Pneumologia

Asma, i biomarcatori di risposta ai farmaci inalatori cambiano nell'adolescente e nell'adulto

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I biomarcatori che predicono la risposta agli steroidi inalatori (ICS) o agli antagonisti muscarinici a lunga durata d’azione (LAMA) potrebbero differire se il paziente con asma lieve persistente e non  controllato è un adulto o un adolescente. Queste le conclusioni di uno studio di recente pubblicazione su Annals of the American Thoracic Society.

I presupposti dello studio
“La nostra equipe di ricerca aveva già riportato nello studio SIENA, condotto in pazienti asmatici adulti e adolescenti, che sia i livelli di eosinofili nel sangue che quelli di FeNO erano in grado di predire la risposta agli ICS per l’endpoint composito ma non la risposta ai LAMA – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio”.

In questo nuova pubblicazione, invece, sono stati recensiti i risultati di analisi esplorative pre-specificate sul valore predittivo di diversi biomarcatori di infiammazione di tipo 2 e fisiologici sulla risposta agli ICS o ai LAMA separatamente in pazienti adulti e adolescenti reclutati nello studio SIENA.

Su 295 partecipanti a questo trial randomizzato, circa il 20% dei pazienti adulti e il 40% dei pazienti adolescenti necessitava di cure intensive a causa di uno o più episodi di asma avuti nel corso dell’anno precedente.

L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di identificare i biomarcatori di risposta al trattamento dopo 12 settimane di terapia con un ICS (mometasone), un LAMA (tiotropio) o placebo. L’outcome primario era rappresentato dal controllo dell’asma, definito come composito di insuccesso terapeutico, giorni di controllo dell’asma e FEV1.

I risultati
Presenza di catarro, livello di eosinifili nel sangue e di FeNO sono risultati singolarmente predittivi di risposta agli ICS in 237 pazienti adulti, con aree sotto la curva pari, rispettivamente, a 0,61, 0,64 e 0,62 (p<0,01 per tutti). Considerando insieme sia i livelli di eosinofili nel sangue che il FeNO, si è avuta una AUC pari a 0,66 (p<0,001).

Il numero di aeroallergeni positivi e i livelli sierici totali di IgE, presi singolarmente, hanno predetto la risposta agli ICS in 58 adolescenti, con una AUC pari a 0,69 e a 0,73, rispettivamente (p<0,03 per entrambi). Considerando insieme sia il numero di allergeni positivi e i livelii sierici totali di IgE, si è avuta una AUC pari a 0,73 (p=0,003).

Da ultimo, la reversibilità di FEV1 ha predetto la risposta ai LAMA nei pazienti adulti ma non in quelli adolescenti dopo ipratropio bromuro, con una AUC pari a 0,61 (p=0,007).

Riassumendo
“Per quanto le AUC per i biomarcatori di infiammazione T2 e fisiologici esaminati non siano risultate elevate abbastanza per identificare con certezza i pazienti asmatici che rispondono agli ICS e ai LAMA – concludono i ricercatori – i risultati del nostro studio indicano che i biomarcatori che predicono la risposta al trattamento con ICS (o LAMA) sono probabilmente differenti negli asmatici adulti rispetto a quelli adolescenti.

Sono ora necessari trial clinici stratificati in base ai biomarcatori di infiammazione di tipo 2 e fisiologici per identificare gli ICS o i LAMA come i farmaci di controllo di prima linea da utilizzare specificatamente negli adulti e negli adolescenti con asma lieve persistente”.

NC

Bibliografia
Krishnan JA et al. Biomarkers to Predict Response to Inhaled Corticosteroids and Long-Acting Muscarinic Antagonists in Adolescents and Adults with Mild Persistent Asthma. ATS 2022
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