo di somministrazione di 8 settimane di OZR nel gruppo di che prevedeva la riduzione della frequenza di somministrazione. Sono stati inoltre valutati altri parametri di efficacia e la sicurezza.

Risultati principali
L’analisi per-protocol ha incluso 144 pazienti (età media: 58,2 anni; 75% donne); il 62% era in remissione completa (CDAI ≤2,8) al basale.

Alla settimana 48, la proporzione di pazienti con CDAI ≤10 è risultata pari al:
- 98% nel gruppo che continuava la terapia di combinazione
- 79% nel gruppo che riduceva la frequenza di somministrazione di OZR (differenza vs controllo: -22%; IC 95%: da -40% a -6%)
- 73% nel gruppo sottoposto a riduzione del dosaggio di MTX (differenza vs controllo: -30%; IC 95%:  da -54% a -11%).
Questi risultati non hanno soddisfatto il margine di non inferiorità predefinito (limite inferiore del 95% CI: -18%)

Tuttavia, nella sottopopolazione in remissione CDAI al basale, la percentuale di pazienti che ha mantenuto un punteggio CDAI ≤10 è stata pari al:
- 100% nel gruppo che continuava la terapia di combinazione
- 93% nel gruppo che riduceva la frequenza di somministrazione di OZR
- 92% nel gruppo sottoposto a riduzione del dosaggio di MTX
La remissione è stata mantenuta in modo simile nei tre gruppi (77–79%).

L’analisi di regressione logistica ha evidenziato che la remissione al basale (vs bassa attività di malattia) e livelli sierici di albumina >3,8 g/dL erano associati ad una probabilità maggiore di mantenere un punteggio CDAI ≤10 alla settimana 48 (OR: 11,345; p<0,001 e OR: 4,061; p=0,012, rispettivamente).

Nel gruppo sottoposto a riduzione del dosaggio di MTX, il 49% dei pazienti ha raggiunto lo stato MTX-free, sebbene non siano stati identificati predittori significativi.
Nel gruppo che riduceva la frequenza di somministrazione di OZR, l’80% ha raggiunto un intervallo di 8 settimane, risultato associato alla remissione al basale (OR: 10,182; p=0,007) e a livelli di albumina >3,8 g/dL (OR 5,5; p=0,027).

Tra i pazienti che hanno sperimentato una riacutizzazione di malattia, il punteggio CDAI ≤10 è stato nuovamente raggiunto con terapia di salvataggio nelle seguenti percentuali di pazienti:
- 89% del gruppo che riduceva la frequenza di somministrazione di OZR
- 83% del gruppo sottoposto a riduzione del dosaggio di MTX.

Da ultimo, la variazione media del  punteggio radiografico mTSS (modified Total Sharp Score) su 48 settimane è rimasta inferiore a 0,5 in tutti i gruppi, ad indicare la presenza di una condizione di remissione strutturale.

Safety
I ricercatori hanno documentato la presenza di eventi avversi nel 68% dei pazienti che continuavano la terapia di combinazione, nel  59% dei pazienti che riducevano la frequenza di somministrazione di OZR e nel 54% di quelli che riducevano il dosaggio di MTX.
Due eventi avversi gravi sono stati riportati in ciascun gruppo.

Riassumendo
In conclusione, nei pazienti che hanno raggiunto la remissione con terapia di combinazione OZR+MTX, la riduzione della terapia attraverso l’allungamento dell’intervallo di somministrazione di OZR o la graduale riduzione del dosaggio di MTX potrebbe rappresentare una strategia praticabile e ben tollerata, purché effettuata sotto attento monitoraggio clinico.
Lo studio sottolinea l’importanza di raggiungere e mantenere la remissione come prerequisito fondamentale per un successo terapeutico nella fase di riduzione della terapia.

Nicola Casella

Bibliografia
Ymai Y et al. Spacing of a TNF blocker and dose reduction of methotrexate in patients with rheumatoid arthritis in remission or low disease activity with ozoralizumab and methotrexate: a randomised, controlled trial (SORAIRO trial). LBA0006; EULAR 2025

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