Ortopedia e Reumatologia

Interstiziopatia polmonare associata ad artrite reumatoide, sviluppato modello di predizione del rischio

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo:

Ricercatori sudcoreani di uno studio recentemente  pubblicato su Seminars in Arthritis and Rheumatism hanno sviluppato un nuovo modello predittivo del rischio di malattia polmonare associata ad artrite reumatoide (basato sul pattern UIP, sull’estensione di interstiziopatia polmonare e su livelli più bassi di DLCO), in grado di stratificare questi pazienti in gruppi a rischio ridotto o elevato.

Razionale e obiettivo dello studio
Il decorso dell’interstiziopatia polmonare associata ad artrite reumatoide (RA-ILD) è molto eterogeneo, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio: mentre un sottogruppo di pazienti va incontro ad un progressivo deterioramento, altri rimangono stabili o addirittura mostrano un miglioramento della funzione polmonare. A differenza di altre ILD associate a malattie reumatiche autoinfiammatorie sistemiche (SARD-ILD), in cui la gestione dell'ILD è più strutturata, le strategie di trattamento dell’AR si concentrano principalmente sul controllo dell'artrite piuttosto che dell'ILD. Inoltre, attualmente non sono disponibili linee guida consolidate per la sorveglianza o il trattamento dell'ILD nell'AR, il che rende difficile determinare l'approccio ottimale per la gestione di questi pazienti.

Data questa variabilità, è difficile prevedere quali pazienti andranno incontro a progressione, consentendo l'importanza clinica di un intervento precoce. Pertanto, è essenziale identificare i pazienti che possono beneficiare di un ulteriore trattamento mirato dell'ILD valutando i fattori di rischio individuali.

In questo studio, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di identificare i fattori di rischio per la progressione della RA-ILD utilizzando la recente definizione di PPF con modifiche e di sviluppare un modello di previsione per la progressione della RA-ILD.
Con questo studio, pertanto, gli autori si sono proposti di migliorare la comprensione dei fattori di rischio specifici di AR per la progressione della ILD e di gettare le basi per approcci terapeutici più personalizzati.

Disegno dello studio 
I ricercatori hanno analizzato i dati di uno studio di coorte prospettico per identificare i fattori di rischio clinico per la progressione della RA-ILD, come definita dai recenti criteri di fibrosi polmonare progressiva (PPF), e per sviluppare un modello di previsione corrispondente.A tal scopo, hanno arruolato 138 pazienti adulti con diagnosi di RA-ILD (età media, 66,4 anni; 30,4% uomini) tra gennaio 2015 e luglio 2018.

Questi pazienti sono stati seguiti annualmente per un triennio allo scopo di determinare la progressione della malattia, definita come il soddisfacimento dei criteri PPF per entrambi i domini di fisiologia polmonare e di peggioramento radiografico, valutati rispettivamente mediante test di funzionalità polmonare e TAC.

Ad ogni visita di controllo prevista dal protocollo dello studio è stata valutata l'attività di malattia dell'AR e sono state raccolte informazioni sui farmaci prescritti e sui dati demografici.
Sono stati valutati i livelli di autoanticorpi (peptide citrullinato anticiclico [anti-CCP] e peptide enolasi citrullinato), alcuni biomarcatori di danno polmonare (Krebs von den Lungen 6 [KL-6], metallopeptidasi di matrice 7 e proteina D del surfattante umano [hSP-D]) e alcuni marcatori infiammatori.

Risultati principali
Nel corso di un periodo di osservazione mediano di 2,9 anni, la progressione di RA-ILD è stata riscontrata nel 35% dei pazienti. È emerso che i pazienti con livelli di attività di malattia bassi o moderati presentavano un rischio maggiore di progressione rispetto a quelli in remissione.

Alcuni fattori specifici sono risultati associati ad un rischio significativamente più alto di peggioramento. In particolare, i pazienti con un pattern UIP (Usual Interstitial Pneumonia) definito o probabile avevano un rischio quasi triplicato di progressione ( hazard ratio aggiustato, aHR = 2,72), mentre un’estensione della malattia polmonare superiore al 10% era collegata ad un rischio ancora più elevato (aHR = 3,51).

Anche una ridotta capacità di diffusione del monossido di carbonio (DLCO) si è rivelata un fattore predittivo di progressione: ogni deviazione standard in meno corrispondeva ad un aumento significativo del rischio (aHR = 0,67).

Dal punto di vista dei biomarcatori, livelli più elevati di anti-CCP, KL-6 e hSP-D sono risultati associati ad un  aumento del rischio di progressione della malattia. In particolare, ogni incremento unitario o deviazione standard di questi marcatori corrispondeva ad un aumento significativo del rischio (anti-CCP: aHR = 1,33; KL-6: aHR = 1,41; hSP-D: aHR = 1,51).

Infine, è stato sviluppato un modello predittivo che integra fattori clinici con il livello di KL-6. Questo modello ha dimostrato una buona capacità di discriminazione, con un'area sotto la curva (AUC) di 0,75. Il gruppo classificato ad alto rischio ha mostrato un valore predittivo positivo dell’85,7%, mentre nel gruppo a basso rischio il valore predittivo negativo ha raggiunto il 94,7%.

Riassumendo
In conclusione, il rischio di progressione di RA-ILD è risultato più elevato nei pazienti con un modello di polmonite interstiziale abituale (UIP), un'estensione dell'ILD > 10% e una minore capacità di diffusione del monossido di carbonio (DLCO), oltre ai livelli elevati di alcuni biomarcatori.

“L'implementazione di questo modello – scrivono i ricercatori - potrebbe facilitare l'inizio tempestivo di un trattamento appropriato, riducendo il tempo necessario per soddisfare i criteri della PPF”.

NC

Bibliografia
Chang SH et al. Development of a prediction model for progression of rheumatoid arthritis-associated interstitial lung disease using serologic and clinical factors: The prospective KORAIL cohort. Semin Arthritis Rheum. 2025 Apr 17;73:152729. doi: 10.1016/j.semarthrit.2025.152729. Epub ahead of print. PMID: 40294559.
Leggi

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo:


Altri articoli della sezione Ortopedia e Reumatologia

Artrite psoriasica, bimekizumab migliora gli outcome articolari e cutanei fino a 3 anni #EULAR2025

Artrite psoriasica, bimekizumab migliora gli outcome articolari e cutanei fino a 3 anni #EULAR202...

ANMAR protagonista al Congresso EULAR 2025: tra equità di accesso, medicina di genere e remissione secondo il paziente

ANMAR protagonista al Congresso EULAR 2025: tra equità di accesso, medicina di genere e remission...

Artrite psoriasica, studio APEX: guselkumab determina una significativa inibizione del danno strutturale #EULAR2025

Artrite psoriasica, studio APEX: guselkumab determina una significativa inibizione del danno stru...

Vasculiti ANCA-associate, conferme per avacopan da studi di real life #EULAR2025

Vasculiti ANCA-associate, conferme per avacopan da studi di real life #EULAR2025

Osteogenesi imperfetta, bisognerà attendere per la chiusura della fase III di setrusumab. Delusione in Borsa.

Osteogenesi imperfetta, bisognerà attendere per la chiusura della fase III di setrusumab. Delusio...

PDTA sclerosi sistemica Lazio: un documento di riferimento per pazienti e Servizio Sanitario Regionale

PDTA sclerosi sistemica Lazio: un documento di riferimento per pazienti e Servizio Sanitario Regi...